Il percorso proponeva
un tracciato che partendo da Bergamo Bassa aveva come punto più alto
il colle di San Vigilio, con la parte finale sulla ciclabile della
Green Way. Percorso tracciato dal buon Mao, che non conosce la parola
“pianura”. Ma questa volta sembra che il buon Mao abbia “toppato”
(eh sì, qualche volta anche i migliori sbagliano!). Uhmm, cosa può
aver sbagliato?
Segnaletica direzionale giusta e posizionata nei
punti appropriati, attraversamenti stradali presidiati, ristori in
numero adeguato e... con generi presenti, distanza eh, eh, eh... non
corretta, almeno questo sembra sul percorso lungo. All'arrivo infatti
molti atleti si lamentavano che rispetto ai 17 chilometri dichiarati
sul volantino la distanza effettiva fosse poco più di 15!
Naturalmente io non posso confutare questa affermazione perché, come
certo sapete, corro con il “polso libero” da cronometri e altri
apparecchi. Evabbè, distanza più corta, più tempo per qualche
chiacchiera in zona arrivo e, visto il periodo natalizio, si ha la
possibilità di scambiarsi gli auguri in tutta tranquillità.
Pensandoci bene, forse Dario..., il Mao, ha fatto tutto di proposito,
insomma distanza più corta a … fin di bene. Approfitto pure io per
fare a tutti i lettori del blog i miei più cari auguri di Buone
feste!
"Leo Sorridens" & "Ovis Nigrus" |
“Che c'azzecca il
titolo....” direbbe il buon Di Pietro. Nella fretta di farvi
gli auguri dimenticavo di terminare il post.
Mancavano forse un paio
di chilometri all'arrivo quando vengo raggiunto da “Leo”, che
come sempre saluta in modo caloroso... e, vista la fredda giornata,
ciò viene apprezzato più del solito! Correremo assieme fino
all'arrivo “... così faccio defaticamento...” sono le
parole di Leo. Ok, il mio correre piano alla fine serve a qualcuno!
Beh, vorrei spendere un paio di parole pure io sul mio compagno,
seppur per pochi chilometri, della corsa di domenica. Tutte le volte
che lo incontro ha sempre un sorriso stampato sul volto! Per lui
tutte le corse “... comunque siano andate, sono un
successo...”. Il suo sorriso illumina i finali di gara e molte
volte sono di sostegno morale ad atleti affaticati. Cosa c'è di
meglio che vedere un volto amico che ti sorride dopo la fatica di una
maratona? Come d'incanto tutti i tuoi dolori spariscono e si è
contagiati dal suo buon umore. Dopo l'”Ovis nigrus” e la
“Iena ridens”, ecco una nuova specie: il “Leo
sorridens”, nuova specie scoperta dalle parti di Treviglio.
Come tutte le nuove specie, poco si conosce delle sue abitudini. Una
però è nota: la stranezza. Eh sì, infatti è strano il modo in cui
il “Leo sorridens” affronta le maratone. Alcuni esempi. Maratona
di Milano di qualche anno fa. Prima della partenza della gara Leo
corre per 6 chilometri. “Oggi faccio un lungo” è la sua
affermazione... ma in gara si fermerà al 36° chilometro! Beh, più
che un lungo mi è sembrato un... corto! Non sarebbe stato meglio
partire dalla... partenza ed arrivare all'arrivo? Se la matematica
non è un'opinione: 36 + 6 = 42, distanza della maratona… ma
sopratutto gara finita! Maratona di Piacenza, l'anno successivo.
Incontro Leo al 40° chilometro e lo supero (in questo caso la Pecora
è più veloce del Leone), ma quando taglio il traguardo vedo Leo
sorridente e con la medaglia al collo! Uhmmm, molto strano, non mi ha
superato, come è possibile? Semplice: si è ritirato subito dopo
essere stato superato ed ha raggiunto il traguardo a piedi facendo
più di un chilometro! Motivo del ritiro? “Non riuscivo a stare
nel tempo delle quattro ore!”. Non era forse meglio fare i due
chilometri in compagnia della pecora, seppure nera, e tagliare
assieme il traguardo: Pecora e Leone “zampa nella zampa”?
Errori di gioventù!
Scherzi a parte,
correre in compagnia del “Leù”, ma soprattutto
avere la sua amicizia, è per me un motivo di orgoglio, ricordando
che la gara “... comunque vada, sarà un successo!”.
Bergamo in una fredda mattina di dicembre... |
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