Oggi si è disputata a Sombreno la corsa non competitiva “Quater pas per i coi de’ Bre”, una gara che ha richiamato moltissimi partecipanti da tutta la provincia e non solo. Il percorso si snodava tra i sentieri e le strade delle colline poste dietro Bergamo e, come è facile intuire il percorso era molto mosso. Il temporale di ieri sera se da un lato ha favorito l’abbassamento della temperatura e ha permesso di correre al fresco, ha reso difficili per il fango alcuni tratti (brevi) del percorso.
Conosco molto bene le strade ed i sentieri che oggi abbiamo percorso. Le ho percorse con le figlie quando erano piccole ed in compagnia del nonno in tempi passati. Più di recente abbiamo utilizzato i sentieri, con Rossana, come percorsi di allenamento con lo zaino, in preparazione dei nostri cammini (Cammino di Santiago, Via Francigena e Percorso di Sigerico).
Una delle ultime nostre visite è stata lo scorso autunno, quando la nostra famiglia ha solcato i sentieri dietro il santuario della Madonna della Castagna (sentieri che oggi abbiamo ripercorso nella loro totalità) solo che ora il nonno ero io e David il nipote.
Quella è stata l’occasione per David di liberare tutto il sentiero dai “draghi grandissimi e sputa fuoco”. I draghi erano gli alberi secolari che compongono la fitta vegetazione e che solo la fantasia dei bambini trasforma in ... quello che loro vogliono! Draghi, pirati, alieni... è molto bello vedere che nonostante la televisione, i videogiochi ed altre “diavolerie elettroniche”, i bambini riescono ancora a divertirsi e... a farci divertire con un semplice bastoncino e qualche albero.
Il solito "trio": Fausto + Fausto & Corrado |
Memore di questo e sicuro di gareggiare su un sentiero “sicuro” in quanto liberato dai mostri, eccomi oggi a questa non competitiva.
Oggi ho corso in compagnia di Roberto, reduce da una “48 ore”, dove è giunto terzo. La corsa è stata l’occasione per lui di raccontarmi la sua esperienza, ma soprattutto di ricordare che la 48 ore è solo una tappa di avvicinamento alla gara nella quale “deve riprendersi il cuore...”: la Spartathlon. Il racconto di questa gara (la “48 ore”), magari, potrà essere l’argomento di un altro post.
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