giovedì 8 dicembre 2022

Dal pettoral non farti ingannar

La mia prima volta. Sì, è la mia prima volta che quando una manifestazione sportiva ha in programma, oltre alla maratona, anche distanze diverse non corro la maratona, ma scelgo una distanza con chilometraggio più corto. È successo domenica, a Trino Vercellese. Il Gruppo Podistico Trinese ha organizzato la sua gara o meglio le sue gare: maratona, mezza maratona e una 6 chilometri; per la precisione: “Maratona di Trino”, “Mezza maratona terre d'acque” e “Trino che corre”. Buona la risposta degli atleti, quasi tutti piemontesi, ma con una nutrita partecipazione di atleti provenienti dalla Lombardia. Alla fine saranno 371 gli atleti classificati nelle varie gare. Il brutto tempo ha di certo limitato la partecipazione, infatti molti sono gli atleti iscritti che non hanno preso il via. Qui devo fare un'annotazione. Gli ordini d arrivo di questa manifestazione, oltre ad elencare il numero degli atleti che hanno tagliato il traguardo, includono anche gli atleti iscritti che per vari motivi non hanno preso il via, atleti che sono identificati dalla sigla DNS (DoN't Start).
A questo riguardo, un mio personale plauso alla società CRONO, che ha curato il servizio cronometraggio. Come dicevo, domenica gara corta! Beh, la decisione non è stata affatto facile, ma si sa che l'età, oltre a portare qualche malanno, porta anche un po' di saggezza. Infatti per domenica prossima è in programma l'irrinunciabile “Maratona di Reggio Emilia” e quindi la scelta si è rilevata giusta. La mia schiena ha ringraziato. Se dalla mia ci ho messo un po' di saggezza, devo dire che anche qualcuno dei miei “amici di lassù” ha messo una buona parola presso il Principale; infatti, dopo aver avuto pioggia battente lungo tutto il viaggio e durante le operazioni pre-gara, alla partenza improvvisamente la pioggia prima è diventata pioggerellina e dopo un chilometro ha smesso di cadere. Anzi, verso metà gara, è apparso pure un pallido sole. Come nelle previsioni, la mia condotta di gara: prese le posizioni in fondo al gruppo, le ho mantenute, senza fatica, fino alla fine. Se devo essere sincero, per un paio di chilometri ho avuto l'ambulanza che chiude la corsa alle mie spalle. Non mi sono mai girato, ma, vedendo l'ordine di arrivo, ho ha certezza che non ero l'ultimo, ma il … penultimo. Il percorso forse per i locali era monotono, ma per me è stato gradevole: non mi è abituale correre in mezzo alle risaie. I lunghi rettilinei mi hanno permesso di osservare le risaie e di vedere i diversi stati di lavorazione dei terreni, non dovendo prestare particolare attenzione al tracciato di gara e con l'assoluta certezza di non intralciare la corsa di nessuno. Ottima la chiusura al traffico, anche se un po' troppo fiscale, da parte degli addetti: hanno messo in primo piano la sicurezza degli atleti in gara, anche se credo che con un po' più di elasticità non si sarebbero presi tanti rimproveri dai pochi automobilisti. 

Se io, come Runners Bergamo, ho praticamente chiuso l'ordine di arrivo della mezza, altri hanno conquistato le prime posizioni: vincitrice della maratona femminile è stata la nostra portacolori Giuditta (De Vecchi), che si è classificata decima assoluta, con un tempo di tutto rispetto: 2h 59' 32”. Tutto bene, dunque? Beh, non sarei Pecora Nera … oooppps Lupo Solitario, se non trovassi qualche (a mio giudizio) piccola imperfezione. La “perla” del Gruppo Podistico Trinese è la mezza maratona, giunta alla sedicesima edizione, mentre la maratona è solo alla quarta. Ebbene, non capisco perché sia il pettorale che la medaglia riportassero solo le indicazioni della maratona. Anche i numeri degli atleti sono decisamente a favore della prima: 297 arrivati contro 92. Anche i cartelli che segnalavano il chilometraggio erano solo per la maratona e presenti fino a che il percorso era comune poi … spariti. Certo, correndo con attenzione al percorso, si notavano che i chilometri erano correttamente segnati con vernice rossa per terra. Il controllare attentamente le indicazioni, sia per non “perdere la retta via”, sia per sapere esattamente dove mi trovo, è dovuto anche al fatto che, oltre ad essere podista sono pure pellegrino. A proposito di essere pellegrino, in queste zone ci siamo passati, io e Rossana, durante il nostro primo pellegrinaggio sulla Via Francigena, partendo dal Monginevro, correva l'anno 2011.

Forse solo ora ho capito il senso dell'unico pettorale: darmi l'idea per il titolo al post. Grazie!

Tutto sommato la trasferta in terra piemontese è stata positiva e chissà se l'anno prossimo prenderò parte alla maratona, schiena permettendo.

Si ringrazia per alcune foto BioCorrendo

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