Al mese di novembre è legato il ricordo dei nostri morti. Nei primi giorni del mese i nostri cimiteri sono più affollati del solito; infatti il 2 novembre è il giorno della commemorazione dei defunti. Questo nel mondo cattolico, quindi una ricorrenza “religiosa”. Per una coincidenza, nei primi giorni del mese ricorre in Italia una ricorrenza “laica”: la “Giornata di unità Nazionale e delle Forse Armate”, che fu istituita nel 1919, esattamente un anno dopo la firma dell'armistizio tra l'Italia e l'Austria che si arrese all'Italia. Beh, se vogliamo essere precisi, l'armistizio fu firmato il 3 novembre, mentre il 4 entrò effettivamente in vigore. Molti associano il 4 novembre alla Vittoria; infatti nel periodo fascista la ricorrenza cambiò nome, assumendo la denominazione di “Anniversario della Vittoria”. Dal 1949 la festività riprese l'antica denominazione. Ora la festa del 4 novembre non è più giornata festiva (dal 1977) e per la maggioranza degli italiani la giornata passa quasi inosservata. Qualche commemorazione con pochi partecipanti, spesso rappresentanti di sezioni d'arma, poche autorità, gente comune quasi assente.Quest'anno ricorreva anche il centenario della deposizione della salma del Milite Ignoto nell'urna presso l'altare della Patria. A questa cerimonia era presente il presidente Mattarella che rappresentava tutto il paese.
Del tutto diverso il ricordo delle fine delle prima guerra mondiale in Gran Bretagna. Lì la ricorrenza ricade l'11 novembre ed è denominata “Remenbrance day”.
Lì tutta la popolazione ricorda! Ricorda non tanto la vittoria, ma tutti gli uomini che per la vittoria diedero la vita. Il simbolo di questo ricordo, di questa vicinanza, è il fiore di papavero, che tutti si appuntano sugli abiti in corrispondenza del cuore. Nei primi giorni di novembre è un fiorire di papaveri sui vestiti dei sudditi di sua Maestà ed anche la Regine Elisabetta sfoggia il suo papavero rosso. Sicuramente avrete notato che nell'ultimo G20, che si è tenuto a Roma, i rappresentati inglesi avevano sulle loro giacche un papavero. In Gran Bretagna il giorno 11, alle ore 11.00, ora in cui cessarono tutte le operazioni belliche, il Re Giorgio V stabilì che da allora in poi “all'undicesima ora dell'undicesimo giorno dell'undicesimo mese dell'anno” si sarebbero dovute sospendere tutte le normali attività e ognuno avrebbe dovuto stare in silenzioso raccoglimento per due minuti. E così avviene da oltre 100 anni. Ma è la domenica più vicina all'11 (Remembrance Sunday ) che si tengono le cerimonie presso i vari monumenti che ricordano la prima guerra mondiale, dove vengono depose corone formate da papaveri accanto ai nomi dei soldati morti nel conflitto. Ma da dove deriva l'usanza di utilizzare i papaveri come fiori del ricordo dei soldati caduti?
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“I “papaveri di guerra” furono immortalati in una poesia intitolata “In Flanders Fields” (“Nei Campi delle Fiandre”), scritta da un ufficiale canadese di stanza in Belgio che si chiamava John McCrae e che morì in servizio. Questo componimento fu pubblicato in una rivista e venne letto da Moina Belle Michael, una professoressa americana impegnata in attività umanitarie, la quale ne rimase molto colpita. La signora Michael pensò quindi di fare del papavero un simbolo per ricordare il sacrificio dei caduti, così utilizzò questi fiori per abbellire i luoghi dove si tenevano manifestazioni e ricorrenze. L'iniziativa ebbe tanto successo che i papaveri cominciarono ad essere venduti per potere usare il ricavato a favore dei reduci e delle loro famiglie.” (da https://www.visitbritain.com/). |
Quest'anno, come lo scorso anno, ho voluto anche io ricordare i caduti, non solo quelli della prima guerra Mondiale, ma quelli di tutte le guerre, con un ricordo particolare a mio zio Luigi, che come me, beh, forse è più corretto dire io come lui, aveva la passione per la maratona. (- vedi -). Lo scorsa anno ho corso una maratona, quest'anno solo una mezza, ma con lo stesso spirito “Lest we forget”!
Nulla di particolare riguardo alla gara: 10 giri in tutta tranquillità e con l'obiettivo di terminare, in vista della mezza competitiva di Crema di domenica prossima, sotto le due ore e mezza. Obiettivo raggiunto: 2h 27' 22”. Al termine della mia solitaria gara un doveroso omaggio al monumento che ricorda i caduti della Roncola nelle vari guerre.
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