Questo è quello che è successo. Non solo per i giorni in occasione della maratona, ma, vista la buona accoglienza offerta ai maratoneti ed agli accompagnatori, viste le innumerevoli opere d'arte da vedere, un paio di giorni non bastano di certo. Ecco l'occasione per ritornare a Ravenna. Insomma, si crea una sinergia tra manifestazione sportiva e turismo. Per inciso, ricordo che il comune di Bergamo ha perso, a mio giudizio, un'ottima occasione nel “rifiutare” la disputa dei campionati italiani dei 10.000. Tutto il lavoro organizzativo l'avrebbero svolto i Runners Bergamo, ma una buona promozione l'avrebbe ottenuta la città di Bergamo.
Questo
è solo un piccolo spunto su cui riflettere per il futuro.
Il
tracciato della gara di ieri ha fatto di tutto per mettere in mostra
Ravenna: infatti lambiva ben otto monumenti UNESCO patrimonio
mondiale dell'Umanità, che andavano dalla Basilica di San Vitale
alla Basilica di Sant'Apollinare in Classe, passando per il
Mausoleo di Teodorico. Poteva mancare uno spot più
“turistico”? Certo che no! Ecco chiudere il cerchio virtuoso
proponendo un passaggio a Punta Marina Terme.
Vorrei
segnalare un altro punto su cui riflettere, questo visto da dentro la
gara. In alcune maratone, tra gli atleti partecipanti, vi sono anche
delle persone con disabilità che stanno su una carrozzella e sono
spinte da diversi volontari che si danno il cambio accompagnandoli fino
all'arrivo. Non ho assolutamente nulla contro le persone disabili,
ma... Ieri, mentre mi superavano, ho notato che stavano
“smanettando” con il cellulare e questo è durato per tutto il
tempo in cui sono riuscito a tenere il loro passo. Mi sono sembrate,
diciamo così, “assenti”. Mentre il loro gruppo piano piano si
allontanava, ho iniziato a riflettere. Riflessioni che giro pure ai
lettori. Nel gruppo di ieri vi era pure una persona in bicicletta con
un trasportino, sul quale non vi era nessun bambino, ma un
amplificatore che trasmetteva musica a tutto volume, per me molto
fastidiosa. Ma quello che più dava fastidio, e non solo a me, era la
presenza non a lato degli atleti, ma in mezzo a loro. Certo, chi
correva nel mio gruppo non lottava certo per la vittoria, ma credo
che si debba rispetto per tutti gli atleti, anche per chi corre nelle
posizioni più arretrate. A questo punto vorrei sapere dai giudici
FIDAL, spesso molto fiscali, se tutto ciò è permesso dalle attuali
norme, mentre ai volontari che accompagnano il loro sfortunato
amico vorrei chiedere:"Siete sicuri che sia contento di “partecipare” alla
maratona oppure preferirebbe essere accompagnato, che ne so, lungo
qualche ciclabile in mezzo alla natura, dove sicuramente troverebbe
più emozioni ed un contatto più vero con eventuali passanti? Siete
sicuri che non siate voi che “egoisticamente” portate l'amico per
essere voi al centro dell'attenzione?". Quello che ho notato ieri è che
alla fine molti erano rimasti indietro. Non è forse più corretto e
giusto nei confronti del gruppo non solo partire assieme, ma arrivare
tutti uniti? Qualcuno potrebbe obiettare: “Non tutti hanno lo
stesso passo, non tutti possono tenere il ritmo, etc... etc...”.
Beh,
la soluzione ci sarebbe; lascio al lettore trarre le conclusioni.
Sempre
nella gara di ieri vi era un gruppo polacco un po' fuori di testa,
almeno secondo i nostri canoni: gli “Spartaine Dzieciom”.
Il gruppo era composto sia da uomini che da donne, tutti con elmo,
lancia e gambali; quasi tutti gli uomini erano a torso nudo e, vista
la temperatura, non è cosa da poco. Alla partenza pensavo che fosse
uno di quei gruppi folcloristici che si sarebbe sfasciato alla prima
curva. Mi sono dovuto ricredere. Li ho incrociati un paio di volte
lungo il tracciato ed ho avuto occasione di ammirare la loro corsa.
Eh sì, correvano! Allineati in fila per due, con lo stendardo in
prima posizione e le lance sempre ben alzate. Era uno spettacolo
ammirarli. Una sola cosa era sbagliata: la posizione del pettorale,
messo sul mantello! Eh, no! Siete guerrieri spartani? Ebbene, il
pettorale sul petto nudo e le spille conficcate nel villoso petto!
Evvabè, questo per il prossimo anno!
A
fine gara vedo il podio ed il pensiero corre indietro ...
Qui, lo scorso anno, sul gradino più alto del podio, Franco riceveva la maglia di campione italiano di maratona!
Qui, lo scorso anno, sul gradino più alto del podio, Franco riceveva la maglia di campione italiano di maratona!
Un
nodo mi stringe la gola...
Ciao,
Franco, amico mio!
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