Spiego subito, contrariamente al mio solito, il titolo come sempre insolito dei miei post, così evito il disturbo ai lettori curiosi di leggere il post fino alla fine, o forse no, in quanto leggendolo fino alla fine potete leggere alcune mie considerazioni un po' negative che ho riscontrato quest'anno, beh, sempre se siete curiosi.
Da sempre è abitudine onorare con il silenzio, generalmente un minuto, la memoria di una persona che non c'è più, o meglio, visto il contesto della manifestazione, preferisco dire colui che ci ha preceduto nell'ultimo traguardo, quello a cui tutti siamo destinati. Domenica scorsa la persona a cui di faceva riferimento era Walter, ideatore e primo organizzatore della mezza denominata Io21zero97. Ma qualche volta gli amici della CorinTime, società organizzatrice della manifestazione, non hanno voluto una partecipazione “passiva” al ricordo, come “lo stare in silenzio”, ma una partecipazione “attiva” di tutti i presenti, atleti, pubblico ed accompagnatori.
Come? Con un “lungo, caloroso e partecipato applauso”. Sono rimasto favorevolmente colpito da questo cambio di programma e sono sicuro che, condividendo le parole dello speaker, l'applauso sia stato sentito da Walter lassù, e credo di aver visto in quell'istante un raggio di sole bucare per un istante le nuvole presenti. Forse sono state spostate come la tenda di una finestra per poter scorgere chi laggiù faceva tutto quel baccano! Non conoscevo Walter di persona, ma eravamo “amici di PC”, nel senso che leggendo i post riguardanti la sua manifestazione, mi ringraziava e mi invitava ad essere presente l'anno successivo, con l'intento di vederci di persona. Come da diversi anni, eccomi presente alla “sua” gara, ma spero che non si offenda se ora cercherò di incontrarlo il più tardi possibile! Non mi dilungo in questo post a descrivere i motivo per cui non solo io, ma anche gli atleti della mia società, i Runners Bergamo, mettano all'inizio dell'anno una crocetta alla data della disputa della gara: consegna veloce e precisa dei pettorali di gara, ampia palestra in cui effettuare le operazioni pre-gara, percorso suggestivo e del tutto privo di traffico, da ultimo le piccole attenzioni riservate agli atleti dagli Alpini, come il sempre presente tè caldo. Anche quest'anno sono presenti le “Befane”, che non lasceranno solo l'ultimo concorrente, come simpatiche preziose e utilissime chiudi fila!Credo che anche la rossa capigliatura sia stata scelta con un senso pratico; credo abbiamo copiato l'idea dalle ferrovie: non ha forse l'ultimo vagone due luci rosse che segnalano la fine del treno? Ore 9.30, il rumore del fragoroso applauso lascia il posto a quello di centinaia di scarpe che battono il terreno: la gara è partita. Come previsto sono bastati un paio di chilometri perché mi ritrovassi nelle ultime posizioni, quest'anno in solitaria, in quanto il “Predicatore” Rosario, mi compagno lo scorso anno più che per spirito di amicizia per un fastidioso infortunio, quest'anno è in competizione con il figlio. Appena il tracciato prende la ciclabile dell'Oglio che affianca il fiume, mi ritrovo nella normale abitudinarietà della “mia corsa domenicale”: sto correndo, pur in una manifestazione con centinaia di partecipanti, in perfetta solitudine. Nessun problema per seguire il tracciato di gara che è ben segnalato. Noto che in alcuni tratti del percorso il fiume ha eroso buona parte del terreno che affianca la ciclabile; in un tratto ha pure fatto franare la ciclabile.
Naturalmente in questo caso l'organizzazione ha provveduto a deviare il percorso e a segnalare il pericolo. Verso il quindicesimo chilometro si materializza davanti a me Paola, l'amica bresciana che un paio d'anni ha condiviso con me il tratto finale della BAM. Era l'anno della Capitale della Cultura Bergamo & Brescia e noi facemmo il gemellaggio sportivo!
Verso la fine della gara ecco che mi raggiunge Rosario, che ha già terminato la sua gara e mi vuole fare compagnia negli ultimi chilometri. Ok, mi correggo, anche lo scorso anno corse in mia compagnia per spirito di amicizia. Anche quest'anno i Runners Bergamo sono sul primo gradino del podio, ma in compagnia dell'Atletica Paratico, il che lascia un po' di amaro in bocca a Mario, il presidente. Evabbè, sarà per il prossimo anno. Delusione presto spazzata via dal “pranzo alpino” che ha allietato il fine gara degli atleti. Un consiglio: il prossimo anno, oltre alle bottiglie di vino, ricordatevi anche di portare il cavatappi! Che dire della mia corsa? È stata l'esatta fotocopia di quella dello scorso anno. Beh, quest'anno ci sono nove secondi in più, ma con la soddisfazione di aver corso la seconda metà più velocemente della prima, anche se questa aveva un paio di chilometri di discesa. Qui il post potrebbe essere finito, se non dovessi aggiungere, per fare contenti i lettori curiosi, i lati negativi che ho riscontrato quest'anno. Il primo … il secondo ristoro è stato per noi quasi ultimi atleti un ristoro fantasma: tavoli già smontati e nessuna bevanda, neppure acqua. Ho fatto presente agli addetti presenti (del tutto incolpevoli) che forse il ristoro serve più agli ultimi che ai primi. Spiazzante è stata la risposta: “Non ci hanno inviato altro...tutto finito!”. Mah, uno degli sponsor era una nota società di acque minerali ed all'arrivo erano presenti centinaia di bottigliette d'acqua. Evabbè, qui non siamo in Sicilia e stare per qualche minuto senza acqua non è poi un problema, anche in considerazione della temperatura autunnale. Il secondo, qui parafrasando De Andrè: “È mai possibile, porco d'un cane, che le magliette di questo reame siano tutte di taglie straane?”. Sono anni infatti che l'unica taglia disponibile, almeno quando io ritiro all'arrivo il pacco gara, sia la “S” small? Qui posso proporre un paio di soluzioni: fate indicare all'atto dell'iscrizione la taglia della maglietta, così ognuno sarà accontentato, oppure acquistare un numero maggiore di taglie XL, così saranno i “piccoli” ad avere una maglia … fuori taglia!
L'anno prossimo sarò presente per vedere se questi problemi saranno stati risolti.
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