Visualizzazione post con etichetta Pellegrinaggi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Pellegrinaggi. Mostra tutti i post

domenica 30 giugno 2024

Riprendiamo il cammino: Santhià.Go!

Rieccoci in cammino per un nuovo pellegrinaggio. Dopo alcuni anni di forzata sosta, ci rimettiamo lo zaino in spalla e partiamo per una nuova destinazione. No, non quella che forse avete frainteso leggendo il titolo del post: il nostro non è il cammino verso la tomba di San Giacomo a Santiago; molto più modestamente è il pellegrinaggio che da Santhià raggiunge il santuario di Oropa. Beh, forse qualche piccola analogia con il più conosciuto e frequentato pellegrinaggio la possiamo trovare, infatti anche qui ci sono diversi percorsi che conducono alla meta finale. Scegliamo quello che possiamo paragonare al percorso francese del cammino spagnolo: quello denominato “della Serra”. Anche questo è il più frequentato e, leggendo commenti in rete, sembra essere quello che fornisce servizi più accurati. Vi è la possibilità di percorrerlo in 3 o 4 giorni. Io pensavo di fare quello di tre giorni, ma Rossana ha consigliato l'altra scelta ed alla fine risulterà la scelta giusta.

giovedì 30 luglio 2015

Sono un pellegrino! Sono un pellegrino?

Irun, 5 giugno. Osservo il timbro (sello) appena apposto sulla mia credenziale, il passaporto che mi trasforma da semplice viandante a Santiago di Compostela in qualcosa di diverso: ora “Sono un pellegrino!”.
Giorni di cammino su sentieri che si snodano in mezzo ai boschi o che costeggiano l'oceano; ripide salite o dolci discese; tranquilli sentieri in pianura accanto a mucche che dopo aver osservato gli strani viandanti continuano il loro pasto. Zaino in spalla, passo dopo passo, la meta si avvicina. Sempre fissa nella mente la convinzione della partenza: “Sono un pellegrino!”.
Si passa in piccoli paesi e grandi città. Sole, pioggia, vento, un passo dopo l'altro sempre avanti e dopo 32 giorni eccoci finalmente davanti alla Cattedrale di Santiago. Il nostro viaggio è terminato, la meta è stata raggiunta: “Sono un pellegrino!”.

venerdì 10 luglio 2015

Le chiocciole si avviano lentamente verso il loro destino

13 giugno 2011, 6 luglio 2015, due date di arrivo, una sola meta: Santiago di Compostela! Meta raggiunta dopo un cammino di centinaia di chilometri a piedi. Diverse le vie o meglio i cammini o, per dirla alla spagnola, “camini” (con una sola “m”), stessa pellegrina compagna di viaggio, Rossana, soliti problemi del camminare a piedi per un percorso così lungo. Tutto uguale dunque? Certamente no. Sono aumentati gli anni (e credetemi, raggiunta una certa età gli anni in più si sentono), ma è pure aumentata la nostra esperienza “pellegrina” e per questo abbiamo scelto di raggiungere Santiago di Compostela per la “Via della Costa”, percorso di pellegrinaggio, forse più conosciuto come ilCamino del Norte”. Più lungo il tracciato del classico “Camino Francès”, anche se meno frequentato e quindi più “rustico” e meno “turistico”. La differenza sostanziale tra i due cammini sta nel fatto che non essendoci molti pellegrini che percorrono la via del Nord, almeno nel primo tratto, qui si mantengono abitudini ed orari spagnoli: colazione alle 10 del mattino e cena, se va bene, alle 20 di sera, orari di certo non adeguati ad un pellegrinaggio … “moderno” a piedi.

giovedì 22 maggio 2014

In cammino sui sentieri antichi, tra Toscana e Umbria

dove forse passò anche San Francesco!
 
Maggio è il mese che ci vede ormai da qualche anno impegnati in qualche cammino di pellegrinaggio. Gli altri anni furono i sentieri che portavano a Santiago, lungo il cammino Francese, oppure sentieri che partendo dal Monginevro o da Cantebury avevano come meta Roma.
Percorsi di un “pellegrinaggio” normale, nel senso che la meta finale è sempre conosciuta in anticipo: in pratica si va verso un luogo. Quello di quest'anno è stato un cammino diverso, nel senso che non si va verso un luogo meta di pellegrinaggio, ma si cerca di “vivere” un luogo in cui San Francesco, secoli fa, trascorreva le sue giornate meditando, mendicando e … camminando. In pratica un pellegrinaggio dentro un luogo.

domenica 22 settembre 2013

“Avete cuori buoni e uno spirito generoso”

Queste le ultime parole di commiato di Brendan, un pellegrino irlandese nostro compagno di viaggio sulla via di Sigerico, pronunciate sulla porta del convento dei frati Cappuccini di Pontremoli. Lì si concludeva il nostro pellegrinaggio da Canterbury a Roma, tratto di Via mancante in quanto avevamo già percorso il tratto da Pontremoli a Roma, in modo tale da essere presenti in piazza San Pietro il giorno della beatificazione di Papa Giovanni. Da lì Brendan avrebbe continuato il suo pellegrinaggio verso Roma.
Le semplici parole di Brendan ci hanno fatto molto piacere. Con quel “cuori buoni” voleva forse ringraziarci delle piccole attenzioni che si hanno tra compagni di viaggio, forse con qualche riguardo in più, visto che era “ospite” in Italia e noi ci sentivamo in po’ padroni di casa. Piccole cose come il condividere un piatto di pasta cucinato da Rossana in qualche ostello, il raccontare a Brendan la storia delle zone in cui la Via passava, avvenimenti antichi di epiche battaglie o più recenti, riguardanti la Resistenza partigiana, oppure storie di Santi (poteva forse essere diversamente, visti i tanti luoghi sacri attraversati dal Cammino ?).

domenica 25 agosto 2013

Terra Santa: tutto iniziò qui!

Ecco, sento già le critiche di chi, dopo aver letto il titolo del post, pensa che io voglia raccontare di un Uomo che con la sua vita ha cambiato la Storia. Nulla di tutto questo: voglio solo raccontare di come un uomo (io), dopo il primo pellegrinaggio in Terra Santa, pellegrinaggio fatto quasi “obbligato”, abbia scoperto (o almeno sta tentando di scoprire) il vero spirito pellegrino.  
Una premessa. Come ho detto nelle righe precedenti, nel 2007 la mia venuta in Terra Santa era stata quasi un obbligo per accompagnare Rossana nel pellegrinaggio che la Parrocchia aveva organizzato, un doveroso “favore” per ricambiare Rossana che mi ha sempre accompagnato nelle trasferte in occasione delle varie maratone.
A questa prima esperienza ne è seguita un’altra l’anno successivo, con le stessa modalità: tutto organizzato, dal viaggio ai pernottamenti in alberghi più che confortevoli, ai pasti più che abbondanti, insomma pellegrini a quattro stelle. Nonostante tutto ciò alcuni si lamentavano: il caffè non è quello italiano, ho solo un asciugamano in bagno, la pasta non è cotta bene e via dicendo.

giovedì 6 giugno 2013

Pensieri in libertà camminando verso Roma

Arrivo Roma
È tradizione che tutti i pellegrini tengano un diario giornaliero dei loro pellegrinaggi, dove annotare le cose importanti del cammino. Io ho la fortuna, camminando con Rossana, di avere chi tiene il diario, per cui lascio a lei questo compito.
In questo post segnalo il fatto del giorno di cammino che più mi ha colpito. Racconto di piccole cose, che magari nessuno nota o che sono ritenute poco importanti e di “grandi” persone che sono quasi una “parte” della via. Grandi persone perché con piccoli gesti fanno sentire il vero spirito del camminar pellegrino... questo secondo me!

giovedì 23 maggio 2013

Bergamaschi da Firenze: verso Nord e verso Sud, in ogni caso verso la vittoria!

Logo 100 km & pellegrino
Ecco un altro post dove la regione Toscana la fa da padrone... Ecco un post dove è possibile coniugare i due filoni del blog: corsa e pellegrinaggi. Possibile, con un po’ di estro e con molta fantasia, sì!
Nel week-end Firenze sarà considerata la capitale mondiale delle ultra: da lì partirà infatti la 41a edizione  della cento chilometri più famosa del mondo: la 100 chilometri del Passatore.
Come tutti sanno, la partenza verrà data da piazza della Signoria mentre l’arrivo sarà a Faenza, in piazza del Popolo dopo aver scavalcato l’Appennino Tosco Emiliano, quindi in direzione Nord.
Ok, la direzione è verso Nord, ma cosa c’entrano i Bergamaschi?
Forse non tutti sanno che sono nove anni che atleti bergamaschi, per meglio dire atleti tesserati per i Runners Bergamo, sono i vincitori della classifica a squadre della 100 Km del Passatore (vedi articolo).

martedì 21 maggio 2013

Umorismo toscano

Emoticon sole con cartelloIl cammino del pellegrino può essere veloce o lento, questo dipende dalle capacità e dalle motivazioni del pellegrino, ma sia chi cammina veloce che chi cammina lento deve procedere con un cammino attento, nel senso che deve continuamente seguire i segnali per non trovarsi fuori percorso.
Con questo tipo di cammino si ha l’opportunità di notare cose che in altri casi non si vedrebbero neppure: piccoli animali selvatici lungo un sentiero che si fermano ad osservare incuriositi quelle strane creature che si aggirano nel loro territorio; vecchi edifici abbandonati da anni coperti da una fitta vegetazione che piano piano riprende possesso della zona su cui è stato costruito l’edificio.

lunedì 20 maggio 2013

Luci ed ombre sulla Via Francigena

In questo inizio mese abbiamo percorso il tratto della Via Francigena che partendo da Pontremoli arriva a Siena, tratto che avevamo già percorso nel luglio 2011.
Abbiamo già descritto la diversità dei panorami che abbiamo incontrato nel nostro camminar lungo sentieri per valli e colline. Ora qualche considerazione riguardante il cammino. Rispetto a due anni fa le indicazioni sono indubbiamente migliori: più segnavia con il pellegrino nero su fascia rossa e nera (segnali CAI) e più cartelli che segnalano le caratteristiche delle località attraversate e dei monumenti storici che si trovano lungo il percorso (cartelli credo apposti dalla regione Toscana); anche i cartelli “stradali” che indicano la Via Francigena sono più frequenti... compresi quelli che indicano la via per gli automobilisti. L’auto ha sostituito carretti, carrozze e cavalli dei secoli passati, ma credo che sia non solo del tutto superfluo indicare la strada agli automobilisti, ma anche del tutto fuori luogo, visto che il percorso dovrebbe essere un percorso di pellegrinaggio quindi un percorso “lento”, che invita, o almeno dovrebbe invitare alla meditazione.

domenica 19 maggio 2013

Camminando verso Roma nella verde Toscana

Ecco un panorama che non si vede facilmente in Toscana: colline con tutte le sfumature del verde, dal verde chiaro dell’erba bagnata dalla rugiada al verde intenso delle foglie delle querce secolari, passando attraverso le varianti del verde della macchia mediterranea, resa lucente dalle frequenti ed abbondanti piogge di quest’ultimo periodo.
Eravamo passati sugli stessi sentieri due anni fa. Allora era luglio ed i colori predominanti erano il giallo delle stoppie del grano appena mietuto e dell’erba resa rinsecchita dalle temperature quasi torride ed il marrone dei campi appena arati in attesa di una nuova semina.
In pratica siamo passati sugli stessi sentieri, ma il panorama è completamente diverso. Ecco, il poter camminare senza preoccuparsi della stagione ci fa vivere sensazioni diverse, pur facendo la stessa cosa: camminare. È questo uno degli aspetti più interessanti del pellegrinaggio: stesse cose, ma con esperienze diverse.

giovedì 9 maggio 2013

Zaino in spalla... si riparte

Rossana ZainoÈ giunto il giorno, eccoci oggi di nuovo in cammino verso Roma, meta già raggiunta altre volte, ma come sempre accade lungo la via ci saranno nuovi incontri, nuove esperienze, insomma tutto uguale ma anche tutto diverso.
Nella prima parte del cammino abbiamo variato alcune tappe e di conseguenza anche i punti di arrivo: questo consente non solo di visitare nuove località che durante il primo pellegrinaggio avevamo solo sfiorato e che ci eravamo proposti di rivisitare in un secondo momento, ma di ripetere le esperienze più significative e gli incontri più interessanti.
Di seguito una breve “road map” del tratto che da Pontremoli ci porterà fino a Siena.
1. Pontremoli - Aulla. La tappa è stata divisa in due giorni. Non ci fermeremo presso il convento dei Cappuccini, ma nel pomeriggio dopo il viaggio in treno da Bergamo a Pontremoli  proseguiremo fino a Villafranca in modo tale da rendere più graduale la ripresa del cammino senza perdere un giorno.

Maggio, un mese per camminare

Via Francigena ToscanaMaggio per molti è il mese delle rose, il mese in cui i giardini iniziano a riempirsi di colori, il mese in cui gli studenti affrontano le ultime difficoltà prima delle meritate vacanze.
Per noi il mese di maggio, invece, è il mese in cui, da quando abbiamo lasciato il lavoro per la meritata pensione, affrontiamo qualche cammino.
Nel 2011 furono i sentieri spagnoli a vederci come camminatori pellegrini. Il nostro entusiasmo era alto, per il fatto che affrontavamo il Cammino, mentre la nostra esperienza era bassa: era la prima volta.
Lo scorso maggio furono i sentieri inglesi, francesi, svizzeri ed italiani testimoni delle nostre fatiche. 

mercoledì 20 febbraio 2013

La nostra prima volta

Logo Sì Viaggiare
Passata quella che Dante definisce “il mezzo del cammin di nostra vita”, sembra quasi impossibile avere nuove esperienze. Certo, si possono avere le esperienze proprie di questa età, come l’emozione alla vista del primo nipotino, che si riporta indietro negli anni, quando l’emozione era vedere entrare nella nostra vita quella che oggi è mamma, ma allora era solo una piccolo essere indifeso. Riscuotere la prima pensione, frutto di anni di operoso lavoro, e ripensare, più che alla prima busta paga, al primo giorno di lavoro...
Eppure... eppure anche in questo tempo della vita si possono vivere nuove esperienze. Così è stato per i cammini e così è stato per “raccontare” i cammini. Ebbene sì. Per una sera siamo stati, io e Rossana, dall’altra parte della barricata, siamo stati relatori in uno degli incontri organizzati dalla Biblioteca di Concorezzo sul tema “Sì, viaggiare”.

sabato 2 febbraio 2013

Dal cammino al racconto

Logo Biblioteca ConcorezzoIl racconto a cui mi riferisco è quello relativo ai nostri pellegrinaggi, che ci hanno portati sulle strade d’Europa per 3000 chilometri. Fino ad ora erano parenti ed amici che dovevano “subire” il racconto della nostra esperienza. Per la verità, alla fine erano molto soddisfatti: alcuni perché potevano rivivere per interposta persona quello che loro avevano già sperimentato; altri perché potrvano scoprire un mondo nuovo e quasi dimenticato, quello del muoversi a piedi.
Con i primi si confrontavano le esperienze vissute, l’evoluzione che il cammino, soprattutto quello di Santiago, ha avuto negli anni. Chi ha percorso il Cammino alla fine del secolo scorso (sembra un lasso ti tempo molto ampio, anche se in realtà sono passati pochi anni) quando il pellegrinaggi era un po’ più “mistico” e “religioso”, racconta che non si sarebbero mai sognati di negarti un tetto sulla testa per trascorrere la notte, attuando quindi il vero spirito di accoglienza verso il pellegrino.

venerdì 25 gennaio 2013

La mia casa è la tua casa

PortaChissà quante volte ognuno di noi avrà sentito o pronunciato questa frase. È la frase che generalmente diciamo quando un parente viene a passare qualche giorno a casa nostra, oppure qualche amico intimo. Generalmente la si dice per mettere a proprio agio l’ospite e per il legame di parentela, o di vera amicizia, che ci lega.
Frase che però difficilmente pronunceremmo e confermeremmo con l’atteggiamento, cioè lasciando effettivamente le chiavi della nostra casa, verso un estraneo, uno che conosciamo solo da alcuni minuti.
Una della più belle esperienze che ci sono capitate durante il nostro pellegrinaggio da Cantebury verso Roma è stata quella di scoprire che, anche al giorno d’oggi, ci sono delle persone che hanno mantenuto un profondo senso di ospitalità verso i pellegrini: dare senza nulla chiedere in cambio, attuare il vero spirito cristiano dell’accoglienza.
Questi i fatti. 
Giunti a Chalons-en-Champagne il primo problema è stato trovare il luogo dove venivano apposti i timbri sulla credenziale.

sabato 12 gennaio 2013

Quei piccoli gesti che rendono grandi le persone

Carità ai pellegrini
Ogni cammino di pellegrinaggio “moderno” ha i suoi problemi logistici. Minimi quelli sul cammino di Santiago (almeno sul percorso Francese): nessuna difficoltà a trovare alloggio, posti dove fare rifornimento di acqua e di viveri e dove consumare la cena del pellegrino, quantità e qualità del tutto soddisfacenti (secondo i canoni del pellegrino) e prezzo modico.
Sul Cammino poi si trovano bar che sono sorti in seguito al numeroso afflusso di pellegrini verso Santiago.
Qualche difficoltà in più sulla Via Francigena. Su questa via è sempre consigliabile prenotare con qualche giorno di anticipo il posto dove dormire, che mediamente risulta meno economico rispetto agli “alberghe” del Cammino, ma generalmente ha qualche comodità in più.

mercoledì 28 novembre 2012

Via Vs Camino: strade e sentieri

Gli itinerari dei pellegrinaggi, anticamente, erano le autostrade di allora. Lungo queste vie sorsero ospizi, per garantire una sosta, non solo per riposarsi e rifocillarsi, ma anche per curarsi.
Per questo motivo, il loro percorso spesso ricalcava le antiche vie consolari di epoca romana ed era tenuto in condizioni ottimali.
Accanto ai percorsi ufficiali si sviluppavano percorsi alternativi, da utilizzare in caso di impedimenti dovuti al tempo, o per via delle frequenti guerre di allora.

martedì 25 settembre 2012

Via Vs Camino: segni, segnali e cartelli


Generalmente chi si mette in cammino per effettuare un pellegrinaggio, ai nostri giorni, non solo lo fa fornito di una guida che indica percorso, strutture dove pernottare e notizie sui luoghi in cui si passerà, ma prima di partire ha già fatto un “cammino virtuale” su internet.
I più tecnologici hanno addirittura strumenti satellitari per farsi guidare lungo il cammino (per la verità tra tutti i pellegrini cha ho incontrato quelli forniti di questi strumenti si possono contare sul dito di una mano).
Si può quindi affermare che il moderno pellegrino non va alla ventura, ma ha già bene in mente il tragitto che dovrà seguire e non servono altre indicazioni.
Ma... un conto è seguire un percorso sulla carta, un conto è percorrere effettivamente la Via od il Cammino. Chi ha già fatto questa esperienza sa che i “segni” lungo il percorso non solo sono utili, ma sono indispensabili.
La domanda più frequente che viene rivolta a chi ha effettuato un pellegrinaggio è “Il percorso è segnato?”.

giovedì 20 settembre 2012

Da Pont St. Martin ad Ivrea: chi scrive cammina?

Al termine della tappa della Via Francigena che va da Pont Saint Martin ad Ivrea ci siamo posti questa domanda: “Chi scrive le guide ha fatto il percorso che ha descritto?”. Ci è venuto questo dubbio perché l’inizio della descrizione del cammino odierno iniziava così: “Entrando in Piemonte i rilievi si addolciscono, le pendenze e i dislivelli del percorso diventano meno impegnativi...”.
Il dislivello previsto oggi non era molto impegnativo, circa 400 metri il dislivello positivo e 450 quello negativo, per cui una tappa in discesa. Quello che ha reso più impegnativo il cammino sono state le pendenze, molto impegnative sia in salita (in particolare il tratto iniziale tra i vigneti) che in discesa. Il tratto dopo il castello di Montestrutto era faticoso ed insidioso a causa della pioggia, che rendeva particolarmente scivolose le pietre della mulattiera.