lunedì 29 giugno 2020

Un passo oltre


Come ho già detto in altre occasioni, essendo un “pp” (podista pigro), mi devo motivare per correre una gara la domenica. Recenti fatti mi hanno dato l'ispirazione per la gara che ho corso domenica. Denominazione della gara: “Un passo oltre”. Qui le motivazioni sono molteplici, ma tutte hanno come comune denominatore il fare un passo in più, l'andare oltre, il guardare più avanti.
Un passo oltre” per Sir Marathon, cioè io.
La forzata clausura imposta dal lockdown non mi ha certo impedito di correre e come me moltissimi altri atleti. Certo i percorsi non erano quelli a cui uno era abituato; ognuno aveva i suoi percorsi di allenamento in luoghi sì vicini a casa, ma … non dentro casa. Con l'allentamento delle restrizioni, circa un mese fa, i podisti hanno potuto riprendere questi tracciati e sentirsi più liberi. Il prossimo passo sarà quello di poter gareggiare … entro fine anno? Beh, questo non lo so di certo, ma il poter correre è già un passo avanti. 

lunedì 22 giugno 2020

Correre con il cuore


Tra le “cose” che mi accomunano con Alex Zanardi, c'è la maratona o meglio il modo di “correre” una maratona … la mancanza delle gambe! Fatto reale ed inconfutabile per Alex, fatto virtuale nel mio caso, nel senso che correndo in questi ultimi periodi e vedendo i tempi ottenuti, mi sembra proprio di essere senza gambe, ma la felicità che mi dà la corsa è la stessa da sempre. Con questo non voglio assolutamente dire di essere uguale ad Alex. Per rimanere in argomento e per definire, in senso metaforico, i valori in campo, diciamo che, mentre lui sta per tagliare il traguardo, io sono ancora al primo chilometro. Alex ha vinto medaglie Olimpiche, campionati mondiali, importanti maratone, mentre io al massimo posso vincere una gara con Rossana, mia moglie … la Nonna, mentre arrivo secondo se l'altro concorrente è il mio nipotino Tommaso. Beh, qui potrei arrivare pure primo, ma vedere il suo sorriso e sentire la sua risata perché ha battuto il nonno, vale di certo più di una mia “vittoria”. 

lunedì 15 giugno 2020

Segni “troppo reali” per corse “poco virtuali”


Fine febbraio: intere zone del Paese sono in fibrillazione per la grave situazione sanitaria; numerose e strane polmoniti stanno colpendo non solo i vecchi. Codogno è dichiarata “zona rossa”. Nessuno entra, nessuno esce. Si pensa che sia sufficiente, d'altronde “...non siamo mica in Cina!”. Tutti i podisti sperano che sia un fuoco di paglia e che i mesi di allenamento non siano da buttare alle ortiche. Molte maratone sono alle porte: Bologna, Brescia, Milano, Roma etc. etc.; nessuno pensa che possano saltare. Ma la dura realtà piano piano prende il sopravvento. La situazione diventa tragica. DPCM 8 marzo: “Sull'intero territorio nazionale e' vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico ...”. Ad una a una le gare in calendario prima vengono sospese, poi alcune annullate, alcune posticipate. Ma non è tutto: non si può uscire di casa per correre, o meglio si può uscire ma con un limite di 200 metri dalla propria abitazione. Dopo un primo momento di smarrimento, ecco podisti “inventarsi” percorsi alternativi: chi si crea un percorso sul balcone, chi in casa, chi nelle aree comuni condominiali; i più fortunati possono correre in giardino.

lunedì 8 giugno 2020

Non riesco a respirare ...


Credo che la maggior parte dei lettori di questo blog, che penso siano podisti,  abbia pronunciato questa frase almeno una volta nella sua carriera di atleta. Probabilmente avrà detto, proseguendo nella frase: “... rallenta, così arriviamo assieme”. Tutto nella normalità. Certo, il comportamento del compagno di gara non era scontato. Nel migliore dei casi questi rallentava per proseguire affiancati fino all'arrivo, ma per alcuni era l'occasione sperata per poter battere l'amico, che in fase agonistica diventa avversario. 
Terminata la gara, tutti al bar per una fresca birra e la rivincita rimandata alla prossima gara. 
Purtroppo non sempre la frase produce lo stesso risultato finale, che in ogni caso ha un lieto fine: nel primo caso, sono in due felici all'arrivo, nel secondo caso, anche se tutti e due hanno un sorriso sulle labbra, osservandoli meglio, si può notare che un sorriso è a denti stetti.

giovedì 4 giugno 2020

Due mezze … quasi una maratona!


La fine lockdown non vuol certo dire che siano riprese le competizioni e le camminate non competitive. Ancora troppo alti i rischi di contagio e, se dovessero essere applicate le regole che la FIDAL imporrebbe (per ora è in rete solo la bozza), credo che sarebbe quasi impossibile per qualsiasi organizzazione programmare una gara. La clausura imposta dal lockdown di certo non ha impedito a molti di correre. Certo, su percorsi “da criceto”, fino all'inizio di maggio, su percorsi più liberi … ma in solitaria, successivamente. Un fattore unisce molte di queste gare “corse per stare vicini pur essendo lontani”: la solidarietà. Sono numerosi gli esempi che hanno visto in campo associazioni (ed es. Club Supermarathon), società (ad es. Fò di Pè), semplici atleti (ad es. Rosa la “Tartallegra”), che hanno programmato competizioni “diffuse” (cioè sparse sul territorio). Pettorale o meglio pettorali (in quanto in molte era richiesto pure la creazione del proprio pettorale di gara) indossati, quota pagata (a volte era indicato il beneficiario, a volte era lasciato alla volontà dell'atleta), poi: pronti, partenza … via!