lunedì 29 giugno 2020

Un passo oltre


Come ho già detto in altre occasioni, essendo un “pp” (podista pigro), mi devo motivare per correre una gara la domenica. Recenti fatti mi hanno dato l'ispirazione per la gara che ho corso domenica. Denominazione della gara: “Un passo oltre”. Qui le motivazioni sono molteplici, ma tutte hanno come comune denominatore il fare un passo in più, l'andare oltre, il guardare più avanti.
Un passo oltre” per Sir Marathon, cioè io.
La forzata clausura imposta dal lockdown non mi ha certo impedito di correre e come me moltissimi altri atleti. Certo i percorsi non erano quelli a cui uno era abituato; ognuno aveva i suoi percorsi di allenamento in luoghi sì vicini a casa, ma … non dentro casa. Con l'allentamento delle restrizioni, circa un mese fa, i podisti hanno potuto riprendere questi tracciati e sentirsi più liberi. Il prossimo passo sarà quello di poter gareggiare … entro fine anno? Beh, questo non lo so di certo, ma il poter correre è già un passo avanti. 

Pur non avendo mai smesso di correre, le mie gare hanno avuto distanze ridotte (con grande gioia della mia schiena) e soprattutto non richiedevano nessuna preparazione la sera prima. La linea di partenza della “gara” era sempre l'uscio di casa. Per la corsa di domenica sono tornato all'antico. La gara prevedeva una maratona, da disputarsi sull'anello del Parco Callioni, che è stato per anni il percorso della “Maratona sul Brembo”. Percorso misurato e certificato FIDAL.
Ecco quindi la sera di sabato il solito rituale della preparazione della borsa di gara, con l'aggiunta di alcuni generi per il ristoro. Nelle norma la notte prima della gara: quasi insonne.
Partenza della gara verso le 6.30. La maratona prevede 20 giri completi con l'aggiunta di 335 metri per raggiungere la distanza regolamentare. Primi giri in compagnia di giovani leprotti che per nulla intimoriti dal corridore solitario continuavano tranquillamente la loro colazione. Con il passare del tempo, la pista si affollava di podisti (tutti più veloci di me), di genitori con bambini; a metà mattina nonni soli o in compagnia dei nipotini rallegravano la mia corsa. Passaggio alla mezza in 2 ore e 45 minuti. La giornata calda ha fatto sì che verso la fine della mattinata la pista diventasse più solitaria ed i prati ai bordi della stessa più affollati: gente che prendeva il sole, famigliole che si apprestavano ad un salutare pic-nic. (il tutto perfettamente in regola con le norme anticoronavirus). Due gradite sorprese: quando mancano quattro giri al termine della maratona, arriva Rossana, che, da brava vivandiera, porta acqua fresca, molto gradita visto la temperatura alta. Il giro successivo incontro Vanni, che, come al solito, va come un razzo. Questa volta solo un rapido saluto: “Non vorrei che mi dessi la colpa se ti faccio rallentare...” sono le sue parole, quando ormai è un puntino all'orizzonte. Completo il ventesimo giro, guardo il cronometro: 5 ore 50 minuti circa, ritorno sui miei passi per i 335 metri mancati.
Maratona terminata in 5 h 54' e diciannove secondi!
Ecco il mio passo oltre: gambe stanche, ma mente leggera, sono riuscito a completare nuovamente un maratona. Non comparirà in nessuna statistica, non mi varrà nessuna crocetta, ma io l'ho portata a termine ed è questo l'importante


Un passo oltre” per Giulio Regeni.
25 gennaio 2016: Giulio scompare nel nulla in Egitto. 3 febbraio 2016: ne viene ritrovato il corpo con evidenti segni di tortura. Il 10 aprile 2016 correvo la Maratona di Roma con lo striscione in cui chiedevo “Verità per Giulio” (vedi). Chiudevo il post con queste parole: “Verità che il governo Italiano ha il dovere di pretendere, Verità che il governo Egiziano ha l'obbligo di dare!”. Sono passati 4 anni da allora; molta acqua è passato sotto i ponti. Ora le prove sono chiare, la verità è venuta a galla. Adesso il passo oltre, il passo avanti deve essere quello per ottenere giustizia. Ricordo le parole pronunciate in tono solenne nel novembre 2018 dall'allora ministro dell'industria e vice premier: “Risposte entro dicembre o ci saranno conseguenze su tutto: dai rapporti diplomatici a quelli economici ...”. Altra acqua è passata sotto i ponti e mi sembra che le parole pronunciate in tono solenne allora siano parole scritte sull'acqua! Sul niente. La conferma sono i recenti fatti: la vendita di armi all'Egitto.
Termino il ventesimo giro. Mentre completo il percorso della maratona, il mio cuore è triste: penso a Luciana e Giorgio, i genitori di Ilaria Alpi. Luciana, in una delle ultimi apparizioni in tribunale, disse: “Sono stanca di illudermi. Ma farò di tutto perché l'inchiesta non finisca in archivio". Non lasciamo che la stessa sorte capiti a Paola e Claudio, i genitori di Giulio. 
Aiutiamoli nella richiesta di verità e giustizia!

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