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martedì 2 settembre 2025

In vetta!

Eccomi in vetta al “mio” monte Everest!

No, nessuna impresa epica, solo una mia personale (piccola) soddisfazione: aver compiuto il mio “eversting” cioè fare ascensione di 8848 metri, impresa che sono certo che pure tutti i lettori del blog, seppur con tempi e modi diversi, sono in grado di compiere. Certo, chi pratica trail raggiungerà la vetta in pochi giorni di corsa, magari impegnandosi o avendo questo come scopo, solo in poche ore. Ma sono certo che anche chi abita in paesi di collina, se avesse la voglia e la pazienza di prendere nota del dislivello affrontato ogni giorno, conquisterebbe la sua vetta. In questo caso il pensiero corre al paese natale di mia mamma, Calosso, un piccolo borgo dell’astigiano, dove per raggiungere la chiesa posta sul “cucuzzolo della collina” si deve affrontare una ripida salita, salita che credo sia affrontata giornalmente da alcune pie vecchiette. Personalmente ho impiegato 48 giorni per la mia scalata. 

venerdì 15 agosto 2025

Il mondo è fatto a scale …

... c'è chi scende e c'è chi sale. Significa che la vita è caratterizzata da alti e bassi, momenti di successo e momenti di difficoltà, e che la posizione sociale o la fortuna di una persona possono cambiare nel tempo. In sintesi, il detto "il mondo è fatto a scale" è una metafora che descrive la variabilità della vita e delle fortune individuali, spesso con una sfumatura di realismo amaro o rassegnazione. In questo caso il punto di partenza non è la base di una scala, ma può essere un punto intermedio. Molto diverso è quando si devono affrontare “scale” reali, quelle fatte da gradini veri. In questo caso, si deve invertire il senso di marcia: prima si sale e poi si scende! Oggi mi sono posto il problema nella mia salita al monte Everest: è possibile affrontare le scalette che portano nella parte alta di Bergamo nel giusto “senso di marcia”?

martedì 5 agosto 2025

Scalette neglette

Negletto: Trascurato, non preso in considerazione (vedi). La lingua italiana è una lingua molto ricca. Purtroppo di molte parole si perde l’uso, in alcuni casi a favore inglesismi che nulla hanno a che fare con la nostra cultura. Lo so, avrei potuto evitare quell’aggettivo, ora forse un po’ obsoleto, ma … potevo evitare la rima? Se chiediamo a chi frequenta abitualmente Città Alta di indicarci quali sono le scalette, nove intervistati su dieci risponderanno: “La scaletta dello Scorlazzino e dello Scorlazzone”; qualcuno più informato potrà aggiungere: “La scaletta di Via Fontanabrolo o di Via delle More…”. Certo, queste sono le più conosciute e le più frequentate, ma come alcuni vocaboli italiani, ci sono delle Scalette che sono dai più trascurate per vari motivi.

giovedì 31 luglio 2025

8848: in cima, pure un Lupo, con sudore!

Overturism”, parola diventata di moda in questi ultimi tempi. Il secolo scorso, per descrivere lo stesso fenomeno, avremmo detto “turismo di massa” ed assegnato un significato del tutto opposto a quello che si assegna alla parola in inglese. Il significato era positivo, nel senso che finalmente tutti potevano permettersi un meritato periodo di ferie, ma, usanza per lo più italiana, concentrato in soli due mesi: luglio ed agosto. Nei giorni scorsi due immagini hanno destato la mia curiosità, in quanto legate dalla parola “overturism”: la lunga fila di persone in coda alla funivia che da Ortisei, in Val Gardena (Alto Adige), sale sul massiccio del Seceda. (vedi) ed il campo base per la scalata al monte Everest, posto a 5364 metri. Leggendo gli articoli a corredo delle foto, sembra che siano solo 300 i metri di dislivello da salire per raggiungere la cima del massiccio, secondo quanto affermato da Carlo Zanella (presidente del CAI Alto adige). “«Mi sono venuti i brividi a vedere quei video. Sinceramente salire e fare 300 metri per una foto delle Odle e della Fermeda mi sembra una follia. Non credo che tanta di questa gente, una volta su, si faccia un giro a piedi. È l’utente sbagliato nel posto sbagliato».

domenica 22 giugno 2025

Facile come bere un bicchiere d’acqua

È un modo di dire che evoca la semplicità e l'immediatezza di un gesto quotidiano.

Tuttavia, dietro questo semplice atto si celano, molte volte, problemi complessi legati alla mancanza dell'acqua. Se la mancanza d’acqua è dovuta alla natura, l’uomo ha saputo trovare soluzioni; si pensi ai boscimani australiani che riescono a sopravvivere da millenni ai periodi di siccità: hanno trovato sistemi per trovare acqua non solo in lande che sembrano deserte, ma anche utilizzando alcune piante. Nei nostri tempi ed in alcune aree geografiche, però, la mancanza d’acqua è dovuta all’uomo, che usa “la sete” come arma. Due situazioni sono sotto gli occhi di tutti: Ucraina e Striscia di Gaza. Qui la distruzione sistematica di strutture civili, come sono appunto gli acquedotti e le reti idriche (nel caso dell’Ucraina anche si ricorre anche all’incendio di vaste zone coltivate a grano), diventa uno strumento di pressione. In questo caso però assistiamo a due situazioni diverse. Nel primo caso la protezione civile Ucraina, per mezzo di eroici sforzi, riesce in alcuni casi a riparare quanto distrutto e a ripristinare la fornitura e, dove non sono possibili riparazioni, autobotti cercano di alleviare la sete delle popolazioni.

venerdì 20 giugno 2025

Lo Staffettone, il lupo ed il Leone

Cosa unisce lo Staffettone, il pensiero di Lupo (Solitario) maratoneta e le considerazioni espresse nell’omelia di domenica 15 giugno da Leone, capo supremo a cui molto di noi guardano? Per scrivere questo post mi sono avvalso del “pensiero laterale”. Infatti il discorso non segue sempre un percorso lineare, ma vuole approcciarsi all’argomento con una visione che rompe gli schemi a cui noi siamo abituati.

Nello sport ci sono delle valutazioni oggettive che stabiliscono il valore di un singolo atleta o di una squadra: il tempo impiegato per completare una gara di corsa, la misura ottenuta per superare un ostacolo, il risultato finale di una partita. Come notate, sono valori che non ammettono valutazioni che vadano al di là della logica dei numeri.

domenica 15 giugno 2025

Pista libera

Da qualche anno i Runners Bergamo organizzano una “gara non gara”. Ma come è possibile organizzare una competizione con queste caratteristiche? Faccio un passo indietro di 3 anni. Era il 2022, per la precisione marzo. In quel mese il “malo male” era quasi sconfitto e si assisteva alle prime timide aperture, per quanto riguarda le gare podistiche; pur con molti “adempimenti” si tornava a correre in presenza. Nell’anno 2002 erano nati i Runners Bergamo. Ecco quindi l’idea di organizzare la manifestazione denominata “Staffettone del Ventennale”, una corsa a coppie sull’anello del Parco Callioni, sede per molti anni della mai dimenticata “Maratona sul Brembo”. Semplice il regolamento: due giri dell’anello a coppia alternando la partenza degli atleti. Quello che distingueva la manifestazione era la formazione delle coppie; infatti, a parte i soliti “competitivi” che cercavano di formare coppie “performanti”, la maggior parte delle coppie era formata da “parenti”. Padre madre-figlio/a, nonna nonno-nipote, marito-moglie, insomma avete capito e lo spirito era più quello di “stare assieme” che quello di “arrivare primi”.

lunedì 9 giugno 2025

Equivoco chiarito

Ci sono delle date segnate sul mio calendario, segnate in rosso. Quest’anno, oltre alle date delle maratone di Padova e di Reggio Emilia, vi era pure la data del 7 giugno, giorno in cui i Podisti Insonni organizzano la “Papa Gio Run”, giunta alla quinta edizione. Dopo la pandemia sono rare le occasioni in cui partecipo a gare non competitive della mia provincia; in pratica sono presente a tutte quelle gare che posso raggiungere a piedi dalla mia abitazione o che hanno qualche motivo particolare perché io possa essere al via. La Papa Gio Run ha ambedue queste caratteristiche: raggiungibile a piedi ed uno scopo benefico come obiettivo. Attimo di panico però al momento dell’iscrizione; infatti nel volantino si legge “Corsa per Belli”. Questa è la prima volta che trovo questo requisito per partecipare ad una gara. In alcune gare si richiede come requisito un certo tempo acquisto in una gara simile; il tempo è un dato oggettivo, misurabile e quindi certo. Ma la “bellezza” come verrà stabilita?

lunedì 19 maggio 2025

Un vecchio maggiolino

Prologo

Finalmente una domenica senza particolari impegni di corsa. Oggi potrei pure riposare e dare un po’ di sollievo alla mia vecchia schiena messa a dura prova dai lavori del piccolo orto. Il motivo è il fatto che settimana prossima ci attende un percorso di trekking, che alcuni anni fa sarebbe stato affrontato senza particolari problemi, ma oggi, vista l’età non più giovane, ci dà qualche motivo di apprensione, non tanto per la lunghezza quanto per il tracciato, che si snoda sull’appennino Tosco Emiliano. La “Via degli Dei”, 130 chilometri da fare in tutta tranquillità, sperando nel bel tempo. Ma si sa non posso tralasciare il mio santificare laico della domenica, per cui anche oggi indosso scarpette e maglietta ed esco a correre. 

Sarà solo una corsetta di sei sette chilometri, affrontati in tutta tranquillità.

giovedì 15 maggio 2025

Ottimo investimento

Chi fa investimenti si aspetta che dopo qualche tempo il capitale investito subisca un aumento; solo così si potrà capire se il capitale investito ha dato buoni frutti, ma ci sono degli “investimenti” che non fruttano interessi. È questo il caso in cui si voglia investire in beneficenza. Il problema è che molti (a volte a ragione) sono restii a donare in quanto non sono sicuri che quanto donato sia effettivamente usato per lo scopo per il quale è stato donato. Non è questo il caso della … Casa di Leo, che sorge a poche decine di metri da casa mia, per cui ho potuto seguire dal vivo i progressi nell’ampliamento della struttura. Oggi in pratica è terminata, si stanno ultimando le ultime rifiniture ed il parco giochi all’esterno. Finiti i lavori … inizia il lavoro. Eh, sì! Ora inizia, o meglio prosegue, la missione della Casa di Leo, ossia, come si evince dal sito (vedi) “offrire un luogo in cui ritrovare la forza e la tranquillità necessarie per affrontare l’esperienza della malattia e restituire al bambino serenità”.

venerdì 2 maggio 2025

Maratona di Padova del Giubileo 2050: ci saremo?

Eccomi ancora una volta alla partenza della “Padova Marathon” (ex Maratona del Santo, ex Maratona di Padova). La Padova Marathon, secondo gli organizzatori, 26 anni fa, avrebbe dovuto essere un'edizione “speciale” della Maratona di Vedelago, per celebrare il Giubileo dell'anno 2000. Beh, come avete modo di constatare, non è proprio andata cosi. È pur vero che anche quest'anno è un anno giubilare, e quindi sarebbe plausibile una seconda edizione “speciale”, ma, visto il successo sia di pubblico sia di presenze di atleti, l'organizzazione ha deciso di mantenere questa soluzione: in pratica ha trasformato quella che era un gara nazionale in un'ottima gara internazionale. 

Se non ricordo male, nei primi anni Assindustria Padova avrebbe inviato a migliaia di atleti lettere per pubblicizzare l'evento.

giovedì 24 aprile 2025

Una serena Mezza di Pasqua …

 e una triste corsetta il giorno di Pasquetta.

Da quando ho iniziato a correre c'erano delle giornate festive in cui questo “obbligo” poteva essere evitato. La domenica in cui si festeggia la Pasqua era una di queste, ma il “malo male” ha fatto sì che questa abitudine sia stata superata. Il motivo principale per cui non la non si correva il giorno di Pasqua era la mancanza di gare, sia competitive che amatoriali, in calendario. Si rimandava tutto di un solo giorno, per cui, oltre a correre, si poteva abbinare il classico pic-nic fuori le mura in allegra compagnia. Sembrerà strano ma è stato il “malo male”, a far sì che si corresse anche il giorno di Pasqua. Caratteristica di queste corse era la “solitarietà” & la “solidarietà”; in pratica si correva da soli e per un fine solidale. Pasqua 2025: nessuna gara in programma, o forse no. A Treviolo in programma la “Easter Half Marathon”, una gara di 21,097 metri e, per non perdere le buone abitudini, corsa in solitaria e quindi anche questa volta mi sono classificato sul primo gradino del podio e con quota iscrizione devoluta in beneficenza. 

lunedì 14 aprile 2025

Quella felpa rossa che mi ricorda l'amico grosso

Avete presente quella figura con puntini e numeri che sembra non dire nulla, ma unendo con un tratto di matita e seguendo correttamente la numerazione alla fine compare una figura di senso compiuto? Ecco, questo post è scritto seguendo quella logica: situazioni che da una prima lettura sembrano del tutto slegate tra loro alla fine avranno un senso compiuto, essendo legate tra loro da un filo, a cui do una logica.

Venerdì. Ricevo da Elena la foto in cui ci sono gli amici dei Runners Bergamo che hanno appena ritirato il pettorale e la maglietta della “Tuscany Crossing”. Qui un primo miracolo: per la foto l'hanno indossata tutti ed è un bel colpo d'occhio. Tutti atleti ben preparati per questa manifestazione, che presenta diverse distanze e, come da sempre, molti atleti RB al via. Ma che ci fa Elena tra tutti questi atleti? Qualcuno potrà pensare che anche in questa gara farà da “assistente non corrente” (termine non proprio corretto, ma volete mettere la rima?), come domenica scorsa a Milano. 

lunedì 17 marzo 2025

Tre piazze ed uno spiazzo

Nell'ultimo fine settimana Roma è stata per un giorno centro di interesse per i miei interessi: manifestazione per l'Europa il sabato, maratona di Roma la domenica. Un piccolo problema però: nel fine settimana io ero a Bergamo! Come fare? Qui viene in aiuto il periodo di lock down, quando si facevano le cose a casa! Insomma essere presenti, se non di persona, con lo spirito e replicare “in piccolo” l'avvenimento stesso. Per quanto riguarda la manifestazione per l'Europa, ci sono state diverse interpretazione sull'opportunità di essere presenti, in quanto vi erano motivazioni e visioni diverse. Credo che le parole di Zagrebelsky possano chiarire i molti dubbi: “Tutte le motivazioni, per molti rivoli, possono confluire in un movimento per la pace che tenga insieme le diversità. Occorre, però, saper distinguere i tempi. C'è un tempo per ogni cosa, il tempo per l'unione e un tempo per le differenze. Ora è il tempo dell'unione, poi verrà il tempo delle differenze.

mercoledì 12 marzo 2025

Treno e medaglie

Possono stare assieme questi due elementi, ma soprattutto quale può essere la connessione con un blog che tratta in massima parte di avvenimenti podistici?

Come incipit al post prendo a prestito quanto scritto da Rodolfo Lollini su Podisti.net :“ … al termine della Roma-Ostia, ai concorrenti non è stata consegnata la medaglia di partecipazione, ma solo la sua fotografia, …. Apriti cielo. Degli oltre diecimila finisher di questa famosissima mezza maratona, molti dei quali molto dipendenti dai social, il fatto di non poter postare subito la propria foto con la medaglia in mano oppure in mezzo ai denti è stata una tragedia. …” (qui articolo completo). 

Ma cosa era successo? Le medaglie erano “ferme” in un porto del nord Europa!

lunedì 3 marzo 2025

Una di più

Per una volta anticipo i tempi. Ieri, 2 marzo, ho deciso di festeggiare in anticipo la “Festa della Donna”, che tradizionalmente viene festeggiata l'8 marzo. Per essere più precisi, è più corretto definirla “Giornata internazionale della donna” (o “Giornata internazionale dei diritti delle donne”), poiché la motivazione alla base della ricorrenza non è una festività, ma la riflessione.

Come mia abitudine, all'evento affianco una “corsa” ed in questo caso sia la tipologia dell'evento sportivo (?) che la distanza sono una novità. Evento diviso in due parti ed una distanza del tutto inusuale, distanza che non compare in nessuna disciplina dell'atletica, ma che assume un valore simbolico. 

La prima è una corsa in solitaria, come mia abitudine, la seconda è una passeggiata con Rossana.

martedì 25 febbraio 2025

Lezioni di storia

 ... soltanto i fatti contano, soltanto i fatti debbono contare.  Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario” (Leonardo Sciascia, Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia).

Ci sono delle gare che corro in solitaria, per ricordare qualche fatto od avvenimento, che non vorrei più correre l'anno successivo, in quanto è venuta meno la necessità di ricordare. Una di queste è senz'altro la mezza che ormai corro da tre anni per augurare che in Ucraina torni la pace e la guerra diventi solo un triste ricordo. Purtroppo anche quest'anno ho corso la mia gara perché la popolazione vive ancora nel terrore della guerra. Non importa quanto sia lontano il fronte, non importa se nelle vicinanze non ci sono installazioni militari, non conta se in quel momento si stia portando a scuola il proprio figlio, non conta se si è in fila per avere un minimo di cibo.

domenica 9 febbraio 2025

30001

Ovvero “La mezza del Ricordo nel Bosco della Memoria”.

 Oggi avevo l'imbarazzo della scelta per il titolo al post. Da qualche anno viene organizzata a Roma, dalla società ASI, la “Corsa del Ricordo”; anche io nel mio piccolo corro una mezza per Ricordare. Oggi è il Giorno del Ricordo, una data che non è solo storia, ma memoria viva. 

La legge italiana (L. 92/2004) lo ha istituito per non dimenticare la tragedia delle foibe e l’esodo di migliaia di italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Uomini, donne e bambini costretti a lasciare tutto, con una valigia in mano e un numero nel cuore.

martedì 4 febbraio 2025

La bellezza di una mezza maratona in solitaria al Parco Callioni

Cinque anni fa iniziava per tutti noi un periodo dove era il “malo male” a farla da padrone. Tempi bui per tutti e anche per noi malati di “maratonite”. All'inizio non si poteva neppure uscire fuori casa, ma noi “fuori di testa” ci siamo inventati le gare da criceto, chi nei giardini, chi sui terrazzi, chi negli scantinati. Mano a mano che il “malo male” veniva vinto e le restrizioni diventavano meno “ristrette”, si poteva iniziare a correre in “compagnia ma divisi”, non solo in gara, dove era la velocità diversa a fare la differenza, ma anche prima e dopo. Ecco quindi che correre da solo era per me diventata un'abitudine. Era? Ecco, molti lamentano che il “malo male” ha lasciato segni nel loro corpo e quindi non riescono più a correre con scioltezza; altri danno la colpa, per gli stessi problemi, alle vaccinazioni. Non entro in merito; io andavo piano prima e vado piano, beh, con il mio passo, anche ora. Le conseguenza per me sono state che ormai correre da solo è diventata più che un'abitudine quasi una necessità.

domenica 19 gennaio 2025

Speranze di PACE

Premessa

Nel mese di febbraio di un anno fa ho corso tre gare per ricordare la guerra in Palestina ed auspicare non solo una pace giusta per due stati per due popoli, che hanno stesse dignità, stessi diritti e devono godere della stessa sicurezza. La particolarità di quelle gare, corse sull'anello del Parco Callioni, consisteva nell'avere un pettorale … che era solo un terzo del totale. 

Solo alle fine delle tre gare, con i tre pettorali uniti, si manifestava il vero disegno. Non era stata una stranezza, ma un modo “visivo” per rappresentare che solo l'unione poteva portare ad un risultato, così come solo l'unione di intenti dei due popoli, pur nelle loro complesse diversità, poteva portare ad una pace vera e duratura.