L'ultima immagine che
ho di Giulio è un'immagine recente e molto nitida: lo vedo sparire
pian piano lungo l'orizzonte sulla pianura bergamasca in una fredda
domenica mattina all'inizio di questo mese e, per una tragica
fatalità, lo stesso giorno in cui, pochi minuti dopo, venni a
conoscenza della prematura scomparsa di Renzo. Era il 4 gennaio.
Come accadeva spesso
ultimamente, ci si incontrava nelle gare non competitive ed i nostri
incontri erano occasione per parlare ( vedi
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2). Quella mattina si era parlato delle
aspettative e del sogno di Giulio. La sua aspettativa principale era
di potermi raggiungere, no, no, non come podista... ormai non solo mi
raggiungeva, ma mi staccava pure. Come pensionato. Ora era “nella
terra di mezzo”: non più lavoratore, in quanto aveva lasciato il
posto di lavoro nell'azienda, ma non ancora pensionato.






