Ieri a pranzo stavamo
mangiando i pizzoccheri, utilizzando i cavoli che componevano il
mazzo di fiori destinato al vincitore della “Media Maratòn de
Repollo”, quando siamo stati richiamati da un forte rumore al
piano superiore, un sordo rumore che spesso si sente durante i
temporali accompagnati da forte vento: rumore di rami che sbattono
violentemente sulle griglie. In un primo momento non ci facciamo
caso. La giornata è soleggiata, il vento assente. Continuiamo il
pranzo. Ma il rumore si fa insistente ed aumenta di intensità. A
questo punto, un po' preoccupato, salgo le scale e mi affaccio sul
balcone. Nulla di strano, tutto regolare. Mi tranquillizzo, ma mentre
sto chiudendo le finestre sento una voce: “Questa non me la
dovevi fare...”. Mi riaffaccio: nessuno. Forse la forzata
clausura fa brutti scherzi, fa sentire delle voci che non esistono.
Un brutto pensiero mi passa per la mente: “Non sarà forse un
effetto ancora non conosciuto del coronavirus?”.
NO! Ora
distinguo chiaramente l'origine della voce: è il Ciliegio, di nobile
discendenza Reale, che ribatte: “Da te non me lo
sarei mai aspettato”. Sentire la voce delle piante non è
un sintomo del COVID-19, ma forse un indizio di precoce “pazzia”.
Ah, allora è il mio caso! Inizio un dialogo con Lui (oltre a
parlare, il mio ciliegio sa pure sentire). “Cosa ho fatto per
farti arrabbiare?”. Il ciliegio, con tono stizzito, dice: “Non
è cosa hai fatto, ma quello che non hai fatto...” sentenzia,
lasciando la frase in sospeso. Dopo un paio di secondi continua: “Hai
organizzato una gara per il Cavolo, che in fin dei conti sta qui di
casa solo da tre anni, e non hai considerato il Vecchio
ciliegio, che sta qui da quasi trent'anni. Ci sono
rimasto male!”. Poi prosegue: “Non ti ricordi quando anni
fa Roberto, non avendo timore delle altezze, lavorando sui tetti,
salì sui miei rami più alti e fece una scorpacciata
di ciliege che quasi stette male? Oppure quando un paio
d'anni fa David mangiò per la prima volta le mie ciliege
da lui raccolte? Per non parlare del fatto che tu,
padrone ingrato, depredavi i miei rami per fare marmellate?”.
In effetti tutti i torti non li ha, ma pacatamente espongo i motivi
che hanno fatto sì che corressi la “Mezza del Cavolo”.
Sentite e capite le argomentazioni, anche Lui si dichiara d'accordo:
“Ciao, finisci pure il pranzo”. Noto nella sua voce un
sottile velo di tristezza. Sto per tornare sui miei passi, ma ...può
Sir Marathon lasciare triste il suo Ciliegio? La soluzione è
semplice: correre una mezza in “onore” del ciliegio! “Ehi,
Ciliegio, che ne dici se domani corro “La mezza del Ciliegio” in
tuo onore?”. Sono sicuro che
la proposta sarà
accolta con gioia, ma... “Beh, se vuoi”
dice con un filo di voce. “Dai, dai, dimmi che c'è”. “Chiamala
“Maratonina del Ciliegio”,
mi piace di più il termine.”. “Ok, seguirò le Tue
indicazioni”. Chiudo la
finestra e, mentre scendo le scale, un atroce dubbio mi assale: “Come
avrà fatto a sbattere i suoi rami con violenza sulle ante?”.
In effetti i rami sono molto lontani sia dal balcone che dalle ante.
Credo che la risposta
a
questo dilemma non la saprò mai.
5
aprile “Maratonina del
Ciliegio”
L'inizio,
lo svolgimento e la fine di questa gara non sono
molto difformi
dalle altre corse effettuate
nel
CoronArena. Uguale il numero degli spettatori: un merlo affamato.
Unica differenza è l'aggiornamento del sistema
rilevazione giri con versione “Chick peas Transfer 2.1”.
Infatti nel sistema di controllo dopo un “clac” ed assenza
di “tic”, avrà nel giro successivo “tic, tic”.
Cercherò di spiegare brevemente questa nuova implementazione
tecnica. “Clac” deposito del contenitore dati vuoto passando dal
“transponder 1” al “transponder 2”, con il passaggio dati
(cheak peas) simultaneo si perdeva tempo. Quindi non passaggio di
dati nel primo giro e raddoppio nel giro successivo. È stato
calcolato un risparmio complessivo a fine gara di circa 2,3 secondi.
Anche questa maratonina
è stata vinta da Sir Marathon, con un tempo finale di 3h 01' 01”,
tempo inferiore a quella disputata ieri, anche se resiste il record
della gara dello stadio CoronArena. Il premio ottenuto è un
barattolo di marmellata, rigorosamente fatta in casa con le ciliegie
offerte dal … Ciliegio!
Epilogo
Vedere l'amicizia tra il Ciliegio ed il Cavolo Spagnolo mi fa venire in mente la canzone di Francesco Guccini “Il Vecchio ed il bambino”.
Oggi in gara sono passato tra i due amici 337 volte e mi sembrava di sentire “... un Ciliegio ed un Cavol si preser per rami ...”
Vi assicuro che non ho preso nessuna sostanza. Sarà la mia “pazzia” a farmi sentire le voci?
Mah... lascio a voi l'ardua sentenza!
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Alla prossima.
Se volete essere vicini
con un gesto di solidarietà Sir Marathon consiglia “EMERGENCY”,
che sta operando in modo esemplare nell'ospedale da campo costruito a
tempo di record dagli Alpini (e non solo) a Bergamo.
EMERGENCY
Ong Onlus
c/o Banca Etica, Filiale di Milano IBAN IT86P0501801600000013333331 BIC CCRTIT2T84A |
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Ahahahahah: ha ragione il ciliegio!
RispondiEliminaBella storia!🤩
RispondiEliminaCiao ti faccio i miei complimenti un po in ritardo. Ricordati che Sir maratho ?dovrebbe fare La maratona del ciliegio
RispondiElimina