Il CoronArena, a
differenza di molti impianti sportivi, non è chiuso; infatti è
stato creato rispettando le numerose norme che impongono il
distanziamento sociale e la distanza dalla propria residenza. Per il
18 aprile era programmata la “21 km del Dubbio”, ma un gradito
invito, che mi ha spedito Simona, ha fatto cambiare i piani. Si
trattava di correre in modo virtuale la “Ultra Franciacorta”,
che, per i noti motivi, era stata annullata. La gara offriva molte
opportunità, non in distanza chilometrica, ma “a tempo”: 1, 3, 6
e 12 ore. La mia scelta cade sulla “3 ore ULTRA francia
COVID”. Mail di conferma e dopo poco pettorale gara nella
casella di posta. Tutto pronto per la gara, un solo dubbio mi frulla
nel cervello: “gara virtuale” … sarà pure virtuale, ma alla
fine le gambe e la schiena la penseranno in modo diverso.
Mah, forse
sono io che, essendo poco tecnologico, non ho scaricato qualche
applicazione sul cellulare che dia la possibilità di correre, pur
stando comodamente seduti sul divano? Per curiosità, accedo al sito
ufficiale della manifestazione e noto che la gara è organizzata
dall'Atletica Franciacorta. Conosco alcuni atleti di questa società,
tra cui uno dei boss, Sandro, con cui ho avuto occasione di correre
assieme alcune maratone, beh, almeno alcuni tratti. Riesco a reperire
il suo numero di cellulare e lo chiamo. Mi informa che l'idea di far
correre la gara, seppure in modo “anomalo”, è stata di “Roberto
il fotografo… che tu naturalmente conosci”.
“Roberto chi? Io conosco Roberto Mandelli, il super fotografo di
Podisti” … ma, quando mi informa che il Roberto di cui
parliamo è il marito di Annette, tutto diventa chiaro. Anche insieme
a lui ho corso diverse gare, soprattutto mezze maratone. Per la
verità, c'era sempre con noi anche Annette. Gare corse assieme
dall'inizio alla fine. Non sono abituato a correre gare a tempo, per
cui mi ci vorrebbe un coach: chi meglio di Luca lo potrebbe fare?
Certo ora Luca sta disputando una gara più importante, ma, se fosse
una maratona, ormai la mezza sarebbe alle sue spalle. Per questo
motivo sarà il mio coach virtuale, beh, come la corsa. “Non mi
dire che hai corso anche con lui, non ti crediamo. Luca vale il
doppio di te, nel senso che impiega la metà del tuo tempo per
concludere una maratona ...” questo e è quello che sta
pensando qualcuno di voi, anche se non riesco ad individuare chi.
Eh, ragazzi, vi state
sbagliando! Non solo ho corso con Luca, ma per un paio
d'ore sono stato il suo pace-maker personale. Correva l'anno 2007 e a Ciserano si disputava la 24 ore, la 6 ore e … la maratona (regolarmente accettata e validata dalla FIDAL), con un unico partecipante. Partenza fissata alla ore 00.00 del secondo giorno di gara. Dopo circa un'ora della mia gara, ho doppiato Luca (beh, io ero appena partito, lui aveva già corso 14 ore). Luca in quel momento era terzo, ma stava recuperando sull'italo-argentino Paolo Barnes (spero di ricordare bene). Aveva già ridotto il suo distacco, ma era ancora in ritardo di qualche giro. Luca mi ha chiesto se potevo fargli compagnia. Correre da soli di notte è sempre più difficile. Ho accettato ben volentieri, anche a me non piace correre in solitaria. Ad onor del vero, in quel frangente erano pochi gli atleti che stavano correndo, la maggior parte camminava. Non mi dilungo oltre. Alla fine della mia maratona, correndo con Luca, non solo aveva(mo) annullato i giri di svantaggio, ma era(vamo) avanti di qualche giro.
d'ore sono stato il suo pace-maker personale. Correva l'anno 2007 e a Ciserano si disputava la 24 ore, la 6 ore e … la maratona (regolarmente accettata e validata dalla FIDAL), con un unico partecipante. Partenza fissata alla ore 00.00 del secondo giorno di gara. Dopo circa un'ora della mia gara, ho doppiato Luca (beh, io ero appena partito, lui aveva già corso 14 ore). Luca in quel momento era terzo, ma stava recuperando sull'italo-argentino Paolo Barnes (spero di ricordare bene). Aveva già ridotto il suo distacco, ma era ancora in ritardo di qualche giro. Luca mi ha chiesto se potevo fargli compagnia. Correre da soli di notte è sempre più difficile. Ho accettato ben volentieri, anche a me non piace correre in solitaria. Ad onor del vero, in quel frangente erano pochi gli atleti che stavano correndo, la maggior parte camminava. Non mi dilungo oltre. Alla fine della mia maratona, correndo con Luca, non solo aveva(mo) annullato i giri di svantaggio, ma era(vamo) avanti di qualche giro.
La gara
Partenza fissata per le
9.00, sui rintocchi del campanile. Tutto pronto, ma … esco tardi da
casa e riesco a partire solo al quarto rintocco delle campane (tenete
a mente questo particolare).
Per questa gara sono
stati modificati i parametri del “Chick Peas Transfer”: ogni
blocco dati (peas) è pari a 32, che corrispondono a 2 chilometri,
questo per facilitare il conteggio. Predisposti 10 blocchi completi
ed un “box refill”, se si dovesse superare la distanza teorica
prevista per le 3 ore di gara. Passo regolare e campanile che
scandisce il passare del tempo. “Don, don ...” bene, il mio
allenatore, Luca, anche se non presente fisicamente, è al mio
fianco. Beh, per la verità, lo immagino comodamente seduto, ma ad
ogni passaggio mi lancia un incitamento. Quasi senza accorgermene, ho
preso l'ultimo blocco dati: “Due chilometri alla fine”,
beh, è quello che penso.
Sento una voce: “Ma che due chilometri, puoi fare qualcosa in più...”, No, no, non può essere quella di Luca, lui sta dietro casa, dove ci sono le tribune... invece è proprio lui, ora sta correndo al mio fianco. Eh sì, è proprio così. Sarà così fino allo scadere delle tre ore. “Don, don, don ...” Mezzogiorno. Mi impegno per completare il giro. “Don”, dodicesimo tocco; mi mancano ancora un paio di metri. Completo ugualmente il giro.
Risultato finale 320 + 12 = 332 giri, per un totale di 20.750 metri! Questo è il risultato raggiunto, ma, quando vengono esposte la classifiche, amara scoperta: 20.747,5 metri. Non mi sembra giusto, in quanto non sono partito sul primo tocco di campane delle ore 9.00. Per fortuna ho letto con attenzione il regolamento, per cui sottopongo in forma scritta reclamo alla segreteria organizzativa, unitamente alla somma richiesta come tassa di 100 euro. La segretaria del comitato, tale Barca Roxy, “chiama la VAR” per visionare la partenza della gara e visto il fondamento del reclamo, nel confermare in 20.750 metri il risultato finale restituisce come da regolamento i 100 euro.
|
|
Sento una voce: “Ma che due chilometri, puoi fare qualcosa in più...”, No, no, non può essere quella di Luca, lui sta dietro casa, dove ci sono le tribune... invece è proprio lui, ora sta correndo al mio fianco. Eh sì, è proprio così. Sarà così fino allo scadere delle tre ore. “Don, don, don ...” Mezzogiorno. Mi impegno per completare il giro. “Don”, dodicesimo tocco; mi mancano ancora un paio di metri. Completo ugualmente il giro.
Risultato finale 320 + 12 = 332 giri, per un totale di 20.750 metri! Questo è il risultato raggiunto, ma, quando vengono esposte la classifiche, amara scoperta: 20.747,5 metri. Non mi sembra giusto, in quanto non sono partito sul primo tocco di campane delle ore 9.00. Per fortuna ho letto con attenzione il regolamento, per cui sottopongo in forma scritta reclamo alla segreteria organizzativa, unitamente alla somma richiesta come tassa di 100 euro. La segretaria del comitato, tale Barca Roxy, “chiama la VAR” per visionare la partenza della gara e visto il fondamento del reclamo, nel confermare in 20.750 metri il risultato finale restituisce come da regolamento i 100 euro.
A questo punto, avuto
ragione, posso tenermi i 100 euro? Certo che no. Saranno oggetto di
donazione a Medici Senza Frontiere, una ONLUS che ha visto negli
scorsi anni diminuire in maniera consistente le donazioni, in quanto
pesantemente attaccate da persone che ricoprivano importanti funzioni
governative.
MSF è in prima linea e sta operando, ora, in Italia per combattere il cornavirus. Ha operato fin dall'inizio, in stretta collaborazione con il personale sanitario dell'ospedale di Lodi, per mettere in sicurezza prima di tutto sia la struttura che il personale medico, applicando il modello già usato in Congo.
|
|
MSF è in prima linea e sta operando, ora, in Italia per combattere il cornavirus. Ha operato fin dall'inizio, in stretta collaborazione con il personale sanitario dell'ospedale di Lodi, per mettere in sicurezza prima di tutto sia la struttura che il personale medico, applicando il modello già usato in Congo.
Se volete essere vicini con un gesto di
solidarietà, Sir Marathon consiglia “Medici
Senza Frontiere”
Medici
Senza Frontiere
Banca Popolare
Etica
IBAN: IT60F0501803200000010102325 |
|
|||||
|
|
Complimenti x le corse tutto quello che scrivi. Le foto bei ricordi ciao
RispondiEliminaFiera di essere tua cugina bravo Fausto
RispondiElimina