domenica 18 ottobre 2020

Non ti curar di loro, ma guarda e passa

Leggere un articolo di Francesco sul sito del Club Supermarathon che non riporti il resoconto di una sua corsa mi ha stupito; se devo essere sincero ho riletto il suo articolo un paio di volte. 
Conosco Francesco dal … secolo scorso e l'ho sempre visto con il sorriso sulle labbra, anche al termine di gare massacranti, sempre disponibile ad aiutare tutti. In molte gara il suo sorriso era il buon inizio di giornata, in quanto era una delle prime persone che incontravi: ti porgeva con il sorriso il volantino della sua “creatura”: la Maratona sulla Sabbia (dire “sua” non è certo un'esagerazione: è da sempre stato il “deus ex machina” della manifestazione, nessuna grossa organizzazione alle sue spalle, nessun grosso budget, ma alla fine tutto era fatto nel migliore dei modi, beh, tutto solo, non esageriamo, … c'è pure la moglie alle sue spalle!). Sempre lontano dalle “beghe” che inevitabilmente sono presenti in tutte le associazioni; al limite, anche se vi erano motivi per fare “baruffa”, lui generalmente stava zitto. Anche questo non corrisponde alla verità: l'unica volta che l'ho visto rabbuiato, era quando gli negarono i permessi per una gara al chiar di stelle, o meglio gli furono revocati in prossimità della data di svolgimento. Credo che chi lo conosce meglio di me non possa far altro che confermare quanto ho scritto. 

Ma con chi se la prende Francesco? Se la prende con chi lo criticava quando lui correva le sue “maratone virtuali” (Uhmmm, ci risiamo: maratone virtuali un bel fico secco: erano gare a tutti gli effetti, tanto è vero che abbina al termine gara virtuale l'aggettivo “SUDATO” (lo scrivo in maiuscolo, come l'ha scritto Francesco nel suo articolo, per sottolineare il fatto che era corsa vera!). Chi lo criticava sembra uscito dal “letargo agonistico” in occasione della cinque giorni di Rieti, dove erano in programma cinque maratone … con la crocetta!

Correva l'anno 2006 a Reggio Emilia!

Non conosco i fatti per cui non commento, voglio solo sottolineare alcuni fatti. Come dice Francesco “ … a me non importa quello che fanno gli altri, ognuno è libero di fare quello che vuole … “. Giusto, Francesco, sono d'accordo con te. Anche io come te ho corso durante il confinamento (sempre nel rispetto delle regole: in giardino prima, per il paese poi). Le gare non danno diritto alla “crocetta” di fine anno? Beh, dove sta il problema? Tu corri per avere più “crocette” di altri? Conoscendoti non credo proprio, tu, io e moooooolti altri corriamo per il piacere di correre. Nei tempi del confinamento i runner che correvano in spazi ristretti come dei criceti, venivano additati come dei “fuori di testa”, degli “imbecilli”, come dei “buffoni”. Bene, ecco che nel CoronArena il 26 aprile si è disputata la “Mezza del Dubbio” e nel post collegato ponevo una domanda ai lettori: “Sono un buffone ..” (mettere “?” o “!” era lasciato al lettore al termine della lettura del post). Beh, non posso darti ragione in tutto, Francesco. Altrimenti sembra che ci siamo messi d'accordo ed io perdo la nomea di Sir Marathon, che in molti casi “rompe”. Non sono d'accordo quando tu dici: “ di chi è disposto anche a correre una Maratona Virtuale a prescindere dai numeri.” NO! Per una maratona corsa in solitaria … assieme a molti altri possiamo abbinare il termine “digitale” (oops, io e molti altri altri non possiediamo smartwatch -i campanili non valgono-), allora suggerisco “diffusa”, oppure abbiniamo il termine “de localizzata”. Concludo con una osservazione che mi ha fatto venire in mente il tuo articolo. Mi riferisco alla “Maratona Alzheimer”, organizzata a Cesenatico. Quest'anno, per le note vicende, non era competitiva e quindi NON validata né FIDAL, né UISP, ma era organizzata seguendo tutte le normative vigenti, che garantivano il distanziamento sia prima, che DURANTE, che dopo la gara. Anello di otto chilometri per le vie cittadine, lungo la spiaggia, partenza (a scaglioni di 10 atleti ogni 10 minuti) ed arrivo sulle stradine strette del Parco Levante. Volendo, si potevano usare i cartelli chilometrici posti lungo le stradine per fare esattamente 42,195 metri, la maratona insomma. Io, come da diversi anni a questa parte, vi ho partecipato ed ho disputato la MARATONA (qui la cronaca), e concludevo la cronaca ,con la seguente osservazione sulla NON presenza di molti: “Il “diavoletto che è in me mi indica una possibile causa: “Non sarà perché la maratona, corsa con queste modalità, non dà diritto alla “crocetta”, alla “tacca” di cui a fine anno si terrà conto?”.

Come vedi, siamo in sintonia su molte cose!

P.S. Il primo Novembre, all'interno del Parco Levante, verrà disputata la “Maratona del Presidente”. Siamo sicuri che verranno rispettate TUTTE le regole sul distanziamento in gara? Visto il percorso, credo sia impossibile. Ci saranno i giudici di gara, ma soprattutto quale comportamento terranno in caso di MANCATO rispetto delle regole?

So che questa ultima parte mi attirerà delle critiche, ma come diceva Virgilio a Dante:

«Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
»

Canto III dell'Inferno, al verso 51 della diciassettesima terzina


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