domenica 11 agosto 2013

Tra file e mercati

Logo MercatoCome si può distinguere se una non competitiva che si corre in provincia di Bergamo fa parte del circuito IVV o CSI?
Facile! Nel primo caso si vedranno degli atleti in file ordinate (?) in attesa di acquistare il cartellino di partecipazione sul quale sarà applicata l’etichetta con i dati sia della manifestazione che anagrafici. Questo vale per chi non è tesserato; i dati non vengono riportati per chi ha la tessera FIASP in corso di validità. Un dubbio: come si comporterà l’assicurazione in caso necessità non essendo certa, in modo univoco, l’iscrizione alla gara e quindi la partecipazione “assicurata” alla stessa? Mah! Nel secondo caso, prima di arrivare al luogo dove l’organizzazione ha predisposto i tavoli per l’iscrizione, si deve attraversare il “mercato” dove è possibile acquistare il biglietto dai numerosi rappresentanti dei vari gruppi. Anche se l’offerta è molta, contravvenendo alle più elementari regole del mercato... il prezzo è lo stesso!

Quella di vendere i biglietti è un’usanza ormai radicata, almeno qui da noi, che offre i suoi vantaggi. Vantaggi per l’organizzazione che, molte volte, vende più cartellini di partecipazione degli effettivi partecipanti e ciò si traduce in un maggior incasso a fronte di una minore affluenza ai ristori; vantaggi per i gruppi, che vedono scalare posizioni nella classifica dei gruppi con numeri di partecipanti qualche volta risibili; vantaggi per gli atleti, che non devono fare nessuna fila per l’acquisto del cartellino. Come si vede, molti sono i vantaggi per cui il fatto non solo viene tollerato, ma molte volte incoraggiato dall’organizzazione stessa per i motivi sovraesposti.
In effetti, come ho già scritto in un altro post, se si volesse eliminare il fenomeno, basterebbe effettuare la classifica dei gruppi non con i cartellini acquistati, ma con quelli effettivamente indicanti il nome del gruppo, come avviene in Emilia: non importa da chi acquisti il cartellino, è importante il nome del gruppo che tu hai scritto.
Veniamo ora alla gara di oggi, tutta salita e per nulla piana, che si è disputata a Ubiale Clenezzo, la “Quater pas inturen al pais de Ubial e Clanes”. Finalmente una gara che fin dal nome si rifà al territorio; non un improbabile denominazione all’inglese, ma una più ruspante e nostrane denominazione in bergamasco.


Ponte di Attone (X secolo)
Sono sicuro che in tutto l’anno a Ubiale non ci sia una concentrazione così fitta di automobili, ma, grazie alle precise indicazioni del personale della Protezione Civile, non è stato affatto difficile trovare parcheggio, anche perché per tutta la durata della manifestazione, con apposita ordinanza, è stato autorizzato il parcheggio anche dove generalmente vige il divieto di sosta.   

Passaggio suggestivo
Certo che se tutti seguissero l’esempio di Stefano (giungere sul luogo della manifestazione in bicicletta), il problema non si presenterebbe. Un’idea: se le manifestazioni podistiche hanno, tra l’altro, lo scopo di essere manifestazioni ecologiche, perché non premiare chi vi giunge a piedi o con mezzi non inquinanti, come la bicicletta? Spero che qualche organizzatore prenda in esame questa ipotesi.
La gara, lunga circa una quindicina di chilometri, oltre ad essere molto movimentata, ha avuto la caratteristica di non allontanarsi per più di un paio di chilometri dal centro del paese, passando in luoghi altamente panoramici: dal ponte di Attone attigua alla Dogana veneta, posto a fondovalle; ai sentieri di mezza costa attraversando suggestivi e piccoli borghi (più che borghi piccoli raggruppamenti di case) posti sulla parte alta della valle.


 

... tutti in fila!

© Foto Fausto Dellapiana 2013

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