giovedì 8 agosto 2013

Dove nasce l’Adda?

Fausto Rossana Sorgenti Adda
Premessa
Quando acquisto un manuale con la descrizione di percorsi da fare a piedi, che sia un manuale che riguarda sentieri di montagna o percorsi che riguardano i cammini di pellegrinaggio, l’unica cosa che “pretendo” è la veridicità della descrizione del percorso e l’esattezza delle eventuali mappe o cartine allegate e non tengo in minima considerazione l’indicazione del tempo indicato. Questo per motivi del tutto evidenti: prima di partire si pianifica il tragitto leggendo la descrizione e verificando eventuali difficoltà sulla mappa, secondo le possibilità e le condizioni fisiche del momento, e valutando attentamente le condizioni atmosferiche, mentre il tempo indicato, non avendo parametri oggettivi di confronto, dipende, almeno per noi, dalle soste, ma soprattutto dal numero di foto scattate durante il cammino: più questo è panoramico più è lento il nostro procedere.
Queste le precisazioni necessarie per capire meglio le righe sottostanti.
Libro & cartine
Alta Valtellina - Livigno
 


Tra le numerose sorprese positive avute nel nostro breve soggiorno a Livigno (uhmm... credo che l’Amministrazione Comunale leggendo i numerosi post mi proporrà la cittadinanza onoraria!) è stato trovare presso il numeroso materiale dell’Ufficio de Turismo, una guida dei sentieri dell’Alta Valtellina per il trekking e due cartine in scala 1:25.000 (con un costo veramente esiguo: 4 euro!).
Da questa abbiamo scelto un paio di percorsi. Uno di questi che prevedeva la passeggiata per raggiungere le sorgenti dell’Adda ed era così descritto:







Lunghezza 8,6 km – Durata trekking 2h 38min- Difficoltà media
Quota massima 2.293 m - Quota minima 1.802 m
Dislivello 489 m – Dislivello salita 493 m – Dislivello discesa 73 m
Pendenza massima salita 11% - Pendenza massima discesa 3%



Cartello alle sorgenti del fiume Adda

Osservando il profilo altimetrico, si prospettavano circa 7/7,5 km di salita e l’ultimo tratto in leggera discesa fino alle sorgenti del fiume Adda. Bene, delle due una: o le sorgenti del fiume Adda si sono “spostate” oppure chi ha scritto la guida non ha mai fatto il percorso di persona e si è affidato a racconti alquanto imprecisi. In ogni caso, a mio giudizio, un gravissimo errore.
Certo, qualcuno potrebbe obiettare che il mio altimetro non era tarato correttamente, che eravamo particolarmente stanchi e le pendenze ci sembravamo più impegnative del previsto e via discorrendo. Preciso che non uso nessun altimetro, ma mi limito ad osservare i cartelli segnaletici posti sul territorio... se poi questi sono errati, mi scuso fin da ora con chi ha scritto la guida, ma nel contempo giro la segnalazione... a chi ha messo i cartelli.
In breve il passo Alpisella ha un’altezza (segnalata sul cartello) di 2.285 metri slm, mentre le sorgenti dell’Adda (sempre sul cartello) sono poste a 2.122 metri slm, quindi il relativo dislivello è di 163 metri. Quindi più del doppio di quanto indicato sul libretto. Per quanto poi la pendenza massima, basta osservare le foto per capire che va ben al di là di quanto indicato (3%).
... tutto questo per la precisione (ecco, mi sono giocato la cittadinanza onoraria!).


Aggiungi didascalia

In fondo, sono piccolezze, piccoli dettagli (ma credo valga la pena segnalarli), che non hanno influito sulla splendida giornata passata in montagna, lontano dalle auto... ma non dalle bici e con qualche piccola sorpresa: vedere un rospo che fa la guardia ad una stella alpina!
Concludo con un piccolo consiglio ai bikers che viaggiano su fuoriserie di mountain bike: se avete speso tutti i vostri risparmi per acquistare la vostra bicicletta con freni a disco, ruote in lega, telaio ultimo modello, chiedete al rivenditore un campanello; credo che non abbia alcuna difficoltà a ... regalarvelo. Sarete forse un po’ più pesanti, ma farete felici chi ama camminare in sicurezza!    


Il piccolo Rospo e...



una rara stella alpina!



 
L'ultimo tratto del sentiero che conduce alle sorgenti
© Foto Fausto Dellapiana 2013

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