martedì 1 dicembre 2020

Maratona in Rosso

Novembre: siamo in pieno secondo confinamento. Anche per le regioni in codice rosso le limitazioni sono un po' meno stringenti. Molto differente è l'approccio della popolazione. Tutti speravano che i sacrifici imposti nei primi mesi dell'anno avrebbero visto in autunno, se non la scomparsa del virus, almeno la possibilità di condurre una vita quasi normale. Per gli studenti poter frequentare, seppur con qualche limitazione personale, la scuola in presenza; per tutti i lavoratori riprendere le normali attività; per gli sportivi poter gareggiare finalmente in compagnia. Nulla di tutto questo. La seconda “ondata” del virus appare sempre più devastante della prima. Non è così, ma l'impressione data è quella. Possibile che dopo tanti mesi, tante promesse, si riscontrino gran parte dei problemi presenti in primavera?
Per la scuola sembrava che il problema principale fossero i banchi … con le rotelle. Forse, se le “rotelle” le avessero fatte girare coloro che ne avevano la responsabilità, ci si sarebbe accorti che i problemi erano altri. In questi giorni il problema principale sembra sia l'ora della celebrazione della Santa Messa di Natale. Si grida allo scandalo, perché non è possibile celebrarla come sempre a mezzanotte. Come sempre? Da anni nella nostra parrocchia la Santa Messa di Natale viene celebrata alle 22.00 e il fatto ha da sempre riscontrato il favore dei parrocchiani. Che dire della Gran Bretagna? Lì la Messa natalizia viene celebrata addirittura alle ore 18.00! Chi si indigna per l'orario è sicuro di fare un buon servizio? Consiglio la lettura e la riflessione di alcuni passi del Vangelo di Matteo 25, 31-46. Che dire poi del servizio pubblico televisivo che propone un tutorial su come fare la spesa in modo sexy? Non era forse meglio un tutorial su come comportarsi in caso di primi sintomi del “malo male”? Si sarebbero di certo evitati alcuni errori e probabilmente anche un minor accesso ai pronti soccorsi. Il fatto di proporre un tutorial del genere è ancora più grave, in quanto proposto pochi giorni prima del 25 novembre, “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”. 


Molti hanno dato il loro sostegno a questa iniziativa: ad esempio i giocatori della serie A di calcio sono andati in campo con un segno rosso in faccia. Bene, anche io ho voluto dare il mio sostegno. Come? Beh, qui la risposta è facile: correndo una maratona, per la precisione la “Maratona in Rosso”. Anche io mi sono dipinto sul volto una striscia rossa. Domenica non avrei dovuto correre una maratona - sarebbe stata la quarta del mese di novembre (fatto mai successo) – ma, vista l'importanza del tema, mi sono imposto di portarla a termine. Durante la corsa mi sono ritornate in mente le immagini dell'atleta svizzera Gabriela Andersen-Schiess, maratoneta. In particolare, le immagini del suo arrivo: stremata, disidratata, in piena crisi, eppure ha voluto onorare le olimpiadi, ha voluto tagliare il traguardo. Nel ricordare quel giorno, userà le parole: “coraggio”, “perseveranza”, “determinazione”. Ecco, credo che lo stesso atteggiamento debba essere tenuto dalle donne che subiscono soprusi e violenza. Certo, la situazione è del tutto diversa, ma potrà essere superata se le istituzioni, ma soprattutto noi tutti, ci mettiamo nei panni dei giudici che a fine gara hanno affiancato Gabriela, le hanno offerto il loro supporto, l'hanno sostenuta ed alla fine della maratona l'hanno aiutata.

(video visibile su youtube)
Non è stato facile per me scrivere questo post: troppo importante l'argomento, ma credo sia importante tenere sempre alta l'attenzione, tenere sempre la luce accesa, per far sì che nei prossimi anni il fenomeno sia solo un brutto ricordo.



Per chi volesse approfondire, segnalo il link del Ministero della salute sull'argomento



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