mercoledì 9 dicembre 2020

La corsa “virtuale” esiste!

Dall'inizio del confinamento le gare podistiche (dalle gare ufficiali alle semplici camminate non competitive) sono state annullate. Subito dopo si è assistito ad un proliferare di corse “virtuali”. Io mi sono sempre opposto al fatto che il termine virtuale fosse abbinato ad una manifestazione, nella quale, per poterla effettuare, si doveva non solo mettere le scarpe da corsa, ma pure … sudare. Nello stesso tempo ci sono state gare di Formula 1 virtuali. Il pilota stava seduto comodamente, non in una monoposto, ma sul divano e con i comandi posti su una consolle “gareggiava virtualmente”, facendo correre la sua automobilina sullo schermo, seguendo il vero tracciato della pista. Questo è il classico esempio di una gara “virtuale”. È difficile da credere, ma anche in queste competizioni ci sono stati dei brogli e dei comportamenti antisportivi da parte di alcuni concorrenti. Recentemente ho scoperto che anche nel modo della corsa e del camminare si può abbinare ad una competizione in termine “virtuale”, ovvero far progredire, far “correre” i contatori, e quindi scalare le classifiche, senza dover affaticare le gambe ed i polpacci, ma solo un po' i polpastrelli della dita. 

Come? Semplice: basta essere iscritti all'app MOOVIN, (applicazione che vuole far adottare alle persone uno stile di vita salutare) ed avere, credo, qualche esperienza come haker ed il gioco è fatto. Mi spiego meglio: nel post “Morgan, la nuova promessa dell'ultramaratona Bergamasca” – vedi – stigmatizzavo il comportamento di questa persona (non mi azzardo a chiamarlo atleta). Credevo che fosse un caso isolato (avevo segnalato il fatto sia ai responsabili dell'applicazione tramite mail: nessuna risposta; sia con WhatsApp ad una persona in contatto con chi materialmente aveva progettato l'applicazione: ok, ti farò sapere, ma sono ancora in attesa della risposta), ma mi sbagliavo: altre persone hanno seguito l'esempio di Morgan. Alebono, ad esempio, ha effettuato (?) tra il 13 ed il 14 ottobre ben 226.593 passi, mentre il giorno successivo ne ha effettuati … (indovinate): 165.000 tondi tondi. Uhmm, strano, vero? È la stessa cifra che Morgan per vari giorni raggiungeva. Recentemente ho visto che ai due si è aggiunto Ssaimonn. Pensate, nei giorni in cui Killian Jornet tentava, senza riuscirci, di far la miglior prestazione sulle 24 ore e si è dovuto fermare dopo “solo” 137 chilometri percorsi in circa 11 ore, Ssaimonn riesce a percorrere 184.591 passi ed il giorno dopo 186.627, rispettivamente pari a circa 166,132 e 167,964 chilometri! Una bella media, non c'è che dire, considerando che in quelle giornate pioveva e che il nostro personaggio non aveva alle sue spalle né la ditta Salomon, che aveva studiato una scarpa speciale, e neppure un'équipe di medici, fisioterapisti e psicologi a seguirlo.

(Naturalmente dei dati esposti ho i relativi screenshot della applicazione, tanto per la … precisione). Come diceva qualcuno, il senatore Andreotti, se ricordo bene: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi sono una prova”. A questo punto posso affermare che le tre persone indicate hanno fatto “corsa” virtuale. Hanno barato? Sono degli imbroglioni che non hanno nessuna etica sportiva e con il loro comportamento prendono per il c..o tutte le persone, e sono centinaia, che usano l'applicazione Moovin in modo trasparente e corretto? Vediamo quali possono essere le istanze a loro discolpa. La prima: hanno degli smartwatch che non conteggiano esattamente i passi da loro compiuti. Bene: segnalino marca e modello e come strumenti da non acquistare. La seconda: la procedura segna erroneamente i loro passi. Qui sono i gestori della procedura che dovrebbero prima verificare, poi aggiornare la procedura. Se fosse così, infatti, quale affidabilità avrebbe la società di software che compie questi macroscopici errori? La terza: beh, non ne trovo altre. Naturalmente darò spazio sulle pagine di questo blog ai diretti interessati per spiegare, eventualmente, le proprie ragioni.

Mi sembra anche doveroso segnalare che l'applicazione è un iniziativa promossa da: “Sistema Socio sanitario della Regione Lombardia”, “Comune di Bergamo”, “Università degli studi di Bergamo”, “'L'Eco di Bergamo”. 


Fino a prova contraria,
per me, Morgan, Alebono, Ssaimonn non sono degli atleti, ma sono solo degli imbroglioni! 

Come ultima annotazione segnalo che forse il titolo del post più idoneo sarebbe 

La corsa virtuale NON esiste”!

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