mercoledì 1 gennaio 2014

Leggi di Murphy

L'idea di pubblicare giornalmente quell'insieme di paradossi pseudo-scientifici a carattere ironico e caricaturale che sono conosciuti come le “Leggi di Murphy” mi è venuta stamattina quando ero intento a ridisegnare il percorso della maratonina. Quest'anno la misurazione e quindi l'apposizione delle indicazioni chilometriche l'abbiamo fatta sotto la pioggia, per cui in condizioni disagiate. Fosse stato tutto qui, si sarebbe risolto con un raffreddamento ed un po' di tempo in più, ma secondo la prima legge di Murphy, che recita “Se qualcosa può andar male lo farà” ecco che applicando questa legge si dovrà, come già ricordato, ripassare quanto già fatto.

Un breve cenno sulle leggi di Murphy
Nel 1949, l'ingegnere aeronautico dell'aviazione americana capitano Ed Murphy, osservando l'andamento dei propri esperimenti, ebbe a dire: "Se qualcosa può andar male, lo farà". Prova della "verità" di questa affermazione è il fatto che Ed Murphy, nel giro di pochi anni, è diventato famosissimo in tutto il mondo: non per le sue scoperte in aeronautica, del resto inesistenti, ma per quella frase, che immediatamente si diffuse sotto il nome di "Legge di Murphy". Oggi la Legge di Murphy in America è talmente famosa da comparire nei dizionari, come: "Il principio per cui qualsiasi cosa possa andare male lo farà" (Funk and Wagnalls, Standard College Dictionary). Laboratori, uffici, circoli di golf, redazioni, banche, palestre, università, biblioteche, studi di dentisti, di avvocati, di fiscalisti, di ingegneri, di architetti, persino ospedali, sale operatorie, cessi sono immancabilmente tappezzati di manifesti, calendari o adesivi che ricordano la Legge di Murphy e le sue applicazioni.

Cercherò di pubblicare giornalmente una massima in modo tale che l'insieme diventi una raccolta che è un inventario del pessimismo esistenziale, ma che offre anche l'antidoto più antico e sicuro contro il malumore: la buona, sana e vecchia risata.

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