L'idea
di pubblicare giornalmente quell'insieme di paradossi
pseudo-scientifici a carattere ironico e
caricaturale che sono conosciuti come le
“Leggi
di Murphy” mi è venuta stamattina
quando ero intento a ridisegnare il percorso della maratonina.
Quest'anno la misurazione e quindi l'apposizione delle indicazioni
chilometriche l'abbiamo fatta sotto la pioggia, per cui in condizioni
disagiate. Fosse stato tutto qui, si sarebbe risolto con un
raffreddamento ed un po' di tempo in più, ma secondo la prima legge
di Murphy, che recita “Se
qualcosa può andar male lo farà”
ecco che applicando questa legge si dovrà, come già ricordato,
ripassare quanto già fatto.Un breve cenno sulle leggi di Murphy
Nel
1949, l'ingegnere aeronautico dell'aviazione americana capitano Ed
Murphy, osservando l'andamento dei
propri esperimenti, ebbe a dire: "Se qualcosa può andar male,
lo farà". Prova della "verità" di questa
affermazione è il fatto che Ed Murphy, nel giro di pochi anni, è
diventato famosissimo in tutto il mondo: non per le sue scoperte in
aeronautica, del resto inesistenti, ma per quella frase, che
immediatamente si diffuse sotto il nome di "Legge di Murphy".
Oggi la Legge di Murphy in America è talmente famosa da comparire
nei dizionari, come: "Il principio per cui qualsiasi cosa possa
andare male lo farà" (Funk and Wagnalls, Standard College
Dictionary). Laboratori, uffici, circoli di golf, redazioni, banche,
palestre, università, biblioteche, studi di dentisti, di avvocati,
di fiscalisti, di ingegneri, di architetti, persino ospedali, sale
operatorie, cessi sono immancabilmente tappezzati di manifesti,
calendari o adesivi che ricordano la Legge di Murphy e le sue
applicazioni.
Cercherò
di pubblicare giornalmente una massima in modo tale che l'insieme
diventi una raccolta che è un inventario del pessimismo
esistenziale, ma che offre anche l'antidoto più antico e sicuro
contro il malumore: la buona, sana e vecchia risata.
Nessun commento:
Posta un commento