lunedì 1 ottobre 2012

Spartathlon: una gara nella leggenda

Quella di quest’anno è l’edizione numero trenta della “Spartathlon”, la gara di 245,3 km che parte da Atene ed arriva a Sparta. La gara vuole ricordare l’impresa di Fidippide, che fu inviato a Sparta nel 490 aC, prima della battaglia di Maratona, per chiedere aiuto nella guerra condotta dai Greci contro i Persiani. Secondo Erodoto, Fidippide è arrivato a Sparta il giorno dopo la sua partenza da Atene.
Quest’anno alla gara si sono iscritti 350 atleti (numero massimo ammesso), di cui 315 uomini e 35 donne.
Sul percorso sono presenti 75 postazioni di ristoro/controllo per gli atleti ed alcune di queste prevedono, oltre alle ambulanze attrezzate per ogni evenienza, anche equipe di fisioterapisti e chiropratici per fornire tutta l’assistenza necessaria agli atleti che partecipano a questa gara, ritenuta da molti la più dura del mondo.
Cito dal sito della gara: “Qui ci sono sentieri impervi e strade difficili con acqua e fango, se piove; attraversano vigneti e oliveti, si arrampicano sulle colline. La più grande sfida è scalare il Monte Parthenio (1.200m.) Nel buio profondo, uno stretto sentiero tra le rocce e gli arbusti...”. Una frase, sempre presa dal già citato sito, fa presente che “Un atleta Spartathlon sa che vincere è traguardo importante, ma non è l'obiettivo principale. Lo scopo principale è quello di terminare entro le 36 ore. Coloro che hanno raggiunto questo obiettivo, non hanno parole per descrivere i loro sentimenti”.

Roberto Passera
(da sito RB )

La gara prevede dei cancelli orari entro i quali gli atleti devono transitare nel tempo indicato; anche solo pochi secondi di ritardo fanno scattare l’esclusione della gara, come pure il termine ultimo, 36 ore, non può essere derogato. Sì, qui la giuria è intransigente o, più giustamente, applica le regole: il termine fissato all’inizio è quello che sarà adottato alla fine, senza nessun stravolgimento, senza tenere in considerazioni casi eccezionali, ma soprattutto senza guardare in faccia a nessuno.
Mi ero interessato alla gara perché, per la prima volta un Runners Bergamo, Roberto Passera, vi partecipava. Purtroppo la sua gara è stata breve: non risulta passato già al primo checkpoint (numero 22).
Visto che ormai avevo tutte le informazioni per scrivere il post, ho analizzato la gara, prendendo spunto dai passaggi ai vari checkpoint “orari”, in pratica quelli dove gli atleti dovevano transitare entro un tempo prestabilito. 

Race Section
Check Point No
Distance From Athens
Final Point Closes
Distance for Sector
Max
Time
Athens a Corinth
0 - 22
81 Km
16:30 Friday
81 Km
9:30 h
Corinth a
Nemea
22-35
124 Km
23:00 Friday
43 Km
6:30 h
Nemea a
Lyrkia
35-43
148,4 Km
03:30 Saturday
24,5 Km
4:00 h
Lyrkia a
Nestani
43 -52
172 Km
07:30 Saturday
23,5 Km
4:30 h
Nestani a
Tegea
52-60
195 Km
11:00 Saturday
23 Km
3:30 h
Tegea a
Sparta
60-75
245,3 Km
19:00 Saturday
50,3 Km
8:00 h

Alla gara prendono il via 310 dei 350 atleti iscritti. Tra le assenze di rilievo, almeno per me e credo per tutti i Runners Bergamo, c’è quella di Giovanni Migneco, fermo per un problema al tendine di Achille.
Non so se augurare a Giovanni un arrivederci alla prossima edizione... il cervello direbbe: “Stai a riposo, “vecchietto”!”; il cuore invece vorrebbe che riprovasse ancora la gioia di tagliare il traguardo di Sparta il prossimo anno. 
Il nostro Roberto transita in 10a posizione. Da qui in poi ... non lo trovo più. Sarà per il prossimo anno!
Già al primo checkpoint, il numero 22, si nota che la gara quest’anno sarà particolarmente dura. Transitano in tempo utile solo 172 atleti! Solo il 56%, quasi la metà dei partenti. Non voglio credere che ciò sia dovuto all’improvvisazione: non si partecipa ad una gara così senza uno specifico e duro allenamento, tanto più che sono abbastanza severi i criteri di ammissione alla gara. Sembra che il fattore determinante sia stato il gran caldo.
Al secondo checkpoint, il numero 35, passano il traguardo entro le 11.00 della sera 122 atleti (un altro 30% deve abbandonare la gara). Siamo circa a metà e solo il 40% dei partenti è ancora in gara.
Il prossimo checkpoint, che fornisce la lista degli atleti in gara, non è come indicato dal regolamento in numero 43, bensì in numero 47. Credo che non cambi molto, ai fini della cronaca. Sono 92 gli atleti che passano indenni questo nuovo ostacolo. Un quarto di quelli rimasti fino a quel momento in gara deve alzare bandiera bianca.
Checkpoint numero 52: altre defezioni portano a 83 quelli che stanno ancora correndo (?) verso Sparta.
Checkpoint numero 60, quando manca poco più di una maratona all’arrivo, passano 77 atleti, che a questo punto possiamo, forse, chiamare eroi. Beh, forse è troppo, diciamo atleti eroici. I 77 iniziano a vedere la fine della loro avventura.
Altro punto di controllo non inserito nella tabella, il numero 69; da qui, forse, si può già vedere il profilo di Sparta: in 71 lo vedono!
Alla fine taglieranno il traguardo 72 atleti.
Settantadue? C’è qualcosa di strano. Come è possibile che il numero sia aumentato? Mi sarò certamente sbagliato, avrò scritto un numero male.
Ok, ricontrollo.
Eh, no, i numeri sono giusti.
Con certosina pazienza spulcio l’elenco degli arrivati con quelli transitati all’ultimo intermedio.
Nakashima
Toyohisa
Scopro che il giapponese Nakashima Toyohisa, numero di gara 272, accreditato all’arrivo con un tempo di 29h 16’ 50” (*) non risulta nell’elenco del cp 69. Forse il chip non ha funzionato, mi dico. Faccio lo stesso lavoro a ritroso sui vari cp, e man mano la mia incredulità aumenta. Non risulta presente. L’ultimo cp in cui risulta l’atleta numero 272 è il numero 52, al chilometro 172.
Non voglio assolutamente dire che l’atleta giapponese abbia barato, certo i miei dubbi rimangono e qui non ci sono i fotografi a smascherare l’eventuale inganno... o forse sì?


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(*) questo risultato, se confermato sarebbe la sua miglior prestazione. Nakashima ha terminato già 5 volte la Spartathlon. L’ultima nel 2010; allora il suo tempo fu di 35h 20’ 34”.

La partenza

La gara

Arrivo





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