Domenica si è
disputata, a Romano di Lombardia, la nona edizione della camminata
non competitiva “100 passi in marcia per la Vita – Percorsi
contro le mafie”, organizzata dai ragazzi e dai volontari
ospiti della Cascina Gasparina. Come si vede, l'organizzazione di
questa gara è affidata non a un gruppo podistico, ma ad
un'associazione che ha scopi ben diversi dal correre. Perché dunque
organizzare una gara podistica? Il primo motivo credo sia quello di
far conoscere l'associazione. Bene, ecco qui il link per vedere la
loro storia – accedi
al sito –. Altro motivo credo si
possa trovare nelle parole di Paolo Borsellino che gli organizzatori
hanno inserito nella presentazione della gara: “La lotta alla
mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui
tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si
oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della
contiguità e quindi della complicità”. Come
non trovare, in queste parole, analogie con una corsa disputata nelle
campagne pianeggianti della Bassa Bergamasca e con lunghi tratti
sulle sponde del fiume Serio? “Movimento ...”, correre o camminare, è uno dei gesti più naturali che l'uomo possa compiere; non è forse il primo grande risultato di un bambino? Fare i primi passi vuol dire allontanarsi dalla sicurezza dell'abbraccio dei genitori per iniziare a scoprire il mondo in modo autonomo. Bene, anche noi impariamo a scoprire il mondo della “libertà” prendendo informazioni che ci aiutino a capire meglio certi comportamenti, seguendo le parole di Paolo “... sentire la bellezza del fresco profumo della libertà ...”. Beh, domenica il “profumo” era dato non solo dal muschio delle piante bagnate da una sottile pioggia, ma anche da alcuni allevamenti di maiali e mucche che abbiamo incontrato lungo il percorso. Possiamo dire che abbiamo incontrato un “profumo … diverso!”. Che la gara, ma soprattutto la cooperativa, sia entrata nel tessuto sociale dei comuni della zona lo dimostra il fatto che a coordinare e a gestire i passaggi degli atleti nei Comuni attraversati dalla gara (Romano di Lombardia, Fara Olivana, Martinengo)erano i volontari della Protezione Civile, tutti con l'uniforme, che li rendeva visibili da lontano, anche se la giornata è stata per la grande parte piovosa. Come gli anni precedenti, vi erano percorsi per tutte le gambe (dagli 8 ai 31 chilometri). La giornata fredda e piovosa non ha consentito di superare il numero dei partecipanti del 2018, quando furono 1.651. In effetti quest'anno ci sono stati lunghi tratti in cui non vedevo nessun concorrente davanti. Rimandato quindi il record al prossimo anno. Un cenno alla mia gara. Leggendo i post degli anni scorsi ho visto che la compagnia è stata quasi sempre la stessa: Fausto & Dario. Quest'anno Dario, che secondo le ultime informazioni era “reduce da influenza e tutto acciaccato”, ha disertato questa gara per partecipare alla Mezza di Bergamo (gara che ha terminato in ottime condizione e con un buon tempo. nda). Vista la scarsa partecipazione, pensavo di correre tutta la gara in solitaria, come gli scorsi anni. Per fortuna ho incontrato Rinaldo, che ha subito lasciato andare il suo amico per correre con un passo più lento la gara. È stata un ottima soluzione per tutti e due: Rinaldo ha corso in scioltezza, io con qualche affanno in più. Il chiacchierare però ha reso la gara meno monotona per entrambi.Alla fine tuttavia il mio risultato non è cambiato: sono sempre giunto ultimo della compagnia. Al mio arrivo Fausto, come gli scorsi anni, era già cambiato e … ristorato.
Non è che importi, ma solo per la cronaca! (e … per dare il titolo al post!)
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