Con tutta probabilità non avrei scritto questo post se non avessi letto le due notizie che mi sono state “inviate” sul telefonino da Google.
La prima riguardava la “diserzione” alle premiazioni del “Pallone d'oro” del Real Madrid; questo per la mancata assegnazione del premio ad un loro giocatore. Per dovere di informazione, faccio presente che la squadra del Real Madrid è risultata il club dell'anno ed il loro allenatore, Carlo Ancellotti, l'allenatore dell'anno. Questo, a mio personale giudizio, è un fatto da stigmatizzare, come lo è quello che si vede molte volte, soprattutto nelle finali di qualche torneo di calcio, che vede i secondi sfilarsi la medaglia d'argento dal collo. Questo, sempre a mio giudizio, è un gesto altamente antisportivo, non solo nei riguardi degli avversari, vincitori, ma anche e soprattutto nei confronti dei loro tifosi e dei loro … sponsor.
La seconda riguardava un'intervista, pubblicata sul quotidiano Eco di Bergamo – vedi -, a Tiziano Marchesi, atleta della mia società sportiva, i Runners Bergamo. Di sicuro non avrei dato particolare risalto al pezzo se non avessi letto, non tanto del comportamento dell'atleta inglese (Dan Lawson), ma la descrizione dell'accaduto fatta da Tiziano. Credo che la maggior parte degli atleti in gara in una “6 giorni”, in testa per 5 giorni e 19 ore, finire poi al secondo posto avrebbe avanzato mille scuse per questo insuccesso. Ma non il nostro Tiziano. Nel racconto della sua avventura si sofferma più per esaltare il comportamento del suo “avversario” (forse non è la parola giusta, in questo caso non sarebbe più corretto “amico”?) e confermare la sportività, che spesso accomuna chi fa gare di più giorni, dove si condividono fatica, gioie e … dolori.
Dopo aver letto i due articoli, mi sono posto una domanda: come definire un campione? Certo, la cosa più facile è verificare dati e risultati. Sono dati oggettivi, facilmente quantificabili. Ma basta solo questo per definire un campione? Nel recente passato era stato definito campione un ciclista che aveva vinto molte gare importanti, ma a posteriori è risultato essere un “campione senza valore”, proprio come la scritta che si aggiunge sulla busta di un pacco a cui attribuiamo un esiguo valore in fase di spedizione. Per fare un esempio, sempre nello stesso ambito sportivo, quest'anno ho seguito in tv la cronaca delle tappe del giro d'Italia e uno dei ricordi più vivi non è qualche vittoria, qualche fuga, ma un gesto fatto dal vincitore: quello di prendere una borraccia dal suo massaggiatore e passarla ad un bambino e questo non in una fase di corsa tranquilla, ma quando era in fuga solitaria. Ora, dopo aver fatto qualche ricerca più approfondita su Tiziano, che, pur essendo un mio compagno di squadra, io non conoscevo, posso affermare che l'appellativo di campione calza a pennello per definirlo.
Guardiamo i dati “oggettivi”. Scorrendo le pagine che riportano le migliori prestazioni delle gare di corsa e delle ultramaratone, scopro una discrasia tra quelle inserite sulle pagine della FIDAL (dati aggiornati al 15 ottobre 2024) e quelle inserite sulle pagine della IUTA (Aggiornati da IUTA e FIDAL al 31.12.2023). In particolare, per la gara di 48 ore, la FIDAL attribuisce a Tiziano il record di 413.630 metri, ottenuto a Balatonfured il 8.5.2011 (?), mentre la IUTA aggiorna il record a 413.838 metri, ottenuto a Royan il 6/8.10.2017, in questo caso, per la precisione, con la maglia dei Fo' di Pé. Si tratta solo di qualche piccola imprecisione, anche se sostanziale. Ben diversa è l'attribuzione del record della “6 Giorni”. La classifica della IUTA assegna come miglior prestazione quella ottenuta a Balatonfured, 9/15.5.2019, con 914.166 metri, mentre NON compare in quella della FIDAL. In particolare, sono assegnate a Lucio Bazzana (741.457 metri nel 2004) e a Michele Notarangelo (821.746 metri nel 2017). Beh, credo che sia il caso di sistemare la questione, in quanto penso che la credibilità di un'organizzazione sia anche e soprattutto legata alla correttezza dei dati pubblicati. Veniamo poi a dati “soggettivi”, quelli a cui ognuno di noi applica un valore. Come dicevo, non conoscevo Tiziano in modo approfondito, pur essendo tesserati per la stessa società; non solo pratichiamo discipline diverse, io corro le maratone, distanza per lui di riscaldamento, ma anche i valori in campo sono diversi: lui un top, io un … trip, anche se alcune caratteristiche sono comuni.
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Ho trovato su Youtube l'intervista concessa a Simone di “Vado a correre” ed ho trovato più che l'atleta l'uomo! Qui solo alcune mie considerazioni, perché penso che valga la pena, per i miei quarantadue lettori, di ascoltarla per intero. Innanzitutto quando parla delle sue imprese non dice mai “io”, ma “noi”; infatti dice che il traguardo è raggiunto se dietro l'atleta, soprattutto in una gara di più giorni, funziona il team. Ricorda che il merito della vittoria va condiviso anche con i suoi manager, pardon “fratelli”, come lui li considera (n.d.a. Claudio Sconfietti e Michele Baracchetti). Il segreto delle corse di più giorni sta più nel correre con la testa che con le gambe. Eh, sì. Sembrerà un controsenso, ma è così. Correre con la testa è saper prevenire la crisi, o gestirla quando inevitabilmente arriva. Cita ad esempio che ogni 6 ore “deve” mangiare, sia che abbia fame, sia che non ne abbia. Nelle sue competizioni è quasi obbligatorio non fermarsi mai, perché è più duro riprendere ed una sosta è più dannosa che utile; beh, questa è la sua filosofia. Poca libertà di corsa: solo tre ore! Questo è il tempo che gli è concesso dal suo team per dare libero sfogo al suo impeto; infatti, dopo tale tempo, si deve mettere la “testa” a posto e le “gambe” a regime. Sì, certo, avete notato il titolo del post, in perfetta linea con lo stile del blog … non far capire cosa tratterà il post. In questo caso è una frase tratta dall'intervista con Simone. Quando calano le prime ombre della sera, quando gli atleti iniziano a rallentare, quando alcuni si fermano per dormire, quando alcuni si fermano del tutto, ecco venir fuori il vero spirito agonistico di Tiziano! La notte gli dà forza e gli amici gli danno … fregature. Ad esempio, dicono che ha dormito per un'ora e mezza, ma in realtà è solo un'ora! “Begli amici!”, dico io. Sarà, ma è tutto studiato prima. Altro fatto che giudico altamente positivo è che Tiziano corre sempre con maglie ufficiali in tutte le competizioni, l'ho notato cercando immagini in rete. L'ho sempre visto indossare le maglie delle varie società (GP Casalese, Fo' di Pe, Runners Bergamo) o della nazionale in occasione dei vari campionati a cui ha preso parte. Come accennavo in precedenza abbiamo in comune alcune affinità, una delle quali è non amare la salita! Termino qui il post, come avete notato un po' più lungo del solito, ma Tiziano meritava questo spazio, invito i lettori a visionare per intero il video di cui pubblico il link e sono sicuro che condividerete le mie considerazioni.
Spedizione azzurra mondiali ultramaratona TAIPEI 2023 - Capitano Tiziano Marchesi |
Prima di scrivere questo post, ho sentito telefonicamente Tiziano e mi ha confidato una primizia. É in contatto con l'amico/avversario Dan il quale vorrebbe correre con lui la prossima 6 giorni, in questo caso lascio questo messaggio criptico per i lettori, ma non per Tiziano “La prossima occasione ti auguro che ti riesca di fare la … gallina!”.
Link utiliArticolo Correre
https://www.correre.it/ultra-maratona-record-italiano-di-tiziano-marchesi/
Articolo Eco di Bergamo
FIDAL - Migliori prestazioni italiane assolute uomini
https://www.fidal.it/upload/files/Statistiche/2024/Nuovo%20Albo%20Primati/MPI_M_1510.pdf
IUTA - Record italiani e miglior prestazioni italiane di ultramaratona
https://www.iutaitalia.it/download/record-italiani-e-mpi/
Credit Foto: Claudio Sconfietti, Archivio FIDAL
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