Nella
giornata di Ferragosto da anni si disputa a Berbenno, in Valle
Imagna, la “Straberbenno”, giunta quest'anno alla 26a
edizione ed organizzata dalla Polisportiva Berbenno. Organizzata,
all'inizio, per i turisti che trascorrevano le vacanze in valle Imagna,
è divenuta con il passare degli anni una classica del podismo
bergamasco, che richiama in zona podisti provenienti anche da fuori
provincia. Facili da capire i motivi: tre percorsi per “tutte le
gambe” (5, 10 e 15 chilometri), un tracciato sì difficile (salite
impegnative e ripide discese, ma con stupendi panorami), la
possibilità di allontanarsi dalla calura della pianure per trovare un
po' di aria fresca. A tutto questo si abbina un'organizzazione che
rasenta la perfezione (… se ci fossero i cartelli che indicano i
chilometri), con un ristoro finale che sembra un banchetto nuziale.
Anche quest'anno, dunque, alla partenza. Il solito dilemma a fine gara:
cosa scrivere nel post? Nessun fatto, nessuna situazione degna di
essere descritta nella gara di oggi. La solita andatura di questi tempi: tutti ci passavano davanti. Meno male che alla gara vi partecipavano turisti un po' sovrappeso, mamme con bambini ed arzille vecchiette, così alla fine anche noi abbiamo potuto dire di aver sorpassato qualche “atleta”. Beh, il percorso quest'anno era stato variato, o meglio invertito, e quindi si percorreva in senso inverso. Troppo poco per imbastire un post. Ecco, come spesso accade, mi sono stati d'aiuto i ricordi... ed il mio archivio fotografico.
Con
la “macchina del tempo della memoria” ritorno indietro di otto
anni, nel 2007. Quell'anno avevo corso la gara in compagnia di Marcello
che, oltre a farmi compagnia, si trasformava in cicerone e mi spiegava
non solo le caratteristiche delle zone attraversate dalla gara, ma
anche usi e costumi della zona. 
![]()  | 
| Marcello in versione "cicerone" | 
Ad esempio, mi aveva spiegato perché gli
ingressi dei fienili avevano quella forma: era per permettere
l'ingresso del contadino con la gerla su cui era stato posto il
fieno, senza doverla togliere dalla spalla. 
![]()  | 
| Ciao, Giulio | 
È da molto che non vedo
Marcello. Amici 
comuni mi hanno riferito che ha avuto un infortunio,
ora per fortuna superato. Spero di incontrarlo presto in una gara.
Chi “fisicamente” non vedrò più in gara, anche se sarà sempre
presente “idealmente” al mio fianco, è Giulio con il quale nel
lontano 2007 condivisi parte del percorso. 
Oggi il pensare all'amico
che non c'è più ha reso meno ripide le salite e più dolci le
discese.



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