Finito il riposo lungo
850 chilometri in Spagna, rientro non proprio “soft” alle gare,
anche se non competitive. Oggi si è disputata a Sombreno di Paladina
la 36a edizione della classica “Quater pas per i còi
dè Bre”. Il numero dell'edizione fa capire come sia una gara
alla quale non solo podisti bergamaschi, ma anche molti giunti da
fuori provincia vogliono partecipare. Anche se la gara si disputa a
luglio dove il caldo è sempre in agguato, chi organizza la gara
sceglie un percorso che per la gran parte si svolge nei boschi dei
colli di Bergamo, il che consente di correre se non proprio al
fresco, almeno con temperature accettabili. Uno dei problemi che si
incontrano nelle gare che si svolgono nei piccoli paesi è la
difficoltà nel trovare parcheggio. Oggi il problema è stato risolto
utilizzando un campo dove era stato appena mietuto il grano. Un altro
vantaggio è che le autovetture erano sotto l'occhio vigile di alcuni
addetti della protezione civile, che, oltre a fare da vigili,
facevano pure da addetti alla sicurezza. 
Buona l'idea
dell'organizzazione di gestire anche le iscrizioni con una postazione volante collocata all'uscita del parcheggio. Vantaggi per tutti: per
l'organizzazione che anticipava i “bagarini”; per i corridori che
potevano acquistare il cartellino di partecipazione, senza fare
alcuna coda. Come dicevo all'inizio,
il percorso si snoda sui colli di Bergamo. Percorrendo il tratto
lungo la ciclabile si è avuta la lieta sorpresa di vedere che il
manto stradale era stato completamente rifatto. Non solo nuovo manto
stradale, ma pure nuovo percorso perché si è dovuto modificare
quello vecchio, in quanto la strada dalla quale doveva transitare era
interrotta per una frana... già da molti mesi. Ecco una delle
contraddizioni che io non riesco a capire: rifanno una ciclabile e
non riparano una strada. Sicuramente ci saranno delle valide
spiegazioni per questo fatto; mi piacerebbe saperle. Il tratto nuovo
del percorso mi ha molto ricordato i tracciati del Cammino del Nord
nei primi giorni: tratti in salita con notevoli pendenze, beh, meno
male che qui non si era zavorrati dallo zaino. Ecco un buon percorso
di allenamento per quelli che vorranno percorrere il Cammino
spagnolo. Percorso “fresco”, percorso “duro”, ecco le
condizioni ideali per la partecipazione di alcuni nostri nostri top,
che si prendono una domenica di riposo e ne approfittano per fare un
buon allenamento. Ben prima di vederli li “sento”, anzi sento la
solita battuta, battuta che è la stessa da anni. Mi tornano alla
mente le pagine del vecchio sito: pagine come “Pagelle”,
“Tapiri”, “Cartellini rossi e gialli”, pagine dove si vedeva
la creatività, la spontaneità e l'inventiva del “Guardiano
dell'orto(grafia)” (successivamente divenuto “Il Vice”),
che sapeva evidenziare le prestazioni, con un po' di “buona
cattiveria”, le prestazioni degli atleti Runners Bergamo, fossero
essi “top” o “rat”.
A metà percorso
incontriamo la terza “Pecora Nera”, non perché noi siamo andati
forte, ma per il fatto che il percorso faceva un anello per poi
ritornare nuovamente al ristoro, pecora che alla fine si trasforma in
cane pastore e si incarica, giunto al traguardo, ritornando sui
propri passi, di portare al traguardo le pecorelle smarrite. 
 
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| Beh, non mi sembra che viaggi con calzoncini e canottiera... | 

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