Sono
in aumento le gare amatoriali che vengono organizzate nella nostra
provincia; lo scorso anno furono 137, quest'anno 155,
con un aumento del 13%. Questo fatto dimostra che nonostante la
divisione delle gare in due circuiti, CSI e FIASP/IVV, il mondo delle
corse non competitive o manifestazioni podistiche ludico motorie è
ben vivo nella nostra provincia. Tornerò più avanti sui termini con
cui da quest'anno sono identificate le camminate (non competitive o
ludico motorie), perché di gare non si può certo parlare: non
esiste una classifica finale, se non quella per il conteggio dei
partecipanti (?) appartenenti ai vari gruppi (forse sarebbe più
corretto dire al numero dei biglietti venduti ai vari gruppi).
I
dati di base sono stati estrapolati dai libretti ufficiali
distribuiti. 
Per il CSI il “Calendario delle marce non competitive Bergamo”, per la FIASP l'”Annuario manifestazioni podistiche “ludico motorie” internazionali delle province di Bergamo e Brescia”. Da quest'ultimo sono state prese in esame solo le manifestazioni che si disputano nella nostra provincia, in quanto sono presenti al suo interno non solo le gare di Brescia, ma anche alcune che si disputano a Lecco, Milano, Como, Monza e Brianza... Trapani & Gorizia.
Per il CSI il “Calendario delle marce non competitive Bergamo”, per la FIASP l'”Annuario manifestazioni podistiche “ludico motorie” internazionali delle province di Bergamo e Brescia”. Da quest'ultimo sono state prese in esame solo le manifestazioni che si disputano nella nostra provincia, in quanto sono presenti al suo interno non solo le gare di Brescia, ma anche alcune che si disputano a Lecco, Milano, Como, Monza e Brianza... Trapani & Gorizia.
Come
lo scorso anno le manifestazioni facenti parte del circuito CSI sono
più numerose di quelle del circuito FIASP, più precisamente 88
(con un aumento del 15%) quelle del CSI e 67 (con aumento del
10%) quelle FIASP. 
Le
manifestazioni, come è naturale, si svolgono generalmente nei giorni
festivi, anche se in alcuni casi ci si trovano gare organizzate in
giorni infrasettimanali, magari in concomitanza di sagre o feste del
paese. Nonostante siano organizzate più di 150 gare, ci sono alcune
domeniche, tre, in cui i podisti bergamaschi sono “orfani” della
consueta camminata domenicale. Sicuramente è un buon risultato, ma,
considerando che in alcune domeniche ci sono anche 4/6 gare, se
qualcuno avesse la buona idea di spostare la data sono sicuro che la
manifestazione non andrebbe certo deserta.
Da
quest'anno una nuova caratteristica divide le manifestazioni. Lo
scorso anno era solo la questione dei “50 centesimi”, quota che i
non tesserati devono aggiungere alla quota di iscrizione alle
manifestazioni FIASP per avere la copertura assicurativa. Quest'anno
è la diversa    distanza massima che divide e caratterizza i due
circuiti: per il circuito CSI la distanza massima è di 20
chilometri; per il circuito FIASP nulla è cambiato rispetto agli
scorsi anni: non vi è una distanza massima. O meglio, questa
dovrebbe essere di 100 chilometri, distanza che si desume dal già
citato Annuario FIASP, che a pagina 13 indica la quota massima del
contributo da corrispondere al comitato organizzatore per poter
partecipare.
Ma
a cosa è dovuta questa differenza? La differenza è dovuta
all'entrata in vigore del decreto 24 aprile 2013, del
Ministero della Salute, con oggetto “Disciplina della
certificazione dell'attività sportiva non agonistica
ed amatoriale e linee guida sulla dotazione e l'utilizzo di
defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi
salvavita”. 
Ho
letto il decreto ed il suo spirito, almeno quello che io ho capito,
dovrebbe essere la salvaguardia della salute “...dei cittadini
che praticano un'attività sportiva non agonistica ed amatoriale...”
disponendo “l'obbligo di idonea certificazione medica”
(art. 1). La distanza massima consentita per poter partecipare con il
semplice certificato medico è indicata in “20 chilometri”
(art. 4).
La
mia conclusione era stata, considerando che le caratteristiche
organizzative, il tipo di tracciato, ma soprattutto “i cittadini”
che partecipano non si differenziano per nulla, che la regola valesse
per tutti. Fin qui era tutto chiaro, almeno per me!Invece
no! Come al solito la legge, od il decreto, è “interpretato”
secondo le varie convenienze. Forse
è giusto che ci siano queste differenze, di sicuro NON era quello lo
spirito del decreto. La salute dei partecipanti DEVE sempre essere
garantita, a prescindere... 
Rileggerò
con più attenzione il decreto, spero che qualcuno, sicuramente più
esperto di me in questo campo, mi aiuti a capire.
©
Foto Fausto Dellapiana 2013/2014

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