Per il contenuto, buio assoluto! Leggendo ieri sera il comunicato, pubblicato dall'Organizzazione, che segnalava il record degli atleti arrivati, 2.919, ho pensato che questo poteva essere un buon argomento da sottolineare. Atleti classificati: 2919... poteva forse essere diverso il numero finale? Certo che no! Anche nel numero degli arrivati si evidenzia che quella di ieri era la diciannovesima edizione! Solo fortuna, penserete voi; attenta ed accurata pianificazione, dico io, beh, con molta fortuna... Alla “MilanoCityMarathon” quest'anno hanno tagliato il traguardo 3.556 atleti. Considerando che la maratona di Milano era valida per il Campionato Italiano Master, credo... anzi sono sicuro che, se le parti si fossero invertite, cioè se fosse stata affidata alla maratona di Reggio Emilia l'organizzazione del Campionato, quest'ultima avrebbe superato come numero di arrivati la maratona organizzata nella città meneghina. Ma perché la maratona di Reggio Emilia è la “più amata dagli italiani”?
Per tante piccole cose,
cose spesso giudicate banali da molti organizzatori, che considerano
gli atleti partecipanti più “numeri” che “persone”.
Alcuni esempi.
Spogliatoi angusti,
quando ci sono; molte volte solo le macchine posteggiate che offrono
una limitata privacy e, se piove, cambiarsi prima di una maratona è
un dramma. Qui c'è un intero palazzetto a disposizione per potersi
cambiare con tutta calma al caldo e lasciare la borsa, senza dover
fare interminabili file che, se fastidiose per la consegna, diventano
insopportabili per il ritiro.
Stare fermi nelle
gabbie per parecchi minuti prima della partenza, soprattutto in una
giornata invernale, non è cosa piacevole. Certo, ci si scalda
chiacchierando con gli amici, ma una tazza di tè caldo certo aiuta.
Qui non viene negata a nessuno.
I ristori sono sempre
ben forniti (ho sempre trovato tè caldo... anche sotto la copiosa
nevicata di qualche anno fa) e con personale sempre sorridente. Il
penultimo, sempre gestito dal Team Paterlini che si fa sentire già
parecchi chilometri prima, è sempre il più gradito... le canzoni
dei “I Nomadi” ti spingono verso i sette chilometri finali. A ciò
si aggiunge il cioccolatino offerto da un solitario addetto che
presidia un solitario incrocio in mezzo al nulla. Gentilezza e
sicurezza sono sempre in primo piano! In questi ultimi anni la crisi
ha colpito pure qua! Ai gruppi folcloristici sul percorso, occasione
per una foto e qualche passo... di passo, si sono sostituiti
personaggi del posto, alcuni dei quali da sempre presenti: ieri
vecchi lavoratori, oggi giovani pensionati. Proprio come il
sottoscritto.
Qui agli spugnaggi si
ha la possibilità non solo di avere le spugne (cosa scontata, direte
voi, non è proprio così: alla MilanoCityMarathon (vedi)
ed alla FirenzeMarathon (vedi)
in alcuni spugnaggi le spugne non c'erano), ma di averle fredde,
calde o tiepide!
Non voglio parlare del
pacco gara, comunque in linea con altri e con alcuni prodotti tipici
locali, ma della quota di iscrizione. Quota decisamente bassa, se si
considera il servizio ricevuto, ma soprattutto che tiene in
considerazione il particolare momento in cui si trova il Paese.
Meglio qualche euro in meno in cassa, ma qualche partecipante in più
al quale offrire un'occasione per trascorrere una sana giornata di
sport in compagnia di amici. Per la verità quasi tutte le gare
organizzate da queste parte hanno questa caratteristica, sarà per la
lunga storia che sta alle spalle delle genti di questa parti.
Fin qui cose
“materiali”: un bicchiere di tè, il pacco gara, lo spogliatoio
caldo, etc., ma la Maratona di Reggio Emilia offre anche qualche
soddisfazione “morale” a tutti. Da sempre vi è Paolo ad
attendere sul traguardo gli atleti, dal “top” che taglia per
primo il traguardo, al “trip” che chiude la fila, ma soprattutto
Michele (Marescalchi) e Roberto (Brighenti) offrono a tutti un
qualcosa in più: un attimo di visibilità, che, se è cosa normale
per i vincitori, è cosa rara (e per questo ancora più gradita) per
gli ultimi. Come in ogni gara ci sono i primi e gli ultimi, ma non
atleti importanti, a cui offrire ore di commento, ed atleti meno
importanti, da evitare. Anche loro, come Paolo, sempre “al vento”
fino all'arrivo dell'ultimo atleta.
Come dicevo qualche
riga fa, sono le piccole cose che fanno grandi le maratone!
Da ultimo un
particolare ringraziamento al Mister. Ieri era alla Maratona di
Reggio Emilia non in veste di atleta, ma in veste sia di
organizzatore della trasferta dei Runners Bergamo, sia di “uomo
delle relazioni”, compiti ottimamente eseguiti. Credo che sia
importante per un gruppo come il nostro non solo far correre gli
atleti, ma anche saper ottenere una visibilità esterna. Ieri questa
visibilità è stata ottenuta, sia facendo ricordare a Roberto
l'appuntamento del 6 gennaio a Dalmine per la “Mezza sul Brembo”,
sia invitando al ristoro personale molti atleti che si recavano alle
loro autovetture. Forse questi atleti non verranno a correre il 6
gennaio, ma sicuramente associeranno il nome dei Runners Bergamo ad
un gruppo a cui guardare con simpatia e saranno dei nostri non appena
le distanza delle gare si allungheranno... Parola di Sir Marathon!
Uhauuu... una nuova regione! Reggio Emilia passata da Provincia a Regione. Allora è vero che le provincie sono state abolite! |
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