Ieri trasferta in quel
di Novara per la 19a edizione della “Mezza
Maratona di San Gaudenzio”, gara competitiva organizzata
dal Comitato Provinciale UISP di Novara e da DJ Running Team Novara.
Subito un paio di mie
considerazioni sulla gara. Una caratteristica recente di questa gara
è che non fa parte del circuito FIDAL, ma è sotto l'egida UISP.
Questa è una circostanza abbastanza rara qui da noi, mentre è più
usuale in regioni tipo Toscana ed Emilia Romagna. Ritengo questo un
fatto molto positivo, in quanto si tenta si spezzare il monopolio
delle gare competitive targate FIDAL. Per gli atleti questo comporta
qualche piccolo inconveniente (ad esempio consegnare fotocopia del
certificato medico al ritiro del pettorale di gara); per le società
un risparmio sul costo totale organizzativo che si riverbera in un
minor costo della quota di iscrizione per il singolo atleta. Questo è
quanto emerso parlando con un organizzatore di una gara.
Percorso quasi tutto
piatto, giornata soleggiata, ma con forte vento che, per le
caratteristiche del tracciato, è risultato essere contrario per la
maggior parte del percorso. Il problema più grosso causato dal vento
si è verificato ad un ristoro che ha avuto le tende ribaltate in un
torrente e l'unico addetto, che con molta buona volontà cercava di
servire te' caldo ai partecipanti, ma con scarso successo, veniva
apostrofato con modi “poco gentili”. Mi scuso a nome di quegli
atleti che non hanno capito che l'unico incolpevole era proprio
l'addetto presente: già in condizioni normali una sola persona
sarebbe stata insufficiente, con il vento poi era un'impresa
titanica!
Altra “anomalia” che ho potuto riscontrare è stata la
diversa dislocazione dei ristori, che non erano posizionati ai soliti
cinque chilometri: forse le regole UISP sono leggermente diverse. Da
ultimo segnalo che, nonostante al ristoro finale ci fossero cassette
piene di arance, queste non venivano distribuite. Ok, se le consegne
avute erano di non metterle intere sui tavoli, si potevano almeno
metterle a pezzi... un po' più grossi di quelli esposti. Pezzi così
servono giusto giusto a guarnire un aperitivo! Una domanda mi sorge
spontanea: le cassette rimaste saranno conservate per la prossima
edizione della gara?
Alla partenza mi affianca Dario, che oggi non ha la divisa RB, ma quella del gruppo “Insieme con Amicizia”. Mi comunica la sua intenzione di correre per tutto l'anno con questa divisa e nel farlo si tocca il cuore ed alza gli occhi verso il cielo, come per cercare qualcosa. In realtà non cerca qualcosa, cerca qualcuno. Cerca Renzo! Nel dire questo il suo volto si rattrista un po': è sempre difficile ricordare un amico che ci ha lasciato. Partiamo. Eccoci nelle ultime posizioni. Abbiamo tutto il tempo per chiacchierare. Vorrebbe raccontarmi tutto sulla malattia di Renzo, sulle operazioni che hanno martoriato il suo corpo, sulle cure che hanno martoriato la sua mente portandolo da euforico per piccoli miglioramenti a frustrato per inevitabili ricadute. Lo fermo subito: non è così che mi piace ricordare gli amici, tanto più che non servirebbe a nulla; certi ricordi portano l'attenzione sulla malattia, non sulla persona. Ecco quindi che il ricordo di Renzo passa da gare che ci hanno visti partecipi assieme, a gare organizzate che hanno contribuito ad aggregare persone per far loro trascorrere attimi di gioia. Per un attimo mi sembra di vederlo al mio fianco per terminare il discorso iniziato circa un anno fa, riguardante il Cammino di Santiago. Forse parlo da solo... Sullo sfondo si
vedono le Alpi. Dario mi indica le
cime: quello è il Monte Rosa, quello più in là è il Monte
Cervino. Stupendo panorama quello delle Alpi imbiancate di neve!
Anche qui Renzo è in mezzo a noi. Dario ricorda la sua passione per
le camminate in montagna, per la natura, per le cose semplici che
forse sono le più gratificanti per persone come noi. È bello
correre con Dario, pecora nera aggiunta, abbiamo le stesse idee
riguardo la corsa, vediamo e cerchiamo solo le cose che possono unire
e non quelle che creano divisioni; non guardiamo la maglia della
società sportiva che uno indossa, ma la persona che è “dentro”
quella maglia. Sembrerebbe una cosa logica cercare l'amico e non il
“tesserato” tra gli atleti, ma non sempre è così, per cui
giudizio negativo sul comportamento di persone vicine, soprattutto al
“Mao”, che negli atti e nei fatti si comportano in modo che, per
non offendere nessuno, definisco “poco chiaro”. In questo Dario
vede quasi come un fallimento personale, cosa che naturalmente non è
affatto così! Lasciamo i nostri pensieri vagare nell'aria. Aria,
anzi vento turbinoso che rallenta la nostra gara. Ecco, stacco di
qualche metro Dario, oggi “... non in forma” (sono sue
parole). La gara affronta ora l'unica salita in un percorso piatto e
Dario ne approfitta per operare un sorpasso a doppia velocità! Il
vento fa letteralmente volare la mia certezza di tagliare il
traguardo davanti a Dario, che “... oggi non era in
forma”.
Lento, lento... fatto ritratto ad olio! |
Alla partenza mi affianca Dario, che oggi non ha la divisa RB, ma quella del gruppo “Insieme con Amicizia”. Mi comunica la sua intenzione di correre per tutto l'anno con questa divisa e nel farlo si tocca il cuore ed alza gli occhi verso il cielo, come per cercare qualcosa. In realtà non cerca qualcosa, cerca qualcuno. Cerca Renzo! Nel dire questo il suo volto si rattrista un po': è sempre difficile ricordare un amico che ci ha lasciato. Partiamo. Eccoci nelle ultime posizioni. Abbiamo tutto il tempo per chiacchierare. Vorrebbe raccontarmi tutto sulla malattia di Renzo, sulle operazioni che hanno martoriato il suo corpo, sulle cure che hanno martoriato la sua mente portandolo da euforico per piccoli miglioramenti a frustrato per inevitabili ricadute. Lo fermo subito: non è così che mi piace ricordare gli amici, tanto più che non servirebbe a nulla; certi ricordi portano l'attenzione sulla malattia, non sulla persona. Ecco quindi che il ricordo di Renzo passa da gare che ci hanno visti partecipi assieme, a gare organizzate che hanno contribuito ad aggregare persone per far loro trascorrere attimi di gioia. Per un attimo mi sembra di vederlo al mio fianco per terminare il discorso iniziato circa un anno fa, riguardante il Cammino di Santiago. Forse parlo da solo... Sullo sfondo si
Beato tra le Runners! |
Vabbè, sarà per la
prossima volta!
come racconti tu la vita ,non la racconta nessuno..un grosso abbraccio...Mao
RispondiEliminagrande fausto ci sei riuscito a descrivere renzo ancora una volta!!! cla rb
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