Domenica scorsa
trasferta breve. Si è infatti corso a Bergamo in una gara
organizzata dal gruppo sportivo “Le Tartarughe”, che per inciso è
stato il mio primo gruppo, con il quale ho scoperto il mondo delle
corse. Anche quando sono passato ad altra società iscritta alla
FIDAL, ho mantenuto iscrizione e contatti con questo gruppo. In questo
gruppo è presente il più grande esploratore di salite in Bergamo,
tale Dario, meglio conosciuto come il “Mao” (tra l'altro ora siamo
entrambi nei Runners Bergamo). Volete che per una volta Dario si
smentisca? Potrebbe per una volta tracciare un percorso senza salite?
Potrebbe, ma non lo fa, per cui anche questa volta il percorso da lui
tracciato per la 14a edizione della “Passeggiando sui
colli di Bergamo” ha salite a non finire. Salite che ci portano
negli angoli più suggestivi della Bergamo Alta, ma pur sempre
salite! Ormai tutti conoscono questi angoli, questi paesaggi, queste
atmosfere; per una volta non sarebbe bello scoprire nuovi paesaggi,
nuovi angoli suggestivi … in piano?
Io la sfida l'ho lanciata,
vediamo se sarà accettata! Accennavo già nel post precedente
all'abitudine ormai consolidata di partire con il buio. Anche qui è
stato così. La vendita dei cartellini di partecipazione è iniziata
alle sette, e se devo essere sincero ho visto parecchia coda. Anche
qui si sono visti gruppi che vendevano cartellini di partecipazione,
e non solo a propri atleti. Qui però è bene fare una distinzione.
Ci sono gruppi che si sono organizzati e prendono (o hanno già i
dati) degli atleti a cui vendono i biglietti di partecipazione, per
cui li consegnano successivamente all'organizzazione per il loro
inserimento; quello che non mi è molto chiaro è come possa
l'organizzazione consegnare in anticipo cartellini “anonimi”.
Come si vede anche nelle marce FIASP il fenomeno del “bagarinaggio”
è ancora in uso. Anche oggi il mio
compagno di avventura è stato nonno Fausto. Lungo il tracciato
abbiamo “recuperato” altri due nonni: Giancarlo e Giuliano.
Questi incontri mi hanno fatto venire in mente una frase di Eugenio
Scalfari che avevo letto la sera prima a conclusione di un suo
scritto: “La storia del passato ormai non si racconta più. È un
peccato del quale sarebbe utile pentirsi per amore dei figli e dei
nipoti, cioè del futuro.”. Quale passato abbiamo in comune noi
nonni Runners? Le corse, naturalmente. Bene, diversi ricordi, ma
soprattutto diverse aspettative future. Qui vorrei sottolineare più
che i nostri ricordi, quelli sono per i nipotini, le nostre
prospettive future. Giuliano anche oggi ha fatto con il suo passo la
differenza in salita. Nonostante avesse solo una decina di metri di
vantaggio, l'abbiamo raggiunto dopo diversi chilometri, complice la
strada che spianava. Ecco, la sua speranza è portare a termine la
prossima edizione della 100 chilometri del Passatore. Più che una
speranza, sono certo sarà una certezza; non importa il tempo
impiegato, l'importante è passare sul traguardo di Faenza!
Giancarlo si lamenta
che non riesce più a correre, che fa fatica, ma chissà come mai è
sempre davanti a noi. Il suo passo forse non è più veloce come
quello di una volta, ma pur sempre un ottimo passo. Certo
qualcuno che lui negli anni passati “lasciava indietro” ora gli
arriva davanti e di questo lui se ne fa un cruccio, ma non considera
gli anni in meno del suo avversario. La speranza di Fausto è di
poter correre tutta la maratona, anche qui senza dare molta
importanza al tempo finale: l'obiettivo è correre per 42 chilometri.
Questo è quello che dichiara pubblicamente; quello che non vuole
dire, quello che sta in fondo al suo cuore, anche se lui ancora non
lo sa, è di poter tagliare anche lui il traguardo di Faenza, sarebbe
la sua ventesima volta. Io infine spero di poter scrivere ancora per
molti anni post sulla corsa: parlare di amici, descrivere sensazioni,
segnalare curiosità o semplicemente raccontare, ma il tutto fatto dal
di dentro. Mentre penso questo, stiamo correndo ai piedi delle mura
Venete. Una prospettiva di vista che poche gare offrono. Una
prospettiva che offre spunti di riflessione ulteriori. Sullo sfondo
le potenti e maestose Mura, che viste dal di sotto fanno ammirare
ancor di più la maestria con cui sono state costruite, mentre in
primo piano si vede una gru, una scavo iniziato, una costruzione
sospesa (forse da anni), una costruzione che forse non sarà mai
terminata...
Ecco, noi nonni possiamo paragonarci a queste Mura: vecchie “costruzioni”, forse fuori moda, sicuramente con il passo più lento di una volta, ma ... sempre presenti.
Ecco, noi nonni possiamo paragonarci a queste Mura: vecchie “costruzioni”, forse fuori moda, sicuramente con il passo più lento di una volta, ma ... sempre presenti.
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