Oggi si è disputata la
34a edizione della “Caminada inturen al campanel de
Sabe”, organizzata, come sempre, dal Gruppo sportivo Sabbio.
Numerosissimi i partecipanti, provenienti non solo dalla provincia,
ma anche dalla zona milanese. Come è ormai abitudine, nelle non
competitive di Bergamo, partenza invernale con il buio. Se qualche
anno fa erano gli atleti che correvano la distanza lunga ad
anticipare la partenza, in modo da essere di ritorno a casa ad un
orario che consentisse di non dover “litigare” tutte le domeniche
con le mogli, ora quasi tutti hanno preso questa abitudine, che tra
l'altro non sembra neppure dispiacere a chi organizza, che infatti
predispone i ristori in maniera anticipata rispetto a qualche anno
fa.
Nonni |
Passato remoto. Ecco, stiamo correndo sulla pista ciclabile del parco Callioni. Come non ricordare i giri inanellati il 6 gennaio di vari anni per percorrere i fatidici 42195 metri?
Passato prossimo.
Lasciata la pista, dopo una breve salita, eccoci sulle strade dove
alla maratona si affiancava la mezza, vecchia gestione, ed in
particolare si transita sulla strada dove era posto il traguardo
della mezza. Oggi nessuno si ferma, tutti proseguono e qualcuno rifà
il tratto in salita che ha corso, nella mezza, nuova gestione, solo
cinque giorni fa. Ecco qui il presente. Presente con il quale era
iniziata la gara di oggi: stessa strada, senso inverso alla mezza...
sempre nuova gestione! Non solo percorsi di gara, ma anche percorsi
di allenamento, o meglio, percorsi fatti più per conoscere nuovi
amici, che per un effettivo allenamento (almeno per me). Qui ci si
allena con gli amici della Bassa; ok, ok... con i “Runners della
Bassa”, gruppo di podisti, meglio “intergruppo”, in quanto
unisce podisti di più gruppi sportivi e dove il collante è
l'amicizia ed un sano agonismo. Eccoci di nuovo sulla strada sterrata
che porta a Dalmine, mio percorso di allenamento, quello vero...
peccato che si riferisca a 10 anni fa, ora solo un pallido ricordo.
Più vivo il ricordo quando transitiamo sulle strade di Treviolo: qui
io e Rossana abbiamo preparato i cammini di Santiago, della Via
Francigena ed il percorso di Sigerico.
Mi pare di sentire il
vostro brusio: “Va bene: il passato lo hai ricordato, il
presente lo hai vissuto, ma cosa c'entra il futuro?”.
Impazienti! Un attimo.
Siamo quasi alla fine.
Io è l'altra pecorella nera (avete visto oggi il gregge lungo il
percorso? Il nostro passaggio è stato salutato da un sonoro “Beeee,
beeeeééè, beeèèè!” di tutte le pecore) siamo raggiunti dal
nostro pastore, pardon presidente Virgilio. Sorriso stampato sulla
faccia: ottima riuscita della Mezza sul Brembo e passo molto più
veloce del nostro, ecco il motivo! Visto che avevo già pensato al
titolo del post glielo anticipo... forse non ne avrà capito il
senso.
Ci saluta e si
allontana sempre più. Credo che stia pensando: “Ma cosa spera
quella pecora nera? Boh, forse è il freddo che lo fa
straparlare...”.
Spiego. La Befana ci
mette sempre nella calza 42195 metri da fare nella giornata del 6
gennaio. Negli ultimi anni li abbiamo corsi nella terra del
Parmigiano e del dottor Balanzone. Speriamo l'anno prossimo di
poterli correre nella terra di Arlecchino e dello Stracchino, forse
un formaggio meno pregiato, ma più di … casa!
In fondo che cosa è
una maratona se non l'unione di due mezze maratone?
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