“Ma che c'azzecca l'ultima corsa dell'anno con l'ultima edizione della maratona di Reggio Emilia?”. A pronunciare queste parole è Antonio Di Pietro, il magistrato che, quando era in servizio a Milano, aveva la sua abitazione che distava solo qualche centinaio di metri dal Parco Callioni e quindi conosce il parco ed i suoi dintorni. Qui però ha commesso un errore: ha dato la sentenza senza conoscere tutti i fatti ed aver letto tutte le carte del fascicolo. Ci sono delle differenze sostanziali tra le due gare. Il chilometraggio: 21,097 a Treviolo, 42,195 a Reggio Emilia; l'altimetria: tutta pianeggiante la prima, con dislivello la seconda; il fiume toccato dalle due gare: il Brembo a Treviolo, il Crostolo a Reggio, anche se questo è definito più che un fiume un torrente, ma che ricorda la portata d'acqua del fiume bergamasco. Allora quale è il criterio per accomunare le due gare? Quello che rende simili le due gare, almeno per l'edizione del 2024, è il numero dimezzato dei concorrenti “iscritti” rispetto a quelli che hanno regolarmente tagliato il traguardo: esattamente il 50%. Il forte calo dei classificati nella maratona fu dovuto alla pioggia insistente, alla neve gelida ed ai tratti di percorso stradale diventati veri e propri ruscelli. Nessuna di queste situazioni negative era presente lungo le sponde del Brembo. Varie le motivazioni che hanno dimezzato la partecipazione: qualcuno ha lamentanto febbre e dolori intestinali … gli stessi sintomi addotti anche l'anno scorso. Altri hanno portato motivazioni personali, e quindi accettate, anche se non verificate; altri hanno declinato l'invito, ma poi si è scoperto che hanno corso da altre parti. Beh, qui di certo non si sarebbero stancati, visto il ritmo. Evvabè. C'è chi poi ha avuto problemi di auto in itinere e forse questo è quello più giustificabile. In ogni caso, nessun problema. La corsa si è disputata comunque e devo dire con qualche piacevole novità. Cinque gli atleti alla partenza, anzi, se vogliamo essere precisi, alla partenza ufficiale delle 8.15 erano solo tre. La cosa non ci ha sorpreso; infatti, se Tia ed Angelo fossero arrivati in orario, di certo il tempo, una magnifica giornata di sole, con temperatura del tutto accettabile vista la stagione, si sarebbe trasformato in una giornata piovosa e con nebbia. A supporto di questa mia affermazione è il fatto che lo scorso anno, vista la puntualità di Tia, il tempo era decisamente piovoso. Al termine del primo giro il gruppo si ricompatta e continua la corsa.
Ecco il primo fatto positivo: i “ritardatari” lasciano il gruppo e dopo poco sono solo un lontano riferimento. Questo è bene, infatti vuol dire che i problemi fisici che sono stati loro “scomodi compagni” per l'anno che sta per finire … sono ormai brutti ricordi da lasciare alle spalle. Dopo un paio di giri li ritroviamo alle nostre spalle e, udite udite, si aggregano al gruppo e non lo lasceranno più fino alla fine e questo è per me l'aspetto più positivo della giornata; infatti lo scopo della “gara” era quello di stare in compagnia. Tra una chiacchiera, un ricordo e tante promesse per l'anno nuovo siamo giunti quasi alla fine del nostro errar in circolo, cosa particolarmente gradita a Rosario. Uhhhmmm, forse mi sbaglio. Come sempre, quando il traguardo si avvicina, Elena inizia a dire che non riesce più a correre. Ormai conosco la mia compagna di squadra: è tutta una sua tattica. Infatti, dopo aver camminato per qualche decina di metri, … prende il comando del gruppo e fa lei l'andatura. Sarà passato un anno, ma alla fine il tempo finale sarà di qualche minuto più basso di quello fatto registrare lo scorso anno. Quest'anno abbiamo terminato la nostra gara in 2h 53'19”. Se siete curiosi di sapere il tempo dello scorso anno, beh andate a leggere il post di allora.
Ora il sole è alto in cielo, la temperatura è quasi primaverile. Solo il tempo di farci gli auguri di buon Anno e riconfermare l'appuntamento per il 31 dicembre 2025. Beh questo è quello che mi auguro, con il “recupero” degli assenti.Colgo l'occasione per augurare a tutti i miei quarantadue lettori ed a tutti i loro cari un sereno 2025.
P.S. Il titolo questa volta non è farina del mio sacco, ma mi è stato suggerito da Rosario. Ecco, ho interpretato questa sua idea come il titolo di un tema ed in base a quello ho scritto il post. Al lettore verificare se … sono andato fuori tema.
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