martedì 7 gennaio 2025

Ricordare un compagno o continuare una tradizione?

Essere o non essere, questo è il dilemma” ecco il dubbio che affliggeva Amleto nell'omonima tragedia di Shakespeare (atto terzo – scena prima). Un dubbio amletico che anche io mi sono posto, dopo aver ricevuto la vigilia di Natale la telefonata di Rosario che, oltre agli scontati auguri, mi invitava a partecipare alla Mezza sul Brembo, gara organizzata dai Runners Bergamo il 6 gennaio. In questa gara era prevista l'assegnazione di una targa in ricordo di Giovanni Cologni, un compagno di squadra che nel 2023 ha tagliato l'ultimo traguardo, quello a cui tutti siamo destinati anche chi non ha mai partecipato a gare.


Io vincere?” uhmm, mi sembra un fatto un po' fuori dal normale; ecco però che Rosario, da buon Predicatore, ha la risposta pronta: “Certo, sei tu il più indicato a portare a casa il premio … che viene assegnato all'ULTIMO, RB classificato!”. Aggiungeva poi: “Ci (a me ed Elena) farebbe piacere che lo vincessi tu, perché condividi a pieno lo spirito con cui è stato pensato”. Se da un lato mi sono tranquillizzato sulla possibilità concreta di “vincere”, dall'altro ero titubante a partecipare, in quanto il 6 gennaio, da molti anni, organizzo, corro e vinco la Maratona sul Brembo, gara che si disputa sul percorso certificato FIDAL al Parco Callioni, mantenendo viva la tradizione di questa gara. Ecco spiegato il mio dubbio. Prendo tempo per dare una risposta definitiva. L'ultimo giorno dell'anno, sul tracciato della ciclabile, organizzo, corro e … tutti vinciamo la “The last run”, una mezza maratona corsa in compagnia. In questa occasione la coppia Ro & Elena cala l'asso pigliatutto. Infatti, a commento del post scritto in quell'occasione, ecco il loro commento: “Quando un amico chiama, chi ha cuore risponde”. A questo punto il dubbio si trasforma in certezza: parteciperò alla Mezza sul Brembo, con la speranza di accontentare le aspirazioni dei due amici e di portare a casa la targa (forse) e nel cuore le parole scritte su di essa (sicuramente). 

Al ritiro dei pettorali di gara, con mia grande sorpresa, vedo che mi è stato assegnato il numero 42, la qual cosa mi ha fatto particolarmente piacere. Per essere sicuri, non solo della mia partenza, ma anche del mio arrivo al traguardo, la già citata coppia ha pensato bene di affiancarmi un angelo custode, anzi, visto che sono megalomani, un arcangelo - loro sì che fanno le cose in grande-: l'arcangelo Michel (che tra l'altro è anche il protettore degli agenti di Polizia ed io sono figlio di un poliziotto). Dopo le belle giornate di sole, anche se fredde, il 6 gennaio si presenta con la pioggia, ma nulla a che fare con la giornata vissuta alla maratona di Reggio Emilia, e poi, come Lupo Solitario, forse è un buon segno. Alla partenza gradita sorpresa: ecco Stefano che si è prontamente ripreso dal malanno che lo ha obbligato a disertare l'ultima gara dell'anno. “4, 3, 2 , 1 ….Viaaaa” annuncia lo speaker. Non passa un chilometro che sono già in posizione vincente: dietro di noi solo … un concorrente. No, no, nessuna tattica, è proprio la mia andatura, anzi, se devo essere sincero, forse un po' più veloce del solito. Ultimi concorrenti, ma in gara … in mezzo alle auto; infatti queste ci faranno compagnia (non certo gradita) per il primo tratto di gara. Il percorso è abbastanza nervoso, ma riusciamo, prima di entrare sull'anello del circuito di Dalmine, a superare un atleta. Ora ci attende un tratto che sembra più adatto ad una campestre che ad una gara in linea: oltre alle numerose pozzanghere, ci sono diversi tratti con fango e dobbiamo pure cedere il lato migliore della strada ai concorrenti dei “Diecimila”, che ci sorpassano con il doppio della nostra velocità. Alcuni, vista la loro particolarità di corsa, hanno il retro della maglietta completamente ricoperto di fango, tanto che non si riesce neppure a distinguere le scritte della società sportiva. Saremo anche sorpassati dai primi concorrenti della Mezza. Primo giro terminato; Stefano abbandona la compagnia. Ora siamo completamente soli, nessuno visibile davanti a noi, nessuno visibile dietro noi. La pioggia ora è meno invasiva, ma la temperatura è fredda, in fondo siamo a gennaio. Ci consola la presenza, a metà percorso, del punto di ristoro. Un bel bicchiere di tè caldo saprà riscaldarci per la parte finale della gara. Ma … la nostra speranza si trasforma in delusione: tè finito, solo acqua … fredda! Rinuncio. 

Ecco, ora siamo in vista del traguardo; il cronometro sta per scoccare le 2h 30' di gara quando tagliamo in traguardo. Tutto come previsto: sono ultimo. Appena tagliato il traguardo, mi si avvicina GianMario che dice: “Sono contento che sia tu a vincere la targa, Giovanni era un mio amico!”. Beh, anche gli ultimi a volte possono dare delle soddisfazioni. Spero ora di poter finalmente scaldare le “vecchie ossa” con un bel tè caldo. Delusione: “Il tè è finito da più di mezz'ora...” Questo è quanto mi viene detto da chi è al ristoro. Per fortuna la consegna della targa dell'ultimo non è l'ultima premiazione; viene effettuata dopo quella delle premiazioni dei vincitori. Qui Gianmario, alla mia vista con la targa ripete, con la felicità negli occhi: “Lo sai che Giovanni era mio amico ...”. La contentezza di Gianmario assume per me un valore più grande della targa stessa. Salutati gli amici, ora posso finalmente tornare a casa, non prima però di aver gustato una tazza, anzi due, di tè bollente, comodamente seduto al bar.




Fin qui la “cronaca” della mia, beh, nostra corsa, in quanto condivisa con Michel. Accogliendo l'invito del nostro segretario Mario, segnalo alcune “sbavature”, come da lui definite, che ho riscontrato in gara e questo per “migliorare la prossima volta© Mario

- Nel pacco gara era prevista una maglia tecnica, ma credo che questa debba essere poi utilizzabile da tutti. Questo non è possibile, in quanto non erano presenti taglie XL. Veniva spacciata come XL la taglia II, ma questo non è esatto. Allego tabella taglie scaricata dal sito ufficiale della MICO.

- Grave a mio giudizio l'assenza di bevande calde, sia al ristoro del passaggio del secondo giro, ma ancor di più all'arrivo. Credo che siano gli ultimi ad averne maggior bisogno rispetto ai primi. Nella corsa gli ultimi non sono certo meno degni dei primi” questa è la frase riportata sulla targa che mi è stata consegnata. Credo che, almeno in questa occasione, sia molto distante dalla realtà. In ogni caso, deve essere garantito a TUTTI di poter usufruire di tale servizio. Suggerisco di fornire, come avviene in molte gare, un personale sacchetto ristoro a tutti gli arrivati, così si evita “l'abbuffarsi” dei primi arrivati ed il “digiuno” degli ultimi.

- Nel dopo gara ho sentito commenti che riferivano del disagio relativo alla mancanza dei cartelli indicanti i chilometri percorsi. Ma non corrono tutti con degli smart watch? beh, forse non vogliono perdere tempo per leggerlo, vediamo l'anno prossimo di accontentarli.

- Credo che il percorso in certi tratti sia più da considerare, soprattutto con una giornata di pioggia, più adatto ad una campestre che ad una mezza; sarebbe consigliabile una revisione dello stesso. Consiglio al gruppo GGG di verificare con più attenzione l'ordine di arrivo proposto dalla società ENDU, se questo viene considerato classifica ufficiale della gara!



2 commenti:

  1. Grazie fausto per la partecipazione e per il racconto, in merito alle segnalazioni posso garantire che in un sacchetto ristoro non potrebbe esserci il the caldo,al tuo arrivo c'era ancora caldo vin brule, sul percorso ieri ci sono stati molti tempi personali migliorati, sicuramente l'anno prossimo metteremo più indicazioni di km, mi auguro che nelle prossime edizioni tu non preferisca correre la tua maratona,ma onorarci della tua presenza. Come ho detto in apertura delle premiazioni, abbiamo bisogno di sostegno e di critiche costruttive e di qualcuno che ci aiuti a realizzarle. Grazie ancora,alla pro

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  2. Bravissimo il SirMarathon !! Mio sfidante osti potevo arrivare anche io ...con il tuo tempo! Giustamente anche gli ultimi vogliono un ristoro!

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