venerdì 3 gennaio 2025

Alla fine il cerchio si chiude

Treviolo, 1 gennaio. Ecco che, per rispettare un'abitudine ormai diventata per me tradizione, inizio l'anno … di corsa. Mi sembra opportuno in questo post, per non ripetere le cose già scritte, dire che quest'abitudine ha una tradizione di quattro lustri ed era stata concepita come un raduno dei Runners Bergamo e di amici di altre società sportive per scambiarsi gli auguri per il nuovo anno, correndo, ed alla fine un brindisi in compagnia. Per chi, mosso da curiosità, volesse rivivere quei momenti ho inserito i link ai post degli anni passati. Inizio la corsa partendo da casa, motivo per il quale devo per forza correre almeno una decina di chilometri e non cedere alle lusinghe di accorciare il percorso, anche se, vista l'età che avanza, sarebbe opportuno, considerando che il giorno prima, sull'anello del Parco Callioni, avevo corsa una mezza. Per non pensare al passato, penso al futuro; nessun proposito che non sia in grado di mantenere, o almeno è quello che io spero.
Mi pongo come obiettivo di correre almeno una maratona al mese e di essere presente alle maratone di Padova e di Reggio Emilia, dove sono “senatore con vitalizio”. Naturalmente cercherò di essere presente alle maratone di Brescia, Milano e Verona, che sono state indicate come prova valida nel nostro campionato sociale di specialità, quasi un obbligo derivante dal fatto che sono “campione”, beh, qualcuno direbbe “senza valore”, in carica. Non dovendo ripercorrere con la mente avvenimenti passati, mi sforzo di pensare a cose future, per esempio: che bordo dare alle figurine del 2025? Eh, sì, forse un po' per megalomania o più semplicemente per non avere semplici foto che ricordano le mie corse, queste hanno un formato “figurina”, che a fine anno comporranno un album “Pianini”.

Se lo scorso anno il bordo era riferito ai cinque colori olimpici, quest'anno avranno i colori dell'Atalanta: nero e azzurro. MI ripropongo inoltre di esaudire l'aspettativa di Tia, che vuole conoscere il numero esatto della mie maratone. Potrà sembrare strano, ma il numero esatto non lo conosco neppure io, ma, avendo riferimenti ben precisi, lo posso ricavare. Per me l'importante è correrle per una soddisfazione personale e non per segnare una crocetta. Ma una promessa è una promessa e vedrò di accontentare la curiosità dell'amico.

Corsa tranquilla, che dopo un paio di giri dell'anello si trasforma in cammino. No, non ho nessun acciacco, nessun problema muscolare, solo che incontro Giovanna e Roberto, compagni di squadra nella mia prima società sportiva, l'Atletica Castel Rozzone. Quale miglior motivo per poter camminare, ricordando i tempi delle nostre prime corse, che, guardate con gli occhi di oggi, sembrano preistoria. Sulla via del ritorno Giovanna, che è nata nel Comune, mi fa notare come sia profondamente cambiato il paesaggio che è passato da un paesaggio rurale contadino ad un paesaggio industriale, anche se di piccole industrie. Le nuove case hanno perso la tipologia di paese ed hanno assunto un aspetto quasi futuristico, con tetti piatti e muri squadrati, che viene definita oggi “architettura moderna”. Sarà, ma a me danno l'impressione che siano fatte con pezzettini di Lego, no, non quelli del Lego attuale che hanno migliaia di forme specifiche, ma quelle del secolo scorso, dove l'unica differenza era la “lunghezza” e “l'altezza” e quindi si potevano incastrare a piacimento e non per una scelta obbligata. Giovanna, in particolare, mi fa notare il profondo cambiamento che ha subito il centro del paese di Treviolo: nell'area prospiciente la chiesa vi era un'area recintata da un muro di pietra, destinata ad orti, con numerose serre, dove lavoravano molti abitanti di Treviolo. Di quell'area è rimasta solo una cascina, ormai con tetto cadente ed alcuni tratti del muro perimetrale, il resto sono palazzoni. Io abitavo, nel periodo della trasformazione, già nel Comune, ma non ricordo assolutamente questa trasformazione urbanistica. Terminata la nostra camminata, ci si ripromette di rifare ancora qualche passeggiata in compagnia. Ecco che anche per quest'anno ho “festeggiato” l'arrivo del nuovo anno in movimento, certo molto più lento che negli anni passati, ma comunque fatto. I discorsi di Giovanna sui profondi cambiamenti del Comune di Treviolo hanno destato la mia curiosità. Eccomi quindi a sfogliare con rinnovato interesse il volume “Curnasco, Albegno, Treviolo e Roncola: quattro comunità, un Comune; storia e gente”. Qui ho ritrovato vecchie fotografie che riportavano indietro nel tempo, luoghi ed angoli caratteristici del paese e confermavano a pieno quanto sentito nella mattinata.

Ora sono alla fine del libro; una fotografia in particolare attira la mia attenzione. In essa si vede un cantiere in piena attività, sul quale si evidenzia un cartello “Roberto Trabucchi- Coperture e bonifico amianto”! Eh, sì, è lo stesso Roberto che anni dopo organizzerà, con i Runners Bergamo, non solo la Maratona sul Brembo sul tracciato del Parco Callioni, ma inizierà la tradizione, ora solo un ricordo, del raduno del primo giorno dell'anno sullo stesso anello.

Sono sicuro che il senso del titolo del post, che all'inizio vi è parso forse un po' stonato, ora è perfettamente in linea con quanto scritto nel post.

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1 commento:

  1. Grazie del piacevole ricordo caro Fausto! Io ho mollato il cronometro ma resto sportivo dentro e sono felice che, seppur con un altro spirito ed in un altro luogo, prosegua la tradizione della Maratona sul Brembo ma con lo stesso cuore quella del 1° gennaio!! Grazie Fausto

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