giovedì 26 dicembre 2024

La schiena s'infuria, l'età avanza, ma non alzo bandiera bianca

25 dicembre. Le prime luci del giorno stanno attenuando il buio della notte. La mia faticosa notte da Babbo Natale è terminata; l'ultima consegna, un orso di peluche, è stata effettuata. Una breve sosta dal mio alter ego Lupo Solitario: una fumante tazza di tè caldo, un paio di biscottini allo zenzero e due chiacchiere renderanno meno pesante il rientro alla mia casa laboratorio al Polo Nord. Salutato affettuosamente Lupo Solitario, un'amara sorpresa mi attende: la slitta, anche se ormai vuota dai regali, è sparita! Che fare? Considerando che ormai le renne sono in riserva (di licheni), penso che la slitta non possa essere troppo lontana. Rinfrancato dall'abbondante colazione, e ripreso un po' di forze, decido di correre alla ricerca della slitta perduta. Ora un pallido sole illumina la fredda giornata; le vie sono deserte: i bambini stanno gioiosamente aprendo i regali che ho consegnato, mentre i nonni stanno riposando dopo aver commemorato il Natale alla Santa Messa. Ecco che, mentre corro in solitaria, lo strano Mister Hyde che è in me mi trasforma da Babbo Natale in un Lupo Solitario e da questi nel vecchio maratoneta: Sir Marathon. Non si pensa più alla slitta rubata; ora i pensieri vagano nel tempo passato: pensieri che, partendo dal secolo scorso, ricorderanno avvenimenti recenti dell'anno che ormai sta finendo. Come non ricordare gli inizi della mia carriera da maratoneta, ormai nel secolo scorso,quando la “Bibbia” era il libro di Enrico Arcelli “Correre è bello”, libro che tutti gli atleti di quel periodo hanno letto; il “messale” era la rivista “Correre”, mentre il “giornalino parrocchiale” era quello pubblicato all'inizio di ogni anno da Sergio (Tampieri) e distribuito a molti atleti. Di quest'ultimo non contava certo lo stile grafico, che era molto artigianale, ma le notizie che Sergio riusciva a reperire ritagliandole da giornali, per lo più locali, e risaltava la classifica delle maratone corse dagli aderenti al nascente Club Supermarathon. Qui si vedeva la passione ed il cuore che animava ogni pagina. Ricordo con nostalgia la nascita del primo sito sportivo che parlava del mondo della corsa, come mi spiegava uno dei fondatori,Fabio (Marri), durante una cena post maratona di San Silvestro, “... un luogo dove sono i podisti a giudicare le gare a cui hanno partecipato, non certa stampa patinata ...”. Come non ricordare per l'occasione l'amico Gianfranco (Gozzi), che aveva organizzato sia la maratona che la cena. 

Ora i ricordi si fanno più nitidi, ricordi più di persone che di fatti personali. Tra le decine di amici sono costretto a fare una scelta (in fondo questo è solo un post, non certo un … libro). Che scelta fare? Un dubbio amletico, ma che risolvo con una mia logica: meta raggiunta, meta che arriverà, meta rimandata. Claudio (Briguglio) ha certamente raggiunto quest'anno una prestigiosa meta che in pochi italiani possono vantare: ha raggiunto il traguardo delle “sei major marathon” (-vedi-), portando a termine nel mese di aprile la Maratona di Boston, ed ottenendo la sesta medaglia per completare la “sua collezione”. Presto arriverà il brevetto a Ferdinando (Gambelli) per aver corso 30 maratone in 30 stati diversi. Ho saputo di questa sua impresa dal diretto interessato, correndo con lui, nella bufera di Reggio Emilia”, un tratto del percorso. Chi invece ha, solo per il momento spero, rimandato la sua impresa “10000 chilometri” di corsa continua è Lucio (Bazzana). Obiettivo che sicuramente sarebbe stato alla sua portata, se non ci fossero stati problemi fisici. Questo lo posso affermare con sicurezza, avendo condiviso con lui parecchi chilometri della sua avventura. Il sole ormai è già alto; della slitta ancora nessuna traccia; è ormai il tempo di ritornare verso casa.


Solo una ultima annotazione: al “nostro” anno trascorso correndo. Nostro (Babbo Natale, Lupo Solitario, Sir Marathon)? Evabbè, MIO. Stagione finita come iniziata: correndo una maratona sotto una pioggia torrenziale, con la variante che a rendere più difficoltosa la corsa è stato il forte vento alla “Brescia Art Marathon” (-vedi-) ed una fredda neve mista ghiaccio alla “Maratona di Reggio Emilia” (-vedi-). La mia soddisfazione però è stata quella di poter ricevere la medaglia consegnata a chi arriva al traguardo, avvenimento che con il passar degli anni è sempre meno scontato. Fatalità che spero non si avveri, ma nel caso ho già pronto (da anni) il titolo del post, che qui facendo uno scoop anticipo: “Sir Marathon ha alzato bandiera bianca”! Spero di non dover mai scrivere questo post ...

Tutto bene, dunque? Beh, posso dire che sono abbastanza soddisfatto delle mie “prestazioni” sportive dell'anno che ormai volge al desio, anche se ho un rammarico: quello di non aver corso in compagnia di Sandro (Buglioni) la tragica maratona di Brescia. Sandro, in ogni caso, da vero amico, mi ha già perdonato per questa mia poca empatia in quella occasione.


Termino il post augurando a tutti i miei 42 lettori ed ai loro cari un sereno 2025.


P.S. Se qualcuno avesse notizie della slitta di Babbo Natale è invitato a telefonare alla Polar Police, al numero 2512!

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