venerdì 26 aprile 2024

25 aprile: la nostra festa della Liberazione

Chi segue il blog è a conoscenza che il mio santificare le feste è “correre”. Non importa se sia una festività religiosa o civile; è quasi un obbligo mettere le scarpe da corsa ed uscire. Esco anche il giorno di Natale per una breve corsetta e con un abbigliamento adatto alla circostanza: Babbo Natale. Prima del “malo male” avevo pure la sacca con caramelle e zuccherini da donare ad assonnati bambini e pure a nonne golose che li accompagnavano. Come tutte le regole, esiste anche l'eccezione, da anni scrupolosamente osservata: non correre il 25 aprile, ma ricordare la festa della Liberazione, con “viaggi” lungo percorsi partigiani significativi della provincia di Bergamo, per “viaggiare” indietro nel tempo con la memoria e ricordare fatti, ma soprattutto persone, che hanno permesso all'Italia di abbattere in fascismo e di porre le basi per il ritorno alla libertà. Destinazione scelta quest'anno la baita “Malga Lunga”, al monte di Sovere, uno dei luoghi più significativi della Resistenza nella Bergamasca.
Un piccolo inciso. Mentre faccio colazione leggo un articolo riguardante la tragica fine dei fratelli Aldo e Dino Ballarin. Non, non erano partigiani, ma giocatori del grande Torino. Il primo era un campionissimo, un terzino destro che giocò anche in nazionale; suo fratello era riserva del portiere di riserva e non giocò mai una partita ufficiale con la prima squadra (n.d.a.: chissà se un mio lettore che ogni giorno invia sbiadite figurine di giocatori del passato ne ha una nel suo album dei ricordi). Questo lettura è per me, un segno del destino. Infatti il ricordo passa da subito a quello che per me è, almeno per oggi, l'attore principale (anche se non menzionato direttamente) del post: il partigiano capo squadra Tito. Una delle sue passioni era il calcio ed era un grande tifoso del GRANDE Torino.

Anche nel 2016 la meta del nostro “pellegrinaggio storico” fu la Malga Lunga. Oggi, come allora, decidiamo di partire da Gandino, e non dal più comodo parcheggio di Valpiana da cui si percorre solo il tratto finale. Dopo poco, in località Clusven, vediamo un cartello del Cammino storico sulle orme dei partigiani da Gandino al Monte Alto (- vedi - ). Sul cartello dedicato a “Gandino paese della società diffusa” è chiaramente spiegato quanto detto in estrema sintesi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “La Resistenza fu plurale...”. Nelle note infatti si può tra l'altro leggere: “Negli anni 40 Gandino ospita numerosi ebrei (più di cento) che cercarono di sfuggire all'applicazione delle leggi razziali per questo motivo nel 2005 sei cittadini sono stati insigniti del titolo di Giusti tra le Nazioni. Il territorio di Gandino offre ospitalità ed assistenza alle principali brigate partigiane della zona: la GL Galmozzi e la 53a Garibaldi Nel settembre 1944 i garibaldini alloggiano alla colonia Rudelli, sopra Val Piana, condividendo gli spazi con la famiglia proprietaria ed una di ebrei polacchi. Qui avviene l'incontro con il generale delle Fiamme Verdi Luigi Masini. A. Fiori.”. Comunisti, socialisti, aderenti al Partito di azione, cattolici, etc. tutti uniti contro il nemico comune e con un ideale comune: la libertà. Lo stesso concetto del Presidente della Repubblica è espresso in modo più dettagliato dalla storica Isabella Insovilbile: “Proprio quei tanti volti, un antifascismo declinato in modi diversi, combattuto con le armi e senza, in ogni luogo d'Italia, da italiani e stranieri, tutti esseri umani pieni di coraggio ma anche di paura e di speranza. È una grande conquista ...”. Lungo il nostro cammino verso Malga Lunga troveremo altri cartelli che spiegano luoghi, fatti e persone che furono protagonisti in quei luoghi, circa 80 anni fa, di atti, anche eroici, ma frutto della profonda convinzione che per ottenere la libertà si deve pagare un prezzo. Nonostante il nostro passo “pellegrino”, trovare lungo il percorso i cartelli ci ha permesso non solo di approfondire le nostre conoscenze, ma anche … di riprendere fiato! I cartelli sono ben curati nelle spiegazioni e con foto. Suggestiva, ed artistica, la cornice che riproduce il profilo di una foto esposta nel pannello. Arriviamo al rifugio verso mezzogiorno. Questa volta eravamo preparati, vista l'esperienza precedente, e ci eravamo portati il pranzo al sacco. La nostra idea era di stare almeno un paio d'ore, ma … il freddo ed un improvvisa “nevicata”, (beh, qualche fiocco ghiacciato) ci hanno consigliato di ritornare al più presto sui nostri passi. Anche quest'anno abbiamo festeggiato, io e Rossana, la nostra festa della Liberazione, come sempre in modo semplice ma partecipato. Vista la situazione dei vari conflitti, mi sembra opportuno concludere questo post con le parole di speranza molto attuali di Orlando Orlandi, partigiano romano fucilato alle fosse Ardeatine: “L'alba del mio diciottesimo compleanno l'ho passata morendo di fame. Signore Iddio, fa' che finiscano le sofferenze che il mondo sta attraversando, che torni la pace in ogni famiglia.”

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In ricordo del Caposquadra “Tito”, IX Divisione d'Assalto Garibaldi “A. Imerio”

78a brigata “Devic” Distaccamento “Mocco” … mio padre!

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2023 - 25 aprile: “Figli della Resistenza”

2022 –25 aprile: Traccia Partigiana

2021 – 25 aprile: Bella ciao

2020 – 25 aprile: Bergamo Resiste!

2019 – 25 aprile: in compagnia

2018 – 25 aprile: grazie Mario, grazie Enrico! Grazie a tutti ...

2017 – 25 aprile: scende la pioggia, sale la nebbia...

2016 – 25 aprile: non era Babbo Natale

2015 – 25 aprile: ricordando...

2014 – 25 aprile: sui colli di Bergamo - cammino e ricordo

2013 – 25 aprile: sui sentieri della 53a Brigata Garibaldi

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