Oggi nessuna corsa solitaria, o meglio nessuna competizione in cui sono il solo concorrente, in quanto, anche partecipando ad una manifestazione con diverse centinaia di partecipanti, correrò in perfetta solitudine. A dire il vero speravo che alcuni miei amici partecipassero, anche in considerazione della vicinanza della “trasferta” (vero, Piro?) e del passo che avremmo tenuto in corsa, passo adatto anche a chi deve correre con ritmi bassi (vero, Tia?), mentre i top runners non devono perdere smalto, correndo con il freno a mano tirato (vero, Angelo?). Evvabbè, sarà per la prossima volta. Vista la relativa vicinanza della partenza gara da casa mia, decido di non usare l'auto (buona azione: meno inquinamento) e di raggiungerla a piedi. La decisione è buona, anche se dopo pochi minuti mi rendo conto che forse non è stata la più saggia. Infatti oggi la coltre di una fitta nebbia, oltre ad avvolgere tutte le cose rendendo il panorama ovattato e diverso, rende l'aria molto umida e ben presto sono tutto infreddolito.
Tutto fila come l'olio. Nessun problema per l'iscrizione, formalità sbrigata in pochi secondi; ottima e ampia la possibilità per il parcheggio auto: c'è l'intero parcheggio del centro commerciale a disposizione e, per chi ha utilizzato i posti coperti, c'è la possibilità di cambiarsi in un luogo coperto. Già in funzione in ristoro finale. Infatti sono già in arrivo i primi concorrenti e io ne approfitto per un ristoro “iniziale”: un bel bicchiere di tè caldo. È da un po' che non partecipo alle gare non competitive, ma oggi mi sembra che il numero dei partecipanti sia in linea con le edizioni “pre covid”. Questo è un buon segno, anche perché l'Atletica Stezzano ha deciso, come nelle precedenti edizioni, di devolvere gran parte del ricavato della gara all'Istituto di ricerca Mario Negri e una parte ad associazioni del territorio. Eccomi in gara, come preventivato in “solitaria”; in ogni caso nessun problema. Sto correndo su strade tra Stezzano e Colognola che conosco benissimo. La nebbia, che stamattina era un seccatura ora si trasforma in risorsa, infatti rende il panorama quasi magico e diverso dal solito. Eccezionale, almeno per me, vedere una Città Alta da cartolina: il sole la illuminava come un faretto, mentre la nebbia formava una splendida cornice. Acc … avrei dovuto fare delle foto! Foto che ho fatto attraversando il “Kilometro Rosso” “Innovation District, il polo privato dell'innovazione leader in Europa. Dove le grandi idee diventano business.”. Un fiore all'occhiello per Bergamo. Qui spicca il centro ricerche della Brembo e mi piace pensare che molti successi motoristici nascono qui. Per ironia della sorte, qui si studia non per aumentare la velocità, ma per diminuirla. Il percorso, oltre ad offrire il “nuovo”, non dimentica il “vecchio”, infatti verso la fine della gara attraversa il parco secolare di Villa Zanchi, dove si trova pure l'unica salita della gara. Ecco, ora sono al ristoro finale, come sempre ben fornito. Oggi sono saggio: visto che anche se la gara è terminata, mi mancano ancora cinque chilometri per raggiungere casa, evito le invitanti fette biscottate con la famosa crema di cioccolato. Mi accontento di un paio di bicchieri di tè e di un pezzetto piccolo piccolo di crostata … al cioccolato!
Mi ha fatto piacere incontrare a fine gara amici che non vedevo da tempo, ma soprattutto Vladimir, mio ex-compagno di squadra nella mia prima società: l'Atletica Castel Rozzone (questo accadeva nel secolo scorso).
Ok, ora vi spiego il titolo. In una recente puntata di “Colazione con Bergamo Alta” a cui ha partecipato Vladimir, il conduttore Teo Mangione aveva previsto (vedi) per la giornata di domenica “una bella giornata con temperature addirittura primaverili ….”. Beh, forse avrà sbagliato domenica!
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