Da qualche anno per la
prima gara dell'anno mi si presenta il solito dubbio: “Partecipare
alla “Mezza sul Brembo” organizzata dal mio gruppo
sportivo, i Runners Bergamo, oppure correre la mia personale edizione
della “Maratona sul Brembo”, mantenendo, non solo
simbolicamente, ma realmente, in vita quella che per molti anni è
stata la prima maratona che si disputava in Italia sotto l'egida
della FIDAL? Ogni mia scelta ha dei vantaggi e degli svantaggi; il
prevalere di uno sull'altro farà pendere l'ago della bilancia verso
una delle due. Quest'anno ha prevalso... la mia corsa! Indubbiamente
partecipare ad una gara organizzata ha il vantaggio di non doversi
preoccupare della logistica: ristori, pettorale, medaglia, etc. etc.;
tutto è predisposto dagli organizzatori, ma ci sono pure gli
svantaggi, soprattutto per me. Il tempo limite fissato per portare a
termine la gara, 2h 45', anche se un po' al limite, penso di poter
essere in grado di rispettarlo; sono un po' meno fiducioso di passare
il cancello posto al decimo chilometro.Il percorso proposto, tutto
all'interno del comune di Dalmine, abbastanza tortuoso, si discosta
molto da quello proposto anni fa, che prevedeva lunghi rettilinei. Questo fatto, nel mio giudizio negativo, non è tanto dovuto alla
perdita di velocità nell'affrontare le numerose curve, ma aumenta di
molto la situazione di incertezza sul percorso da seguire e di
isolamento per chi, come me, probabilmente sarà “solitario”
nelle ultime posizioni della competizione. Scorrendo la lista degli
iscritti, non ho trovato nessuno che potesse condividere con me le
posizioni … di coda (1). Correre la maratona sull'anello della
pista ciclabile (percorso certificato FIDAL) di certo non presenta
nessun problema per seguire il tracciato di gara e di sicuro quella
che affronterò sarà una gara in solitaria, ma che offre un indubbio
vantaggio: comunque vada, sarò il … vincitore! Vista la stagione
nessun problema per i ristori: credo mi basteranno solo un paio di
gel, che stanno tranquillamente nel marsupio. Problema risolto, senza
molta fatica, per il pettorale di gara. Ho scoperto che le corse che
fanno riferimento al “Lupo” sono molto presenti nel “mondo”.
Ci sono corse di tutti i tipi, da pochi chilometri a trail ed
ultratrail. Prendo in prestito il pettorale di una gara che propone
tre distanze: k5, k10, k21, dove i numeri indicano i chilometri.
Pochi modifiche ed oplà: ecco la K42! Per inciso, tra gli
organizzatori di questa gara, uno era un ente “di salute mentale”
che aiuta chi ha manie suicide. Valutati gli svantaggi ed i vantaggi,
ho sciolto il mio dubbio.
Ore 8.00: eccomi alla
partenza della mia “The Wolf Run K42”! Devo dire che il
tempo atmosferico fa di tutto per aiutarmi: giornata abbastanza
fredda, pioggia fastidiosa ed una leggera foschia, insomma quello che
genericamente definiamo un tempo da lupi! Per la prima volta, da
quando corro le mie gare sul circuito, indugio prima di partire, sto
qualche minuto ancora coperto ed al caldo dentro l'auto. “Eh,
no, mi dico! Si è deciso di correre la maratona e maratona deve
essere!”. I primi giri sono un continuo “Metti la
giacca anti-pioggia, togli la giacca anti-pioggia”. La pioggia
non è battente, ma fastidiosa. Mentre corro mi viene in mente l'ente
di salute mentale che “sponsorizza” la gara che si svolge
all'estero. Mi rendo conto che proseguire a correre sotto l'acqua,
con una temperatura abbastanza fredda, non deve essere una cosa molto
razionale, ma una cosa un po da pazzi. Ma in questo caso la pazzia è
una pazzia buona. (Lo scorso anno il 6 gennaio ho corso qui la “Pazza
idea … maratona pazza”, un classico dunque). Mezza maratona, il
mio cronometro segna: 2h 54' e rotti. Confermata sul campo la mia
previsione del tempo che avrei impiegata se avessi corso la gara a
Dalmine; beh, togliamo pure qualche minuto, visto che correre in
compagnia aiuta, che non toglie nulla alla sostanza. Sarei stato
nelle ultimissime posizioni. Avendo deciso di correre senza giacca
anti-pioggia, sono ormai tutto bagnato, ma, nonostante tutto, riesco
ancora a correre: foglia dopo foglia del mio personale chip, evabbè
giro dopo giro, sono giunto al 20° giro. Mancano solo poche
centinaia di metri al traguardo. Visto che non ho problemi di
classifica, avendo il primo posto assicurato, indosso la giacca
pesante e mi avvio al traguardo. Tempo finale 5h 47' 08”!
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| Bei tempi quando l'anello era ... asciugato da solerti addetti "addetti alla pista"! |
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Nella mia pazzia
quest'anno mi sono inventato una nuova regola per il tempo finale:
non più tempi palindromi difficili da realizzare, non più secondi
finali “23” che riflettevano l'anno, ma applico la regola del
“60”. La somma delle ore, dei minuti e dei secondi deve essere
sessanta. “5 + 47 + 08 = 60”. e poi dicono che correre
una maratona fa bene alla salute! Beh, forse, ma nel mio caso un po'
meno bene a quella mentale, naturalmente sempre in senso buono!
(1) quello che poteva
essere un mio dubbio, consultando la classifica della gara, è
diventato una certezza!
Post sul blog collegati
2023 – Pazza
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2022 – 20
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2021 – Maratona
sul Brembo 2.0
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