Speranza, appunto! Difatti, anche con gli atleti schierati sulla linea di partenza, il tempo era decisamente invernale. Devo dire che alcuni vecchietti, amici miei, forse più furbi di noi, erano alla partenza, ma non per correre, ma per veder correre. Infatti il loro programma comprendeva la vista della partenza e poi l'attesa dell'arrivo dei primi comodamente seduti al bar davanti ad una bella tazza di caffè fumante. Si sa però che da lassù qualcuno getta un occhio quaggiù e, mosso a compassione verso quei vecchietti che arrancano nelle retrovie con passo incerto, dà una mano. Trascorsi circa 50 minuti dalla partenza, il tempo migliora: non più pioggia gelida, non più soffice neve e neppure vento. Tutto pian piano si placa; la temperatura poi non è neppure gelida e si corre meglio. Certo i primi non avranno usufruito di questo miglioramento: ormai sono già quasi al traguardo; ecco uno degli svantaggi di correre veloci. Dopo un paio d'ore anche noi siamo in vista del traguardo, ma per raggiungerlo dobbiamo fare l'unica salita della giornata: una lunga e scivolosa passerella. Mentre la percorrevo mi è venuto in mente l'arrivo della “Mezza sul Brembo”: seppure con caratteristiche diverse, gli arrivi offrono al pubblico presente un attimo di spettacolo. Qui si può godere l'eventuale sprint per qualche piazzamento su una salitella impegnativa; alla nostra gara la difficoltà era data da un'insidiosa e suggestiva curva di 180° a cento metri dall'arrivo. Beh, ieri gli spettatori erano
La terza "Pecora nera"? Si starà scaldando... Sì, ma al bar!! |
Bene tutte le “Pecore
Nere” presenti in gara, giunte all'arrivo con il vello bagnato, ma
soddisfatte della loro gara. Diverso dal solito il gadget consegnato
ai partecipanti, che ha pregi e difetti (secondo un mio personale
giudizio). Il premio consisteva in un copriletto, di marca Bassetti,
che, udite udite, è stato apprezzato da Rossana. Anche io avrei
apprezzato il premio, se questo fosse stato prodotto in Italia, ma,
ahimè, anche questo reca sull'etichetta il classico “Made in
China”. Sicuramente avrà qualità e design Italiano, ma dà lavoro
ad un operaio cinese!
Termino facendo i
migliori auguri di pronta guarigione a Domenico, che ha terminato la
sua gara al decimo chilometro, ed al “Mister”, che neppure si è
alzato dal letto: furbo! Il problema per il “Mister” sarà stato
il tallone, come dichiarato, oppure la neve... ?
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