martedì 25 marzo 2025

Cinque ore e trentacinque minuti

«Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro» Luis Sepúlveda

24 marzo 1944, strage delle Fosse Ardeatine. Credo che non avrei scritto questo post se non avessi sentito le dichiarazioni pubbliche, rese qualche tempo fa, dalla seconda carica dello Stato. In questa dichiarazione affermava che l'attentato aveva colpito non militari tedeschi (ricordo per i più disattenti che erano una forza di occupazione), ma una banda (intesa come musicale) di pensionati o quasi. Per fare un po' di chiarezza: il plotone era l'11a compagnia della Polizei Regiment “Bozen”, che ritiratosi dalla capitale partecipò attivamente, a fianco della divisione SS “Herman Goring” ed alla famigerata brigata nera “Ettore Muti”,

a diversi rastrellamenti nell'Italia del Nord, in cui furono trucidate circa 800 persone, non solo partigiani, ma anche civili, tra cui donne e bambini. Per la precisione, parteciparono la 9a e 10a compagnia, in quanto l'11a non fu più riattivata dopo l'attentato subito. Altro chiarimento va fatto rispetto alle responsabilità della strage. Se è vero, come è vero, che fu materialmente compiuta da truppe naziste tedesche, non va assolutamente dimenticato che fu, in seguito alla collaborazione attiva e fattiva di fascisti italiani, che si raggiunse il numero di ostaggi richiesto dagli alleati tedeschi. Alla richiesta ufficiale di fornire i nomi di ostaggi per raggiungere il numero fatta dal prefetto di Roma al ministro degli interni, questi rispose: “... sì, sì dategli”.

(So che forse manco di etichetta formale scrivendo le cariche istituzionale con la lettera minuscola in mancanza del nome, ma è un errore voluto!). Altra grave inesattezza è l'affermare, ancora oggi, che la strage sarebbe stata evitata se i responsabili si fossero costituiti: nessun manifesto, nessuna richiesta in questo senso è stata fatta dai nazisti. Il comunicato, emanato meno di due giorni dopo l'attentato, così si concludeva: “Quest'ordine è già stato eseguito”.

Non mi dilungo oltre con altri particolari, credo che non serva, mi sembrava comunque opportuno chiarire alcuni aspetti; in fondo, come più volte ricordato, questo è un blog che parla di corse. Alla commemorazione fatta dal Presidente della Repubblica sul luogo dell'eccidio, io, molto più in piccolo, ma con gli stessi sentimenti, voglio aggiungere un ricordo alla mia maniera di questo tragico avvenimento di 81 anni fa. Sarò certo monotono, ma sì: anche questa volta con una corsa. Una corsa? Beh, qui una piccola novità. Avevo previsto di correre una maratona, ma per varie cause ho dovuto modificare il programma. 

La maratona, visto l'impossibilità di correrla sul percorso certificato del Parco Callioni, in quanto chiuso al pubblico per la presenza del tarlo asiatico, che anche quest'anno ha voluto fare un pic-nic nel nostro parco, dove pare le piante abbiano un particolare attrattiva per il malefico insetto e l'abbattimento di molte avvenuto lo scorso anno non ha avuto il risultato sperato, avrebbe avuto come percorso quello della vecchia edizione della Mezza sul Brembo. Queste le premesse, ma a causa di Giove Pluvio, le intenzioni sono cambiate in corsa, beh, per meglio dire, prima di iniziare la corsa. Domenica infatti un violento temporale con pioggia battente e grandine mi ha sconsigliato di partire all'ora prestabilita. Temporale che si è protratto più del dovuto, quindi il tutto rimandato al giorno dopo. Queste le previsioni. Ma si sa che la domenica, per me, non è domenica senza una corsa e quindi, appena il temporale ha diminuito la sua intensità, mi ero riproposta una breve corsetta, in previsione della maratona del giorno successivo. 

Sarà per il passo abbastanza lento, sarà perché un timido sole ha fatto capolino e la pioggia si e trasformata in pioggerellina, è successo che passo dopo passo ho corso una maratona a ... metà, sul già citato percorso! Tempo impiegato per la prima mezza: 2h 41' 00”. Eh, sì. Il giorno dopo avrei dovuto correre l'altra metà e quindi la mia maratona per ricordare le Fosse Ardeatine si sarebbe conclusa. Cosa che ho fatto con una temperatura decisamente più primaverile, anche se, per non farmi mancare nulla, ho corso un tratto, anche in questa occasione, sotto una leggera pioggia. Tempo impiegato per la seconda mezza: 2h 54' 00”. Ma potevo correre la maratona senza darle un particolare significato? Innanzi tutto partendo dal pettorale (che ho dovuto poi modificare perché cambiata la tipologia della gara), nessun numero e nessun riferimento personale. I più attenti di voi sanno che ho già utilizzato, in altre occasioni questo accorgimento. La novità più importante riguarda il tempo impiegato, tempo che già prima di partire avevo intenzione di segnare: 5 ore e 35 minuti = 335 minuti! Numero di certo non casuale. Come avete notato, non ho citato nessun nome in questo post. Alla fine voglio solo citare il nome di Fedele Rasa, di anni 74, uccisa da un soldato tedesco nei pressi delle cave Ardeatine. Credo che si possa considerare a tutti gli effetti la 336a vittima dell'orrenda strage.

Qui tutti i nomi dei martiri delle Fosse Ardeatine.

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