In quest'ultimo caso la guerra non ha neppure toccato il suolo britannico e per questo è ancora più rimarchevole il senso dato al ricordo. Fatti recenti segnalano una cittadina bergamasca che si è chiusa in se stessa per non accogliere cittadini italiani, per farli sentire stranieri nella propria Nazione. Quando parlo di chiusura è proprio in senso letterale: chiusi bar, ristoranti, negozi commerciali, uffici pubblici! Non certo un bel biglietto da visita. Dico questo perché il fatto mi ha ferito come cittadino bergamasco e, per togliere ogni sospetto di una mia faziosità, metto sullo stesso livello l'aver negato, a cura dell'Amministrazione di Bergamo, il permesso di disputare il campionato Nazionale FIDAL dei 10.000 metri; sono sicuro che con un po' di buona volontà si sarebbe potuto trovare un accordo. Due città amministrate da sindaci di opposti schieramenti …
Padova,
23 aprile, ore 08.00. Qui vi è, cito Paolo Gilardi, “Il
popolo delle lunghe”,
quel popolo accomunato prima che dalla fatica dall'amicizia. Ecco
dalla Puglia Angela, sempre sorridente, con Michele, sempre tagliente
nei suoi articoli. Dal Piemonte Gaetano, che si è preso la
soddisfazione di tagliare il ciliegio da cui cadde qualche anno fa.
Dal Veneto Adriano che con la sua parlantina stanca la … stanchezza
e
Caterina, oggi in veste di supporter (sarà presente in più punti
della gara), incita a gran voce tutti i partecipanti. Dall'Emilia
Aligi, che ha infettato la moglie con la sua malattia: la
“maratonite”, cosa che a Libero non è riuscita, ma la moglie lo
segue in ogni occasione con il fido cane, sempre (o quasi) al loro
seguito. Poteva forse
mancare la Lombardia? Certo che no! Ecco
Rita, che ora quasi pensionata aspetta non una pensione, bensì due:
una da panettiera ed una da maratoneta. Allo stadio Euganeo uno
spaccato dell'Italia: quasi tutti sorridenti, forse qualcuno
preoccupato per
i
42 chilometri da percorrere; magari alcuni vedono nell'atleta
accanto un avversario da battere sportivamente, non certo un nemico
da combattere.
Mi
rendo conto che è stata una premessa molto lunga e per alcuni forse
fuori tema: nessun riferimento alla Maratona. Sicuramente è così,
ma chi frequenta questo blog sa che mi piace “raccontare” la
maratona parlando il meno possibile della gara, ma segnalando fatti
oggettivi o sensazioni personali … e poi non è certo facile avere
un argomento per descrivere una gara corsa già 17 volte.
Selvazzano
Dentro, ore 10.00 circa. Ecco un evento che non ti aspetti. Sulla
recinzione di una villetta in mezzo ai Tricolori
sventola in bella mostra una bandiera con il Leone
di San Marco,
sì,
proprio quello che si vede in molte manifestazioni. Questo semplice
fatto mi ha fatto sentire come a casa mia: “Non
importa come la pensi, tu qui sei mio ospite e come tale ti tratto”
sembrava sussurrare il Leone. Ok, forse mi ha riconosciuto come
Bergamasco e si è ricordato che a Bergamo lui è di casa; infatti
troneggia sulle porte di Città Alta, su molti edifici pubblici
antichi. Sì, ma ha sorriso pure ad Angela, Michele, Aligi e a tutti
gli altri amici...
Ho
molto apprezzato questo gesto; ha un solo rammarico: non aver potuto
esprimere queste sensazioni di persona.
La
gara. Anche in questa edizione si corre sul percorso inaugurato
l'anno scorso. Assenti del tutto le salite, solo un paio di
sottopassaggi. Nella prima metà di gara non si ha avuto modo di
annoiarsi: nei paesi attraversati dalla maratona le associazione del
posto hanno fatto a gara per accoglierci nel migliore dei modi.
Orchestrine e cori ci hanno allietato con musiche e canti, ristori
volanti hanno offerto a chi lo voleva acqua e... sottobanco pure
qualche “ombretta”! Intere famiglie sugli usci delle case,
comodamente sedute, incitavano i concorrenti al loro passaggio. Vi
era pure una sfida all'ultimo “sangue” tra l'AVIS e la FIDAS per
dare coraggio agli atleti, ma comunque unite nel loro scopo di
esistere: offrire la possibilità di vivere attraverso le donazioni
di sangue dei loro associati.
La
secondo metà della gara inizia ai piedi dei colli Euganei, su strade
secondarie, in gran parte deserte, ma senza traffico, mentre il
tratto finale, prima di entrare in Padova, era contraddistinto da
lunghi tratti dritti, che ricordavano un po' il vecchio percorso.
Parte finale in centro città; qui il tifo si è fatto nuovamente
sentire: “Daghe, fiol, te set riat” (boh, spero di aver
scritto giusto) mi ha gridato un “ragazzo” forse della mia stessa
età che era in attesa di attraversare la via dopo il passaggio dei
concorrenti. Ecco infatti sullo sfondo la Basilica del Santo, una
curva e Prato della Valle si apre ai miei occhi.
Eccomi
sul traguardo di questa maratona per la 18a volta!
Considerazioni.
Come sempre da Pecora Nera ho qualcosa da ridire. Correre gli ultimi
chilometri nel centro di una città con strade antiche offre la
possibilità di viverne sia i pregi che i difetti, il principale dei
quali è il fondo di san pietrini e di acciottolato, inconveniente
che l'organizzazione ha cercato di limitare al massimo con la
predisposizione in alcuni tratti di moquette. Buona l'idea ed il
risultato finale. La mia schiena ha molto gradito questa soluzione.
Alcuni appunti sulle postazioni riservate agli spugnaggi, dove erano
presenti spugne in quantità industriale ed acqua corrente con
portata per alimentare le cascate del Niagara. La pulizia dalle
spugne del tratto stradale dopo lo spugnaggio era effettuata con
solerzia dagli alpini. Si deve rilevare che mancavano, come lo scorso
anno, un paio di postazioni di spugnaggio. Un grave errore da
eliminare.
Agli
Alpini, come sempre presenti su tutto il percorso ed in particolare
alla partenza dove presidiavano il ristoro offrendo tè caldo ed
acqua fresca, un particolare grazie per il loro lavoro e per gli
incitamenti lungo tutto il percorso. A loro non ho saputo dare
risposta alla domanda: “Ma dove sta l'alpino Nicola?”.
Dove sta quest'anno non lo so, ma farò di tutto perché il prossimo
anno sia qui con noi.
Nell'attesa
preparategli un' “ombretta”! Sono sicuro che non la rifiuterà!
Sito WEB
manifestazione
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Ordine di
arrivo
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- Padova Marathon-
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4h 41' 24"
|
|
633/4
|
1323/1541
-
15/26
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4h 39'
48"
| |||||||
6'37"
min/km
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Bentornato
Giuliano!
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