Oggi
in programma la quinta edizione della “Camminata degli Alpini
tra Adda e Brembo”, con partenza da Canonica d'Adda.
Organizzazione quasi militare: lunghe, ma ordinate file per le
iscrizioni, presidi puntuali e precisi lungo il percorso,
segnalazioni ben visibili ed in numero elevato che hanno reso
possibile correre in tutta sicurezza su un tracciato molto
suggestivo.
Se vogliamo trovare il capello nell'uovo, potremmo dire
che le distanze chilometriche non erano molto precise, questo secondo
il parere dei molti atleti che avevano strumenti di misurazione
elettronica, anche se alla fine tutti si sono trovati d'accordo nel
dire che la distanza totale rispecchiava quella indicata. Un cenno al
percorso, molto suggestivo. Si passava davanti a vecchie fabbriche
con accanto le case dei lavoratori, un primo prototipo di quello che
l'ing. Crespi porterà al suo apice massimo nella costruzione del
villaggio operaio che porta il suo nome. Qui tutto è perfettamente
integrato e funzionale alla fabbrica con un particolare riguardo al
bene delle maestranze. La corsa costeggiava canali e costruzioni
facenti parte dell'Eco Museo di Leonardo e l'ultimo tratto era lungo
il fiume Brembo, dove è stato possibile notare una simpatica e
numerosa famiglia di cigni che faceva tranquillamente colazione lungo
le rive. Questo per il percorso della 21 chilometri.
Percorso,
come si può notare molto suggestivo; se posso dare un consiglio,
aggiungerei i chilometri che portano a Trezzo d'Adda, in modo tale da
passare davanti alla centrale idroelettrica Taccani e farei fare un
“giro panoramico” all'interno del Villaggio Crespi. Sono sicuro
che le variazioni sarebbero apprezzate.
Nicola, la prossima volta... al sole! |
“Ok,
percorso suggestivo, organizzazione buona, ma il titolo che
c'entra?”. Sempre
impazienti i lettori di questo blog! Un attimo, ora spiego. La
giornata ed il rientro dopo il riposo forzato imponeva un ritmo lento
(beh, qualcuno farà notare che questa non è una novità). Il ritmo
lento facilita il parlare. Generalmente gli argomenti trattati sono i
soliti: gare future, situazioni riguardanti la società sportiva (per
la mia in questi mesi è stato quasi obbligatorio sentirne di tutti i
colori... ora basta!), o più semplicemente di … nipotini! Oggi per
uno strano caso alcuni miei amici mi hanno esposto i loro sogni nel
cassetto. Questo mi ha fatto particolarmente piacere, perché
dimostra la loro amicizia nei miei confronti. Certo io offro loro
anche l'opportunità di rallentare per un po' senza perdere “la
faccia” con gli amici: “Ancora
un attimo: accompagno Fausto ancora per un tratto poi ti
raggiungo...”, “No,
no non ti preoccupare, rimango con te, in fondo è meglio essere in
due, sai questo vecchietto magari...”.
Ma
veniamo ai loro sogni, e
come dice un famoso proverbio (rivisitato per l'occasione), “Si
dice il sogno, ma non il sognatore”.
Il primo sogno nel cassetto è un sogno “greco” (parlare della
Grecia in questi giorni è molto attuale). Portare a termine la
“Spartathlon ultra Race”, la massacrante gara greca di 246
chilometri che unisce la città di Atene a Sparta. Il secondo,
riguarda sempre le gare di ultramaratona: portare a termine nello
stesso anno la “Nove colli”, lunga 200 chilometri e la settimana
dopo la “100 chilometri del Passatore”, ma non quest'anno, forse
il prossimo. Il terzo sogno ha contorni più frastagliati, qui non si
possono fare previsioni temporali, ma raggiungere il sogno dipende
dalla preparazione fisica dell'amico. Quale sogno? Correre la
maratona con un ritmo di 4 minuti al chilometro, il che porterebbe ad
un risultato cronometrico, se non erro, di 2h 48' 40”, sogno
raggiunto anche con un tempo di 2h 49' 59”! Insomma avete capito,
correre la maratona sotto le 2h 50'.
Tutti
mi hanno spiegato come si stanno preparando perché il loro sogno non
sia più tale ma sia “una solida realtà”. Chi si allena per due
volte al giorno, chi approfittando di ferie forzate corre decine e
decine di chilometri alla settimana, chi sta cambiando completamente
la metodologia di allenamento passando dalla quantità alla velocità.
Ecco ora che tutti mi hanno raccontato il loro sogno, tornano alla
realtà della corsa e piano piano diventano puntini colorati
all'orizzonte. Io mi trovo ancora una volta solo; io ancora una volta
ritrovo l'argomento non banale per il post, anzi parafrasando Crozza
che imita Briatore: “Ho trovato un argomento da SOGNO!”.
PS:
naturalmente auguro a tutti loro di poter “vivere” i loro sogni;
io avrò la possibilità di “raccontarli” da queste pagine!
Allegra famiglia |
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