Per non perdere il
“posto”, quindi, sono costretto a scrivere il “post”!
Già, ma di cosa parlo,
quale potrebbe essere l'argomento del post?
Beh, vediamo se questo
può andare.
Domenica era previsto per il Black Sheep Running Team il
ritrovo a Osio per un ultimo allenamento, in previsione della
Maratona di Firenze.
Appuntamento che ho dovuto disertare per acciacchi vari: alla contrattura al polpaccio, si è aggiunto un dolorosissimo … dolore al piede sinistro, più precisamente sotto il tallone. Qui tutti gli amici hanno fatto la loro diagnosi: spina calcaneale, fascite plantare, infiammazione, e chi più ne ha più ne metta. Io so solo che non riuscivo a camminare. Questa volta non mi sono fatto irretire dalle sirene che dicevano: “Vieni, vieni, non ti preoccupare, faremo la gara assieme... Non ti lasceremo un istante da solo...”. Poi alla prima curva mi sarei ritrovato in perfetta solitudine.
Appuntamento che ho dovuto disertare per acciacchi vari: alla contrattura al polpaccio, si è aggiunto un dolorosissimo … dolore al piede sinistro, più precisamente sotto il tallone. Qui tutti gli amici hanno fatto la loro diagnosi: spina calcaneale, fascite plantare, infiammazione, e chi più ne ha più ne metta. Io so solo che non riuscivo a camminare. Questa volta non mi sono fatto irretire dalle sirene che dicevano: “Vieni, vieni, non ti preoccupare, faremo la gara assieme... Non ti lasceremo un istante da solo...”. Poi alla prima curva mi sarei ritrovato in perfetta solitudine.
Se devo camminare da
solo, lo faccio per mia scelta e su un percorso vicino a casa. Quale?
Acc.. avete indovinato: “Circuito della Roncola”. Parto
attrezzato: ben coperto e, prevedendo una gara in solitaria, pure con
le cuffiette, tanto qui nessun giudice FIDAL mi potrà squalificare.
Ascoltando la musica
non dovrei sentire i … dolori, almeno questo è la mia speranza.
Dopo pochi minuti, la musica si ferma. Batteria scarica. “No
problem!”, ho la batteria di riserva... scarica! Eccomi quindi
“costretto” a sentire un battibecco tra piede sinistro e
polpaccio destro. Dice il Piede: “Ecco un bel dolore pungente,
se fosse dipeso da me sarei rimasto al caldo sotto le coperte”.
Risponde il Polpaccio: “Non ti lamentare, pensa che sono diversi
giorni che Stefano mi massacra, anche senza dover correre” e
così via discorrendo. Per non sentirli cerco di pensare ad altro.
Penso, ad esempio, a come sto camminando: e mi paragono ad un Bradipo
lento! Per alcuni potrebbe essere un motivo di “vergogna”,
infatti tutti mi superano; io penso che è sempre meglio camminare
lentamente che stare seduto al bar! Questo mi fa vedere, con
estrema precisione che anche oggi il parco è frequentato da molte
persone: giovani e vecchie, veloci e lente, sole o in compagnia,
uomini e donne. Questo mi fa pensare che il 6 gennaio non vedremo
più, come tradizione ormai in disuso, lo stesso “campionario
umano”, ma reso uniforme ed unico da un numero appiccicato sulla
maglia: persone che stanno correndo la miglior maratona di...
Treviolo. Ma questa è tutta un'altra storia.
Ritorno verso casa,
acciaccato e dolorante molto più di prima, ma un pensiero mi rende
meno faticoso e doloroso il passo. Penso che, come spesso accade, la
storia si possa in futuro riscrivere.
Eccomi alla fine di
questo post, forse un po' strampalato (della serie “come scrivere
un articolo senza avere una notizia od un fatto”!), ma che di certo
ha reso felice il mio Capo Redattore e mi ha salvato il posto!
Con i tempi che
corrono, un buon segno!
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