martedì 6 novembre 2012

New York City Marathon 2012: un’occasione perduta

Una piccola premessa.
Il giorno prima di qualche maratona mi è capitato spesso di incontrare presso il centro maratona organizzatori di altre maratone (i fratelli Cassano, organizzatori della compianta Maratona di Cesano Boscono, oppure i coniugi Stella che organizzavano la Vigarano Maratona, poi diventata FerraraMarathon). Gente povera di sponsor, ma ricca di buona volontà.
Che cosa ci facessero in quei luoghi me lo ha spiegato Paolo Manelli, organizzatore della Maratona di Reggio Emilia, quando l’ho incontrato nel centro maratona di Firenze il giorno prima della gara; allora mi ha detto: “Io sono qui per imparare”.
Queste parole mi hanno fatto riflettere.
Lui, come gli altri già citati, non era certo alla prima esperienza come organizzatore, avevano  già organizzato diverse edizioni delle loro gare e,
se qualcuno le ha frequentate, credo che le abbia sempre trovate con un’organizzazione al di sopra della media, eppure frequentavano altre maratone per ... imparare!
Lo spunto per scrivere questo post mi è fornito dalla notizia pubblicata sul sito Podisti.net, a cura del Montecitorio Running Club, che ci informava che i nostri corridori/parlamentari avevano svolto un’ora di allenamento che “ non ha potuto aver luogo all'interno di Central Park perché ancora chiuso a seguito di crolli di alberi, rami e tronchi conseguenti all'uragano
Sandy”. Lo stesso comunicato riferisce che “... sono ancora ampie le aree della metropoli senza corrente elettrica e con danni e allagamenti”.
Mi avrebbe fatto molto piacere leggere la notizia che i nostri parlamentari avessero per un attimo ripreso una veste più istituzionale e si fossero recati nelle “ampie zone con danni” non solo per portare un minimo di solidarietà, ma anche per “imparare” qualcosa. Vedere come lavorano le squadre di soccorso, con che mezzi e soprattutto con quale modalità, avrebbe certamente arricchito il loro bagaglio “professionale”.
Questo intervento avrebbe certamente giovato al loro gruppo che si pone come fine “...dare attenzione e raccogliere fondi per il progetto benefico "Officina dello Studente e Artistic Lab" promosso dalla Cooperativa Sociale Il Girasole nelle zone terremotate dell'Emilia”.
Allenandosi per migliorare la loro prestazione non hanno certamente compiuto nulla di illegale o di particolarmente riprovevole, ma non testimoniando solidarietà con la loro presenza hanno certamente perso un’occasione.
Almeno, io la vedo così!   



Sarò lieto di pubblicare su questo blog la notizia se le cose sono andate diversamente da quanto descritto in questo post. fd

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