Rieccomi per la seconda domenica consecutiva a partecipare ad una manifestazione podistica “in compagnia”, abbandonando le mie abituali corse domenicali in solitaria. Questa volta l'invito viene da Mattia, che, abbandonate per il momento la sue velleità sportive, ha deciso di diventare un volontario CRI. Non me ne voglia Mattia: non si sentirà la sua mancanza nell'ambito atletico; di sicuro sarà molto apprezzato ed utile il suo lavoro come volontario. L'unico che forse si sentirà “solo” è l'amico/rivale Angelo, anche se per solidarietà è anche lui fermo ai box, per qualche problemino tecnico. Previsto il raduno del mio unico gruppo, se non contiamo il gruppo familiare, di WattsApp: “1 Gufo, 2 maratoneti & 1 Sir”. Occasione per ritrovarsi è la camminata non competitiva “sponsorizzata”, come già ricordato, da Mattia: “160 anni di Cammino”, organizzata dal comitato CRI di Bergamo. Due gli scopi: il primo ricordare la storia della Croce Rossa Italiana (vedi qui1- vedi qui 2) ed il secondo raccogliere fondi. Due i percorsi, 6 & 12 km, partenza dalla sede di Loreto. Date queste premesse, non potevo certo mancare all'appuntamento. Considerata la distanza del luogo di partenza da casa mia, circa cinque chilometri, decido di raggiungerlo a piedi. Meno inquinamento nell'aria e più chilometri nelle gambe. Il precorso che decido di fare per raggiungere la partenza è un percorso che utilizza le ciclabili ed un tratto di sterrato accanto a campi coltivati a mais. Qui ho uno strano incontro. Due leprotti, Coda Bianca ed Orecchie Lunghe, sono in mezzo al sentiero. Vedendo sopraggiungere un Lupo Solitario, l'istinto direbbe loro di scappare a gambe, pardon, a zampe levate, ma non è questo il caso. Un vecchio corvo appollaiato su di un ramo gracchia loro: “Tranquilli, tranquilli, lo conosco, è un lupo quasi vegetariano, e poi è … lento”, poi vola via. Tranquillizzati da quelle parole, corrono davanti a me per qualche metro, si fermano, mi guardano e, appena sono di nuovo vicino, riprendono il piccolo vantaggio e si rifermano. La scena si ripete per circa un centinaio di metri, poi per sicurezza, appena termina il sentiero accanto al campo di mais, si rintanano all'interno del campo. Mi pare di udire lo squittire di Coda Bianca: “Sarà anche un vecchio Lupo, e per di più quasi vegetariano, ma meglio essere prudenti”. Queste le sue ultime parole prima di scomparire all'interno del campo di mais. Raggiunto il luogo di partenza, ben organizzato e funzionale, trovo gli amici. Manca Angelo però, che ha avuto un problema. Nessuna coda per ritirare il pacco gara, ha già provveduto Mattia. Pacco gara con maglietta e anche della mia misura. Questa è già una notizia ed … una fortuna. Infatti ne approfitto per cambiare quella che ho indosso, in quanto tutta sudata. Vedo che quasi tutti i partecipanti indossano la maglietta della manifestazione, che, secondo la simpatica speaker dell'organizzazione, dovrebbe far si che le strade di Bergamo siano invase da un fiume di partecipanti. Beh, per quest'anno diciamo che più che da un fiume le strade sono state attraversate da un ruscello, ma si spera che il prossimo anno si possa avverare l'aspettativa. Partiamo tutti assieme e questa è un'altra piacevole riscoperta. Come all'inizio delle non competitive … nel secolo scorso era la norma. Partire tutti assieme e nell'attesa socializzare con gli altri partecipanti. Oggi nessuno è partito in anticipo, anzi si è partiti con qualche minuto di ritardo, per consentire ai ritardatari di effettuare l' iscrizione. Avremmo dovuto fare tutta la camminata in compagnia, ma dopo qualche chilometro questa si è … sciolta. Io e Stefano, non essendo abituati a camminare a lungo, abbiamo allungato il passo, con la certezza che ci saremmo ritrovati tutti all'arrivo. Per fortuna avevo visionato il tracciato il giorno prima, per cui non abbiamo avuto problemi a seguirlo, infatti il percorso era sì segnalato, ma con indicazioni difficili sia da vedere che da seguire. Ottima l'idea di far transitare il precorso all'interno dell'ex ospedale Maggiore, ora sede dell'Accademia di Finanza. Abbiamo così avuto modo di constatare non solo la perfetta ristrutturazione di tutti gli edifici, ma anche di vedere lo sviluppo dei nuovi: credo la palestra, oltre che del nuovo campo di calcio con le piste di atletica. Il ristoro finale ci ha fatto recuperare quello che abbiamo smaltito con la corsa. Nell'attesa dell'arrivo degli amici, ne approfitto per gustare un panino con salame, per la verità due, beh, l'attesa è più lunga del previsto! Passano i minuti e non si vede ancora nessuno; probabilmente si saranno fermati ad ammirare il panorama in quel di Città Alta. Considerando che le nuvole si fanno minacciose, decido di riprendere al più presto la via del ritorno. Mancano solo un paio di chilometri a casa quando una nuvola maligna decide di scaricare tutta la sua pioggia in quel di Treviolo. In pochi minuti sono bagnato con un pulcino. Uhhmmm, a questo punto mi sorge un dubbio: “Può un vecchio lupo Solitario essere bagnato come un pulcino?”. Beh, se riesco a “sentire” e “capire” il gracchiare di un corvo e lo squittire di due leprotti, credetemi: è possibile!
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