Il braccialetto giallo è quello che viene dato, da qualche settimana, unitamente al cartellino di partecipazione delle gare omologate IVV della provincia di Bergamo. Lo scopo è quello di evitare che corridori “portoghesi” usufruiscano dei ristori predisposti dall’organizzazione lungo il percorso, fenomeno che, a detta dei rappresentanti IVV, riguarda circa il 20% dei partecipanti. Personalmente ritengo questa cifra un po’ alta, ma, non avendo elementi per dire il contrario, la prendo per buona.
Ebbene, anche oggi, nella gara corsa a Gorle, la “10a Camminata della Solidarietà”, i soli a non sapere del significato del braccialetto giallo erano gli addetti ai ristori che per altro hanno ribadito un concetto già espresso dai loro “colleghi” nella maratona della Val di Scalve, che sintetizzo con la frase: “Un bicchiere d’acqua non si nega a nessuno!”.
Per la verità oggi i ristori oltre all’acqua fornivano molte altre leccornie e, una
Cartellino di partecipazione gare IVV: dati anagrafici, numero omologazione, denominazione gara |
Visto che il colore è sempre lo stesso, cosa impedisce ad un partecipante di utilizzarlo più di una volta? E non è neppure necessario “comperarlo” la prima volta; infatti nei pressi dell’arrivo vi erano, per terra, numerosi di questi braccialetti.
Chiedo ancora una volta perché non far controllare dal personale dell’organizzazione prima del ristoro se l’atleta ha il cartellino di partecipazione, che da quest’anno oltre al nome ha anche l’indicazione della gara per la quale è stato rilasciato ed il numero di omologazione FIASP.
Questo evita che, come faceva qualcuno gli scorsi anni, lo stesso cartellino venga utilizzato per più manifestazioni.
La contestazione che qualcuno fa è che non è agevole correre con il cartellino, ma chi partecipa alle gare competitive non ha forse il pettorale di gara? Provate a dire ad un giudice FIDAL che avete lasciato il pettorale in macchina; come minino vi squalificherà ed in alcuni casi non vi farà neppure proseguire lungo il percorso di gara.
Ribadisco il concetto che nessuno ci obbliga a partecipare alle non competitive e chi lo fa deve corrispondere la relativa quota, che è di pochi euro; questo in considerazione dell’impegno e dello sforzo profuso dai gruppi sportivi e non per organizzare la gara. Se poi la corsa ha uno scopo benefico, partecipare senza pagare sarebbe come rubare in chiesa!
I soliti tre: Fausto + Fausto & Corrado |
© Foto Fausto Dellapiana 2013
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