... “e una maratona in mascherina”!
Ultima domenica di febbraio. Come da tradizione, si sarebbe dovuta disputare la “Maratona delle Terre Verdiane”. Questa era la definizione delle prime edizioni, mentre nelle ultime il nome è stato stato reso più internazionale (?) denominandola “Verdi Marathon”. Cambiato il nome, non è cambiata per nulla l'organizzazione che è rimasta, come sempre, “casereccia”, termine che non vuole essere per niente riduttivo, ma è usato per sottolineare che chi viene a correre qui lo fa sentendosi accolto come a casa di parenti. Giancarlo è lo zio, che prima della partenza, se ti vede, vuole salutarti di persona e ti chiede se tutto va bene. Il tempo di un frettoloso saluto e sparisce: deve controllare che sia tutto in ordine. Questa maratona è per molti l'inizio della stagione agonistica, la prima di numerose maratone che si correranno nell'anno. Lo scorso anno è stata per molti la prima e ...l'ultima! La causa la sappiamo tutti. Io sono affezionato a questa gara (ho mancato l'appuntamento solo due volte).