Inizio di febbraio.
Un mese alla maratona di Brescia, la mia prima maratona del 2020. Le
previsioni di una mia partecipazione sono ridotte quasi al minimo: un
fastidioso ed abbastanza serio problema alla gamba sinistra mettono
in forse la mia presenza, anche se so già in anticipo che … sarò
presente e porterò a termine la gara (si sa che i “vecchi”
maratoneti non brillano certo per buon senso, come mi ripete spesso
mia moglie).
Metà febbraio.
Si inizia a parlare di coronavirus anche qui da noi, ma si pensa che,
a differenza di Wuhan, la situazione possa essere tenuta sotto
controllo e che in fondo si tratti solo di un influenza, magari con
sintomi più accentuati. Le gare in Italia si stanno svolgendo
regolarmente.
Fine febbraio.
Pandemia! Iniziano le zone rosse nella bassa Lombardia. Non ancora
lockdown, ma la preoccupazione cresce, gli scaffali dei supermercati
si svuotano, le gare vengono … sospese, annullate, rinviate? C'è
una gran confusione tra gli organizzatori in attesa delle indicazioni
della FIDAL, ma soprattutto nessuno sa come sarà l'evolversi della
situazione che si è venuta a creare con il coronavirus.