Stamattina, uscendo da casa, un panorama nuovo è davanti ai miei occhi: la grande gru e lo scheletro che sta al suo fianco non ci sono più!
Sono felice e penso, dentro di me, che è stato solo un brutto sogno, che dopo mesi è scomparso.
Il luogo, dove nel mio immaginario sorgeva la costruzione, è vuoto. È come sempre un campo che un candido manto di neve trasforma in un grande bianco lenzuolo nella stagione invernale.
Ma, come accadde a Don Chisciotte che scambiava i mulini a vento per draghi con cui combattere, anche la mia è un’illusione.
Mentre mi avvicino scorgo i contorni indefiniti di quello che sembra essere un mostro: la gru ha la forma della testa, mentre il corpo è costituito dalla struttura dell’edificio ancora incompleta.