Prendo per il titolo
del post le parole di Roberto, che, nella sua breve relazione, coglie
in pieno il significato di questa “gara in quarantena”. Tutti i
partecipanti sono “infetti” da un virus “corsite” (?). Virus
molto contagioso, colpisce sia giovani che vecchi, ma per nulla
pericoloso.
Scorrendo le notizie,
soprattutto quelle in rete, si legge che molti hanno creato percorsi
“al chiuso”: chi in giardino, chi in casa, chi sul balcone, chi
sulle scale. Tutti hanno trovato una soluzione per correre
rispettando le norme. A tutti un bravo.
Anche noi ci siamo
adeguati con percorsi sicuri – vedi -. La gara “Quarantine
Half Marathon” ha due caratteristiche che non si riscontrano in
nessun'altra iniziativa del genere:
1. hanno corso in
contemporanea vari atleti
2. tutti i partecipanti
hanno fatto una donazione all'Ospedale Papa Giovanni XXIII pari alla
quota di iscrizione (50 euro)
Saremmo
ben lieti di leggere sui giornali o su pagine web non solo di
circuiti casalinghi con i tempi, cosa comunque meritoria, ma se oltre
a far correre le gambe si aprisse anche i cuore (ed il portafoglio)
sarebbe una bella cosa!
Personalmente ringrazio
i partecipanti alla prima ( e speriamo unica ) edizione della
“Quarantine Half Marathon”
Luca Natali
(Cionfoli), Nicola Schiavone (Flebo), Roberto
Rota (Ventesimo), Paolo Silva (Coscia), Paolo
Carenini (Goodyear), Silvia Bazzana (Bazz)
Roberto Piazzi (Velo), Luigi Perego (Gigione),
Stefano Bolis (Lo Straniero) e Fausto Dellapiana (Sir
Marathon).
Lascio la parola …
meglio lascio spazio ai commenti di alcuni partecipanti.
Gigione
Domenica 29 marzo
abbiamo corso una mezza maratona che, in tempi "normali",
non sarebbe niente di eccezionale, ma in epoca di COVID-19, dove le
restrizioni la fanno da padrone (per il bene di tutti ovviamente )
assume una connotazione decisamente particolare.
Attenendoci
rigorosamente ai divieti, tutti pronti a correre chi nel proprio
giardino, chi in cortile o nelle immediate vicinanze della
propria casa con tanto di pettorale. La quota d'iscrizione sarà
devoluta all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Ringrazio Sir Marathon
e Velo per avermi coinvolto in questa bellissima iniziativa,
alla cui base sta la solidarietà, ma anche la gratitudine verso
medici e infermieri e tutti quelli che sono in prima linea in questi
giorni duri cercando di far rialzare la nostra Bergamo ormai in
ginocchio da troppo tempo.
Nel nostro piccolo
cerchiamo di dare un contributo, restando in salute sia fisica che
mentale e sperando che tutto passi al più presto.
#molamia
Velo
Partenza ore 8.30 . Già
da subito si capisce che il flessore destro non è d'accordo , non
vuole proprio fare 194 giri . Cerco di convincerlo con le buone
andando ad un ritmo blandissimo . Si convince così ne approfitto per
alzare la velocità. Finalmente nessuno rompe le scatole tutti
fanno la loro parte . Giro 48 incredibilmente si fa sentire la
prostata . Mi altero e la rimprovero ricordandole che gli ho fatto
prendere aria 30 minuti prima , si calma anche lei . Giro 62 il
flessore ricomincia a brontolare mi dice che è stufo , che mi
approfitto di lui perché ho accelerato ritmo e minaccia di
piantarmi, cedo e ritorno ad un ritmo imbarazzante . Giro 89 , la
prostata si fa sentire ed incomincia a litigare con il flessore
accusandolo di egoismo . Giro 97 , sono alla mezza della mezza
francamente quei due hanno rotto , anche perché tutti gli altri
fanno il loro dovere ed anzi premono per una performance migliore in
effetti guardo il tempo , impresentabile . Giro 124 , la prostata
ruggisce , accelero un po' ma il flessore non gliele manda a dire .
Continuano a litigare accusandosi a vicenda di non fare il proprio
lavoro, non li sopporto più. Giro 170 , approfitto che
nessuno si fa sentire per guardare il tempo , è pessimo ma forse con
un piccolo sforzo riesco a stare sotto le 2 ore . Giro 188 , dopo una
serie molto positiva il flessore mi manda non una mail ma una pec .
Sono un gentleman ed il messaggio di poche righe preferisco non
renderlo pubblico . Giro 194 , e' finita non posso gioire perché
devo schiudere la prostata che continua a litigare con il flessore
scambiandosi epiteti incresciosi . Non pensavo che potessero arrivare
a tanto . Finalmente tacciono , guardo il tempo 2.03 54 il peggior
tempo di sempre ma credetemi , con due compagni del genere era il
meglio possibile.
Ventesimo
Dopo l'invito lanciato
da Velo e Sir Marathon a correre la “Quaratine Half
Marathon”. Ho pensato! Un esperienza così è da
fare! Correre per solidarietà e a sostegno di una struttura
ospedaliera in forte difficoltà! Accetto l'invito e preparo un
percorso. Oggi .domenica 29 03 2020 partito per percorrere i 53
giri stabiliti, i primi giri mi sento un po fuori posto e mi chiedo
se riuscirò ad arrivare in fondo perché allenamento zero e il
percorso è un po' impegnativo... Sento una sirena in
lontananza: Il pensiero è andato direttamente alla causa... pensando
a chi sta male e lotta tra la vita ela morte, i medici e gli
infermieri che si prodigano per salvare vite umane e mettendo a
repentaglio la loro. Ho azzerato la mia negatività e rimanendo
concentrato sul momento storico, Incoraggiandomi con la frase oramai
è ripetuta e scritta in ogni luogo. ANDRA' TUTTO BENE!!! Terminata
la mia corsa in 2h 32' 38” soddisfatto della mia partecipazione a
questo progetto. Grazie per avermi coinvolto!
Bazz
Quando la corsa diventa
parte di te, quando diventa parte integrante della tua routine,
diventa veramente impossibile rinunciarvi. All'inizio di questa
pandemia, quando ancora così non si voleva chiamarla, mi sentivo
quasi in colpa ogni volta che indossavo le scarpette per uscire, in
solitaria, nei percorsi di campagna dietro casa. Quando poi è
stato pubblicato il nuovo Decreto, sia Ministeriale che
Regionale, con impegno e cercando di non pensarci, ho iniziato
ad allenarmi con esercizi e con l'ausilio della spinner bike,
all'interno delle mura domestiche. La corsa mi mancava terribilmente,
o meglio la mia mente e il mio fisico iniziavano ad aver qualche
cedimento.. mal di testa, ansia e nervosismi scandivano la mia
giornata! Allora ho deciso di ritagliarmi un percorso, interno alla
proprietà e al parcheggio prospiciente, di 213,34 mt, e ripeterlo
più volte. Ho iniziato da subito a star meglio, a sentirmi
nuovamente viva!!! Poi, tra una mail e l'altra, vengo a sapere che
qualche altro amico è in "astinenza" di corsa.
Domenica 29.03.2020, con l'intento di devolvere i proventi
dell'iscrizione all'Ospedale Papa Giovanni XXIII, si è
organizzata una corsa "a distanza" della lunghezza pari
a 21,097 km, una mezza maratona! Quanti giri devo fare del mio
percorso per coprire l'intera distanza?! Beh, dai, sono solo 99
giri, ce la posso fare!!! Così, dopo aver inviato la mia adesione
all'Organizzatore, e "pagato" la quota d'iscrizione, alle
ore 9.00 in punto di ieri sono partita dal cancellino di casa per
affrontare i miei 99 giri. Dopo 1h 52'52", alla conclusione
del mio novantanovesimo giro, ho terminato la mia
avventura, scandita da tanti di pensieri,forse troppi, da
qualche vescichina (per via delle curve), e da una sola immagine
finale: "Dai Grazia che ce la fai!!!!".Con l'auspicio che
arrivino presto tempi migliori, per tutti e ovviamente non
cronometrici, resto pronta a cimentarmi in altre "sfide"!!!
Grazie, in bocca al lupo a tutti!
Flebo
Ore 9,26 con la celebre puntualità che mi
contraddistingue inizio la mia mezza. Confortato dalla temperatura
fresca approccio il mio circuito (56 giri da 373m più il tratto
iniziale, e finale, che servono x arrivare al circuito) con tanto
entusiasmo ed un pizzico di eccitazione, è da mesi che non indosso
un pettorale! I primi 10 chilometri volano via che è un piacere
inanello giri su giri senza alcun problema. Il percorso rispetta
le aspettative, ad ogni giro saluto il trombettiere dei mille,
respiro i profumi del parchetto e mi compiaccio del marmoreo lato B,
in più sorpresa delle sorprese proprio come Artemio nel : il
ragazzo di campagna, godo al passaggio del treno, unica
distrazione della mattinata. Al 12esimo km approfitto del ristoro
sorseggiando un buon tè caldo, continuo a correre mantenendo lo
stesso ritmo fino al secondo ristoro del 17 esimo km durante il quale
testo la bontà delle capacità da assistente di mia moglie (...
rimandata ) e mi cambio la maglietta. Ormai mancano pochi giri alla
fine ed anche se la stanchezza inizia a farsi sentire con qualche
dolorino muscolare di troppo stringo i denti e taglio il traguardo
con un unico pensiero:
”Anche questa volta la Bazz mi avrà
pettinato?”
Lo Straniero (*)
Per sicurezza mi sono
imposto regole piùrestrittive di quelle locali, corro di notte, su
una ciclabile tra i campi, cosi' non incrocio nessuno.
Non facile uscire
quando sarebbe ora di andare a letto, basta un niente per
passare da “vado” ad “andrò’ domani”. Un giro ok, due giri
solo con molta motivazione, mai pensato di farne 3.5 per fare una
mezza.
L’iniziativa di Sir
Marathon e’ un modo originale per contribuire alla causa della
solidarietà’. Quindi “VADO”.
Cinque gradi e vento
contrario (in una direzione), salitona tipo muro di classica
fiamminga (nell’altra), buio, silenzio. Tempo per pensare, ma non
troppo. Un occhio alla strada per non inciampare in qualche ramo o
zolla di terra lasciata dai carri agricoli. Non ci sono spettatori,
ne veri ne immaginari. Immagino di sfrecciare in una corsia di
ospedale e incoraggiare con un MOLAMIA chi steso su un letto sta
correndo la maratona della vita e chi attorno ai letti sta facendo da
settimane una ultra-maratona impensabile fino a qualche mese fa e il
cui traguardo non e’ proprio dietro l’angolo.
Il villaggio si
avvicina, ritorno nella realtà, un altro giro nel quartiere per
arrivare alla distanza richiesta. Arrivo.
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(*) in pieno stile Fo' di Pè è obbligatorio avere un "nik name", una volta avrebbero detto "soprannome", non conoscendo quello di Stefano gli è stato appioppato "Lo Straniero", straniero magari sì (nel senso che vive all'estero), ma con il cuore ancora sotto le Prealpi. fd
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Una bellissima, unica e solidale iniziativa. Complimenti agli organizzatori e ai partecipanti!
RispondiEliminaAlla prossima prenoto la partecipazione! Un saluto virtuale e a presto!
Alberto