Chi l'ha detto che i Podisti Insonni organizzino sempre e solo gare a favore di qualcosa: raccogliere fondi per l'ospedale Papa Giovanni di Bergamo nel periodo del "malo male", oppure per l'associazione Paolo Belli, per la ricerca sulla leucemia ed il sostegno ed assistenza dei malati e delle loro famiglie. No, qualche volta anche loro non organizzano qualcosa a "favore" di qualcuno, ma anche qualcosa "contro". Eh, sì! Sabato hanno organizzato (beh, è da qualche anno che lo fanno) una corsa/camminata denominata "Running against violence against women" per sensibilizzare non solo sul problema dei femminicidi, ma anche sull'assistenza delle donne che hanno subito abusi. Come nelle scorse edizioni, il "pettorale" di gara non riportava nessun numero, ma il nome di una vittima. Più che un pettorale di gara è un monito affinché nessuna vittima venga dimenticata. Tutti i pettorali sono stati poi esposti, e vi rimarranno per un paio di giorni, sulla ringhiera della scala che porta al piano superiore del Palazzo della Ragione, in piazza Vecchia, insomma nel cuore di Città Alta, meta di tanti turisti. Sono sicuro che l'esposizione ma soprattutto la spiegazione, come è capitato a me di dare con il mio stentato inglese a dei turisti, possa far riflettere sul dramma che di anno in anno sembra sempre peggiorare. Certo, le spiegazioni date da un ministro della nostra Repubblica sul persistere del fenomeno non sono per nulla confortanti. Buona la partecipazione che quest'anno ha visto anche la presenza di molti cadetti dell'Accademia di Finanza. Sono certo che questa partecipazione sia per loro uno spunto di riflessione, che servirà di certo, come ribadito nel breve discorso dal maggiore (donna, mi scuso se non ricordo il suo nome), nel loro percorso formativo di pubblici ufficiali. Prima vi era stato un breve momento musicale. Alla fine, dopo il discorso della presidente di Aiuto Donna, tutti i partecipanti hanno provveduto ad appendere, come già detto,i loro pettorali alla ringhiera. Ma ... si sa che il Lupo perde il Pelo e non il vizio (e chi può saperlo meglio di ... Lupo Solitario?). In questo caso non si tratta di Lupi, ma di Podisti ed ecco che è venuta a galla la loro vecchia "pelle", quella di fare qualcosa per ... in questo caso una raccolta fondi per "Aiuto Donna", evabbè nessuno è perfetto.
Se sabato è stata per me solo una (fredda) passeggiata, domenica ho corso la mia personale gara contro la violenza sulle donne. Per adeguarmi allo spirito esterofilo della corsa/camminata di ieri la denominazione della gara è stata (con poca fantasia a dire il vero): "My run against violence", corsa su un percorso che, partendo da Treviolo e passando per il "Bosco della Memoria", ha toccato la periferia di Bergamo. A differenza di ieri, ho patito meno il freddo, forse perché e stata una giornata soleggiata, ma soprattutto perché ho sempre corso ... piano. La caratteristica di questa corsa è stato il chilometraggio, che non trova riscontro in nessuna gara inserita nelle "tabelle" canoniche delle gare FIDAL o IAAF: 15,22 chilometri. Vi ricorda qualcosa questo numero? Di sicuro lo sanno tutti quelli che hanno partecipato alla manifestazione di ieri. Per i più distratti ve lo svelo io: è il numero nazionale gratuito antiviolenza e stalking, un servizio pubblico attivo 24 ore su 24 per le vittime di violenza. Promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità, offre ascolto, sostegno e orientamento, sia alle vittime che a chiunque sia testimone di violenza. (clicca qui per maggiori informazioni).
Inutile dire che spero che il prossimo anno Podisti Insonni ed io non si debba organizzare ancora una volta manifestazioni di questo tipo, per il semplice motivo che non vi sia la "materia prima". Forse è un sogno utopico, ma sono fermamente convinto che con la buona volontà di tutti si possa almeno ridurre il triste fenomeno, a prescindere dalle considerazioni di qualche ministro (la "m" minuscola è voluta).
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Fausto sempre il Top.Piro.
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